a Peppino Impastato e Santo De Luca

lunedì 27 ottobre 2008

RESISTERE,RESITERE,RESISTERE.


Le ali della libertà

Nel suo progredire, la pellicola riesce a restituire il senso di una comunità particolare e di come possa nascere in un luogo estremamente duro la speranza, un sentimento pericoloso, quando non si trasformi in illusione, sicuramente non convenzionale se rapportato ad un ambiente come quello di un penitenziario per condanne a vita.
Il film è sotto questo aspetto una sorta di apologia del riscatto (sociale e, soprattutto, morale) di coloro che sono condannati a lunghissime pene detentive, e del loro desiderio di rivalsa e ribellione contro ogni genere di sopruso (e il titolo del racconto originale di King da cui il film è tratto, che parla esplicitamente di redenzione, è assai esplicativo in questo senso).
Le ali della libertà è anche un film sull'amicizia, quella vera e sincera, fra persone che si trovano a condividere esperienze e condizioni. È, ancora, un atto d'amore verso la cultura, la musica e la letteratura in particolare; e in quest'ottica particolarmente significativa risulta la sequenza in cui uno dei protagonisti, Andy Dufresne, diffonde con un colpo di mano dai microfoni del carcere le note immortali de Le nozze di Figaro di Mozart a beneficio degli stupiti e straniati compagni di sventura e suscitando l'ira feroce dei secondini, o quella in cui [ri]organizza la biblioteca all'interno del penitenziario in memoria dell'anziano detenuto-bibliotecario Brooks, suicida dopo essere stato scarcerato al termine di una detenzione durata oltre cinquant'anni, reo a questo punto - nelle parole di un altro protagonista, Red - di non poter più vivere la condizione di istituzionalizzato.
Nel tempestoso - e per molti versi imprevedibile - sottofinale e finale, gli eventi precipitano, ponendo al loro posto i giusti pezzi del puzzle esistenziale-filosofico della vicenda. E nella morale finale del film, ci si potrebbe chiedere: sogno come evasione o evasione come sogno?
Un altro tema che il film intende riprendere è quello dell'apparenza e su come questa può trarre in inganno. Si pensi, prima di tutto, a come si è formato il giudizio di colpevolezza su Andy, basato su elementi che apparentemente ne provavano univocamente la colpevolezza.


giovedì 23 ottobre 2008

PROPOSTA DI LINEE GUIDA PER LA RIFORMA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA

Cari Colleghi,
c’è grande soddisfazione sulle nuove proposte di linee guida per la riforma della contrattazione collettiva: finalmente, l’accordo raggiunto fra le parti riunitesi il 21 ottobre scorso, può dirsi dalla parte dei lavoratori, che ne trarranno importanti benefici, soprattutto dal punto di vista economico.
Tra le agevolazioni maggiormente significative si segnalano, innanzi tutto, la durata triennale e non più quadriennale dell’accordo, come segno della consapevolezza che anche il mondo del lavoro si adegua ai ritmi della vita contemporanea, e l’unificazione della vigenza dell’aspetto normativo con quello economico. Sono poi previsti aumenti retributivi ad un reale adeguamento dell’inflazione calcolata su base europea da soggetto terzo super partes. Importantissimo è poi il discorso sulla detassazione: a livello confederale la Uil si è fatta portavoce dell’esigenza di estendere il beneficio anche alle tredicesime e consolidare ciò che in precedenza era stato applicato ai premi aziendali.
A questo punto ci si aspetta che tutte le forze sindacali aderiscano alla proposta, in modo da meglio rappresentare gli interessi dei lavoratori, che sono l’oggetto e lo scopo delle relazioni sindacali.

UILCA ITALIANA
Con l'obiettivo della crescita fondata sull'aumento della produttività e l'incremento delle retribuzioni, il progetto di riforma intende realizzare - con carattere sperimentale e per la durata di quattro anni, in sostituzione del sistema vigente - un accordo sulle regole e le procedure cui attenersi nella negoziazione e nella gestione della contrattazione collettiva,Si propone un modello la cui regolamentazione è integralmente affidata all' autonomia negoziale che in tal modo dovrebbe saper cogliere le soluzioni migliori in funzione delle specificità - produttive, dimensionali, di mercato - dei singoli settori.Si conferma un assetto della contrattazione collettiva su due livelli: il contratto nazionale di categoria e la contrattazione di secondo livello, aziendale o alternativamente territoriale,laddove previsto, secondo l'attuale prassi, nell'ambito di specifici settori.
Per quanto riguarda il contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria si prevede:
a) la durata triennale tanto per la parte economica che normativa;b) la funzione del contratto nazionale di garantire la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori del settore ovunque impiegati nel territorio nazionale;c) la individuazione dell'indicatore della crescita dei prezzi al consumo assumendo per il triennio - in sostituzione del tasso di inflazione programmata - un nuovo indice previsionale
costruito sulla base dell'IPCA (l'indice dei prezzi al consumo armonizzato, elaborato da Eurostat per l'Italia), depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati;
d) l'elaborazione della previsione da parte di un soggetto terzo sulla base di una specifica lettera di incarico;
e) la verifica circa eventuali scosta menti tra l'inflazione prevista e quella reale effettivamente osservata, considerando i due indici sempre al netto dei prodotti energetici importati;
f) l'affidamento al Comitato - costituito a livello interconfederale quale specifica sede di monitoraggio, analisi e raccordo sistematico della funzionalità del nuovo accordo - della verifica circa la significatività degli eventuali scostamenti registratisi. li recupero degli eventuali scosta menti sarà effettuato entro la vigenza di ciascun contratto nazionale in termini di variazione dei minimi.
g) l'applicazione del nuovo indice previsionale ad un valore retributivo medio assunto quale base di computo composto dai minimi tabellari, dal valore degli aumenti periodici di anzianità considerata l'anzianità media di settore e dalle altre eventuali indennità in cifra fissa stabilite dallo stesso contratto nazionale,
li contratto nazionale di categoria, inoltre, regola il sistema di relazioni industriali a livello nazionale, territoriale ed aziendale,li contratto nazionale può definire ulteriori forme di bilateralità, anche sulla base di specifici accordi interconfederali conclusi in relazione ad un quadro normativo che assicuri benefici fiscali ad incentivazione del funzionamento di servizi integrativi di welfare,Per evitare situazioni di eccessivo prolungamento delle trattative di rinnovo dei contratti nazionali, è previsto che la presentazione delle richieste sindacali avvenga sei mesi prima della scadenza del contratto,A questo stesso obiettivo è rivolta anche la previsione di un meccanismo che, dalla data di scadenza del contratto precedente, riconosca una copertura economica, che le categorie stabiliranno nei singoli contratti, a favore dei lavoratori in servizio alla data di raggiungimento dell'accordo,Nei casi di crisi del negoziato - e cioè se dopo sei mesi dalla scadenza, l'intesa non è stata ancora raggiunta - si prevede anche l'interessamento del Comitato interconfederale,Viene inoltre confermato un periodo di "tregua sindacale" di sette mesi dalla presentazione della "piattaforma", per consentire il regolare svolgimento del negoziato stabilendo che, in caso di mancato rispetto, si può esercitare il diritto di chiedere la revoca o la sospensione dell' azione messa in atto durante il periodo di "tregua",
Per quanto riguarda il secondo livello di contrattazione - parimenti a vigenza triennale - si conferma l'importanza che vengano incrementate e rese strutturali tutte le scelte operate con il Protocollo sul Welfare del 23 luglio 2007, attuate con D,M, 7 maggio 2008 e gli interventi normativi di cui all' art. 2 del D,L. n, 93/08, convertito in legge n,126/08, volti ad
incentivare, in termini di riduzione di tasse e contributi, la contrattazione di secondo livello che collega aumenti salariali al raggiungimento di obiettivi di produttività, redditività, ecc,concordati fra le parti.Si confermano le regole che presiedono alla contrattazione di secondo livello e cioè: che si esercita per le materie delegate, in tutto o in parte, dal contratto nazionale o dalla legge;che deve riguardare materie ed istituti che non siano già stati negoziati in altri livelli di contrattazione, secondo il principio del "ne bis in idem".Eventuali controversie che dovessero insorgere nella applicazione delle regole stabilite, saranno disciplinate dall'autonomia collettiva, in sede territoriale e poi a livello nazionale,Qualora la controversia non trovi soluzione in sede di conciliazione, è previsto il ricorso ad un collegio di arbitrato, secondo modalità e procedure stabilite nel CCNL o con specifico accordo interconfederale.
Per gli eventuali provvedimenti da applicare, il collegio arbitrale farà riferimento alle norme di legge vigenti in materia di responsabilità riguardanti esclusivamente i comportamenti posti in essere da organizzazioni di rappresentanza,Rispetto alla contrattazione con contenuti economici, il premio variabile sarà calcolato con riferimento ai risultati conseguiti nella realizzazione di programmi, concordati fra le parti,aventi come obiettivo incrementi di produttività, di qualità, di efficienza, di efficacia ed altri elementi rilevanti ai fini del miglioramento della competitività aziendale nonché ai risultati legati all'andamento economico dell'impresa,Si precisa inoltre che il premio deve avere caratteristiche tali da consentire l'applicazione degli sgravi di legge,Per i contratti territoriali devono essere determinati criteri di misurazione della produttività, qualità, ecc" sulla base di indicatori assunti a livello territoriale con riferimento alla specificità di tutte le imprese del settore.
Le modalità di determinazione del premio in azienda devono anche assicurare piena trasparenza sui parametri assunti ed il rispetto dei tempi delle verifiche ed una approfondita
qualità dei processi di informazione e consultazione.
Si prevede poi che le parti nei contratti nazionali possano concordare linee guida utili a definire modelli di premio variabile per la diffusione della contrattazione di secondo livello, anche con le incentivazioni previste, nelle PMI.
Il progetto di riforma è costruito in modo che il risultato economico complessivo per il lavoratore derivi da tre distinti fattori:
a) gli aumenti retributivi previsti dal contratto nazionale;
b) l'aumento della retribuzione in funzione della contrattazione di secondo livello che, in quanto collegata al raggiungimento di obiettivi di produttività ed efficienza, risulterà ancora
più "pesante" essendo in tutto o in parte, decontribuita e detassata;
c) l'attivazione di un "elemento di garanzia retributiva" - nella misura ed alle condizioni concordate nei contratti nazionali con particolare riguardo per le situazioni di difficoltà economico-produttiva - che rappresenta una "rete di garanzia" a favore dei lavoratori dipendenti da aziende nelle quali non si esercita la contrattazione di secondo livello e che non percepiscono altri trattamenti economici individuali o collettivi oltre a quanto spettante per contratto nazionale, Il beneficio sarà determinato con riferimento alla situazione rilevata nell'ultimo quadriennio, La verifica degli aventi diritto e l'erogazione dell' elemento di garanzia si collocano al termine della vigenza di ciascun contratto nazionale.
La proposta di riforma affida ancora alla contrattazione di settore la possibilità di consentire che nel territorio le Associazioni delle imprese ed i sindacati territoriali di categoria, possano accordarsi per modificare, in tutto o in parte, anche in via sperimentale e temporanea, singoli istituti economici o normativi del CCNL.
L'obiettivo è di consentire il raggiungimento di specifiche intese per governare, direttamente nel territorio, situazioni di crisi aziendale o per favorire lo sviluppo economico ed occupazionale dell'area, La facoltà di modificare è esercitabile sulla base di parametri oggettivi individuati dal CCNL.
In ogni caso le intese devono essere approvate dalle parti stipulanti il CCNL.
Riguardo ai compiti affidati al Comitato paritetico Confindustria - Cgil, Cisl, Uil - il cui funzionamento sarà disciplinato con apposito regolamento - oltre alla venfica della funzionalità di quanto definito con il nuovo accordo, si prevede che possa costituire la sede di analisi e di verifica delle relazioni industriali e della gestione del fattore lavoro nel sistema industriale e dei servizi. Circa il tema della rappresentanza delle parti nella contrattazione collettiva, nel progetto di riforma si conferma l'interesse a definire nuove regole con la disponibilità a valutare le
diverse ipotesi che possono essere adottate con accordo, ivi compresa la certificazione all'INPS dei dati di iscrizione sindacale, ,
Sempre nella logica di realizzare un sistema di relazioni industriali meno conflittuale, si propone alle parti firmatarie di assumere il comune ,impegno a rispettare ed a far rispettare nell'esercizio del cosiddetto potere d'influsso proprio delle organizzazioni di rappresentanza di imprese e lavoratori - tutte le regole che liberamente saranno definite in materia di contrattazione collettiva.
Da ultimo si conferma l'attenzione per la semplificazione/riduzione del numero dei contratti collettivi nazionali di lavoro a seguito della verifica dell'interesse delle categorie In tal senso, Le Confederazioni svolgeranno un ruolo per favorire e coordinare l'attività di razionalizzazione,
Tutti gli aspetti applicativi saranno definiti una volta raggiunta l'intesa generale,
Questa intesa che ha come obiettivo il rilancio della crescita economica, rafforza l'indicazione condivisa da imprese e sindacati per una politica di riduzione della pressione fiscale in via prioritaria sul lavoro dipendente e sulle imprese per favorirne la competitività,
Roma, 10 ottobre 2008
CONTRATTARE..IL NOSTRO MESTIERE
In un momento particolarmente difficile per l'economia mondiale, la trattativa con Confindustria sulla riforma del Sistema Contrattuale iniziata con la presentazione della Piattaforma CGIL CISL UIL, ha prodotto una proposta di linee guida, condivisa da UIL, CISL e Confindustria, sull~ quali si aprirà ora il confronto con le altre Associazioni degli Imprenditori e con il Governo; al confronto parteciperà anche la CGIL che, pur non condividendo la proposta di linee guida, resta interessata ad un accordo che riformi il sistema contrattuale. La UIL ha condiviso le Linee Guida (vedi sintesi) perché individuano un sistema contrattuale adatto alle esigenze della contrattazione collettiva, profondamente cambiate rispetto al 1993.
La scadenza triennale dei CCNL, la fissazione dei tempi per la presentazione delle piattaforme e per il negoziato, la possibilità di ricorrere alla mediazione interconfederale in caso di mancato accordo, la garanzia della copertura economica dalla data di scadenza del vecchio Contratto, eviterà le lunghissime vacanze contrattuali cui purtroppo molte categorie erano costrette. · La costituzione di un sistema paritetico di governo delle relazioni sindacali, con /'stituzione di un Comitato Paritetico Interconfederale che controllerà il sistema e potrà intervenire in caso di problemi, realizza l'idea sempre sostenta dalla UIL di un sistema fondato anche sulla partecipazione e sulle regole anziché solo sul conflitto e sui rapporti di forza. e li superamento dell'inflazione programmata e l'adozione di un indice realistico e certificato come riferimento per i rinnovi contrattuali consentirà di tutelare realmente, con i CCNL, il potere d'acquisto delle retribuzioni, tanto più che i minimi tabellari verranno riadeguati se l'inflazione dovesse rivelarsi superiore. E' chiaro che l'indice di inflazione è un punto di riferimento, non un tetto insuperabile: è una Garanzia per le categorie che ne hanno bisogno, non un laccio per quelle che hanno più risorse da ridistribuire con il Contratto. e li secondo livello di contrattazione viene incentivato e reso più conveniente sia per le aziende che per o lavoratori dalla decontribuzione e defiscalizzazione dei premi di risultato, applicata anche ai lavoratori del comparto pubblico. L'istituzione dell'elemento Perequativo per chi non ha premi aziendali garantisce un miglioramento retributivo anche ai lavoratori delle imprese minori. La UIL della Lombardia intende proporre che i CCNL di categoria affidino ai livelli territoriali la contrattazione dell'elemento Perequativo, in modo da rispondere alle differenze di produttività delle aziende e al costo della vita delle diverse parti del Paese. · I CCNL potranno istituire fondi e enti bilaterali attraverso i quali erogare ai lavoratori servizi integrativi di welfare (dall' assistenza sanitaria agli ammortizzatori sociali), realizzando anche in questo caso una tradizionale rivendicazione della UIL. e Tutto il sistema così disegnato mette in capo alle Parti Sociali e alla contrattazione tra di loro competenze e titolarità, fissando semplicemente delle regole di comportamento e delle garanzie. In questo senso è anche importante che sia stata prevista la certificazione della rappresentatività reale delle Organizzazioni Sindacali e Imprenditoriali. Sulla base di queste proposte partirà ora un negoziato tra tutte le Parti Sociali e il Governo, che dovrà portare ad un accordo sottoscritto e vincolante:è naturale che al tavolo della trattativa sarà necessario tenere conto delle proposte che eventualmente verranno avanzate, e che potrebbero integrare e perfezionare le Linee che abbiamo condiviso.Non si tratta quindi di contare favorevoli o contrari ad un Patto da prendere o lasciare, ma di discutere per definire regole condivise: in questo senso occorre lavorare perché il consenso sia il più ampio possibile, ma senza riconoscere a nessuno il diritto di mettere veti.
LE LINEE DI RIFORMA DELLA STRUTTURA DELLA CONTRATTAZIONE CCNL
- Il CCNL di categoria continuerà a disciplinare la parte economica, normativa e procedurale comune a tutti i lavoratori.
- Il CCNL verrà rinnovato ogni 3 anni.
- Per il rinnovo del CCNL si assumerà come riferimento (quindi non un tetto obbligatorio) l'inflazione prevista, elaborata dall'Unione Europea, depurata della parte
dovuta agli aumenti di costo dell'energia importata.
CONFRONTO TRA VECCHIO E NUOVO SISTEMA
Inflazione programmata Indice europeo
(al netto incidenza energia) RINNOVO 2009-2011 4,6% 6,7%
- Se l'inflazione durante il triennio aumenta più di quella prevista, i minimi tabellari verranno adeguati entro il triennio stesso.
- È garantita la copertura economica dei nuovi contratti dalla data di scadenza di quell vecchi.
CONTRATTAZIONE DI SECONDO LIVELLO - li CCNL definisce le materie che verranno contrattate a livello aziendale o territoriale.
- I premi di risultato, collegati al raggiungimento di obiettivi in termini di produttività, redditività, ,ecc., concordati fra le parti, hanno il regime di agevolazione fiscale e contributiva previsto dall'accordo del luglio 2007 (contributi zero e copertura INPS figurativa, Irpef con aliquota del 10 %), che spetterà anche ai dipendenti pubblici.
- Confindustria e Sindacati chiedono al Governo di rendere definitiva e ampliare la detassazione e la decontribuzione dei Piani di Risultato per incentivare e rendere più conveniente, sia per le imprese che per i lavoratori, la contrattazione di secondo livello. - Per i lavoratori che non hanno contrattazione di secondo livello, e che non abbiano avuto altri aumenti (superminimi, gratifiche, ecc.), il CCNL fisserà un "elemento di garanzia retributiva", sviluppando l'esperienza già realizzata dal CCNL dei chimici e dei metalmeccanici.
- li CCNL può prevedere che singoli istituti contrattuali, espressamente indicati, possano essere derogati tramite contrattazione territoriale in presenza di
situazioni particolari.
Milano, 22 ottobre 2008

venerdì 17 ottobre 2008

COMUNICATO DEI SINDACATI DI RMA

COMUNICATO
In data odierna è proseguita la discussione sul rinnovo contrattuale aziendale, relativa alla polizza malattie.
Su questo argomento, da noi ritenuto di grande importanza, l’Azienda ha giudicato le richieste di adeguamento troppo onerose, adottando un atteggiamento di assoluta chiusura.
Tale impostazione è inaccettabile, soprattutto in un momento in cui è richiesto un “grande senso di responsabilità” da parte di tutti.
Il messaggio del Direttore Generale diffuso oggi alle colleghe ed ai colleghi, esorta tutti a “dare il massimo” e definisce –giustamente- le risorse umane presenti nel Gruppo uno “straordinario capitale umano” che rappresenta una garanzia per uscire dalle difficoltà del momento.
In tale contesto, dove vengono evidenziati risultati positivi ed un considerevole “vantaggio competitivo” sul mercato, troviamo quantomeno contraddittorio comunicare alle RSA che non si intende offrire nulla su un istituto contrattuale così significativo.
Lo “straordinario capitale umano” vive ormai da tempo una situazione di difficoltà nel far quadrare i propri bilanci, dovuta agli aumenti del costo della vita a cui non ha fatto riscontro un proporzionato adeguamento retributivo.
Il senso di responsabilità noi lo abbiamo dimostrato con le richieste di piattaforma equilibrate e sostenibili che abbiamo presentato nel giugno scorso. Ora è il momento che anche la controparte mostri un analogo senso di responsabilità.


Torino, 9.10.2008
LE RAPPRESENTANZE SINDACALI AZIENDALI
(Società Reale Mutua di Assicurazioni)
FISAC/CGIL-FIBA/CISL-UILCA-FNA-SNFIA

mercoledì 15 ottobre 2008

PARLANO DEL GRUPPO







PARLANO DEL GRUPPO



venerdì 10 ottobre 2008

UN MOTTO UNA LEGGENDA (FACCIAMOCI STA RISATA)

Antonio Albanese 10/10/1964 (alias Cettola)
CCHIU' PILU PE' TUTTI

Scuola, in piazza contro la Gelmini: “Il 30 ottobre sciopero generale”


Lo sciopero generale contro la riforma scolastica del ministro gelmini si farà. Il 30 ottobre. La decisione è giunta durante l’incontro, terminato nella notte, tra i segretari generali dei sindacati della scuola firmatari dei contratti - , Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda - che assieme rappresentano il 90 per cento degli iscritti al comparto scuola: pari a oltre mezzo milione di lavoratori. Mentre la data della mobilitazione è emersa dopo il tentativo di conciliazione al ministero.Il tentativo di conciliazione è un passaggio inevitabile nelle procedure previste dalla legge per la proclamazione dello sciopero.A fine mese, dunque: cendere in piazza prima sarebbe pressoché impossibile sia per i tempi tecnici sia anche perché a metà mese, il 17 ottobre, è già previsto sciopero dei Cobas.Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda hanno infatti fatto sapere di aver “registrato, in sede di tentativo di conciliazione, una risposta negativa rispetto alle loro rivendicazioni” e per questo hanno quindi deciso di “promuovere una forte mobilitazione di tutto il personale della scuola che comprende lo sciopero generale nazionale per l’intera giornata di giovedì 30 ottobre”.Sono diverse le motivazioni che hanno portato le organizzazioni sindacali allo sciopero: prima di tutto c’è il dl 137 (il piano Gelmini, per intendersi), in via di approvazione definitiva alla Camerae dalla prossima settimana all’esame del Senato, che ripristina il cosiddetto maestro unico riportando l’orario di base della scuola primaria a 24 ore. I sindacati chiedono poi un confronto aperto con il governo per decidere quali misure adottare per ridurre gli sprechi: sinora, invece, lamentano i rappresentanti dei lavoratori, le decisioni (contenute soprattuto nell’articolo 64 della finanziaria approvata ad inizio agosto) sono state prese dall’esecutivo unilateralmente attraverso decreti legge e il ricorso alla fiducia in aula.La mobilitazione servirà anche a rivendicare il rinnovo del contratto scuola scaduto da nove mesi: sempre secondo i sindacati le buste paga del personale scolastico negli ultimi anni si sono infatti attestate ben al di sotto del tasso d’inflazione scivolando nelle ultime posizioni stipendiali dell’Ue.

Fallisce il rimbalzo delle Borse Wall Street in caduta libera

preoccupazione dell'Fmi: "Il mondo è sull'orlo della recessione"Unicredit si riscatta dopo i giorni duri: +9,2. Male le utility.
MILANO - In mattinata Piazza Affari ha tentato di festeggiare il piano salvabanche approvato ieri sera dal governo, ma poi a metà seduta il peggioramento di Wall Street ha avuto la meglio sull'umore degli investitori. E così alla fine della giornata Milano si consola perché tra tutte le Borse è quella che ha perso meno, anche se da inizio anno resta di 10 punti indietro rispetto a Londra, di 9 su Madrid, di 4 su Parigi e di 3 su Francoforte. E ad aggiungere benzina sul fuoco c'è il crollo serale di Wall Strett che chiude a -7,33%. Il Nasdaq arretra dello 5,47% a 1.645,12 punti, mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 7,62%% a 909,92 punti. Un nuovo preoccupante tracollo. Intanto il direttore del Fondo Monetario Internazionale si è detto preoccupato per i crescenti segnali di una recessione globale. "Bisogna agire rapidamente e in modo coordinato specialmente in Europa, il mondo è sull'orlo della recessione" ha commentato Dominique Strauss-Kahn. "So bene quanto sia difficile farlo e raggiungere decisioni comuni, ma tutte le azioni individuali vanno evitate se non condannate". In Italia Silvio Berlusconi ha ribadito che nessuna banca corre il rischio di essere nazionalizzata così come è avvenuto in altri paesi europei. "Non siamo nel '29 - ha ricordato il premier - non vendete le vostre azioni perché molte aziende italiane fanno profitti e i valori di Borsa non corrispondono al valore reale di quelle aziende". Anche il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha ricordato che la struttura dei conti pubblici "è stata messa in sicurezza e per tempo", confermando l'impegno a rispettare il Patto di stabilità. E un nuovo richiamo in questo senso è arrivato dalla Bce che, nel suo bollettino mensile, ha invitato tutti i governi, nell'attuale situazione d'incertezza, a rispettare con rinnovato vigore gli obiettivi di bilancio.
Intanto l'Opec ha convocato una riunione straordinaria per il prossimo 18 novembre, quando i paesi del cartello sul greggio dovranno decidere che fare sulla produzione stante il rallentamento delle economie mondiali. Anche oggi, infatti, le quotazioni del petrolio sono scese nuovamente a 88 dollari al barile. Per il mercato delle valute, invece è stata una seduta incolore, e il cambio tra euro e dollaro è rimasto stabile a 1,36. Tornando ai mercati azionari, Madrid è crollata del 3,8%, Francoforte del 3,7%, Parigi del 2,7%, mentre Milano ha limitato il calo al di sotto del 2%. E nel dettaglio di Piazza Affari il Mibtel ha perso l'1,63% a 16.519 punti e l'S&P/Mib l'1,81% a 21.871 punti. Sull'indice delle 40 aziende più importanti d'Italia hanno pesato le discese di bancari e utility. Dopo essere state sospese anche per eccesso di ribasso, Popolare di Milano ha perso l'8,8% e Intesa il 7,8%, mentre Unicredit che è reduce da una settimana di passione ha recuperato il 9,2%. Tra le utility, Enel, Terna e Snam hanno collezionato perdite comprese tra l'8 e il 4%. In controtendenza, alcune delle azioni più colpite nei giorni scorsi, come L'Espresso (più 3,3%), Impregilo (più 3,4%) e Italcementi (più 7,4%), hanno recuperato terreno.

CRISI FINANZIARIA







giovedì 9 ottobre 2008

Un ricordo per le vittime del Vajont a 45 anni da quel tragico giorno.

Fu un evento drammatico, che commosse il mondo intero per la sua singolarità e l'ampiezza delle conseguenze. Avvenne il 9 ottobre 1963: una frana di notevoli proporzioni (circa 260 milioni di metri cubi di materiale) staccatasi dal monte Toc precipitò nel bacino artificiale del Vajont (un lago creato dalla più alta diga del mondo - 267 m). Il materiale caduto (a una velocità di circa 95 km all'ora dal versante meridionale nel lago), riempì l'invaso per una lunghezza di 1,8 km e un'altezza di 152 m al di sopra del livello idrico. Il violento impatto provocò un'ondata di oltre 200 metri che, dopo avere lambito gli abitati di Erto, Casso e S.Martino posti a monte, si abbattè sulla diga asportandone la parte superiore; quindi si incanalò nella profonda gola del Vajont, raggiungendo la sottostante valle del Piave e cancellando in pochi minuti il grosso centro di Longarone e altri abitati minori. La catastrofe, provocò circa 2 mila morti. Fu aperta un'inchiesta giudiziaria. Il processo venne celebrato nelle sue tre fasi dal 25 novembre 1968 al 25 marzo 1971 e si concluse con il riconoscimento di responsabilità penale (ditte Sade-Montedison-Enel), per la previdibilità di inondazione e di frana e per gli omicidi colposi plurimi. Motivazioni principali: sono stati commessi tre fondamentali errori umani che hanno portato alla strage: l'aver costruito la diga in una valle non idonea sotto il profilo geologico; l'aver innalzato la quota del lago artificiale oltre i margini di sicurezza; il non aver dato l'allarme la sera del 9 ottobre per attivare l'evacuazione in massa delle popolazioni residenti nelle zone a rischio di inondazione. La zona in cui si è verificato l'evento catastrofico continua a parlare alla coscienza di quanti la visitano attraverso la lezione, quanto mai attuale, che da esso si può apprendere.

SLA

Un riconoscimento umano a tutti i malati di questa terribile malattia, e il sotegno a tutti i parenti di queste persone che vedono spegnere inetavilmente la vita dei propri cari.

Un ricordo alla mamma di un collega, anche lei colpita da questa inesorabile malattia.







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Stefano Borgonovo 44 anni
Capire la Sla in 10 domande

La malattia degenerativa colpisce ogni anno 6 persone ogni 100.000, ma nel calcio i casi sono sproporzionati: 40 su 30.000 giocatori monitorati dagli anni Cinquanta a oggi
Che cosa è la Sla? La Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica) è una malattia degenerativa del sistema nervoso e colpisce i motoneuroni, che danno impulsi ai muscoli. I muscoli non recepiscono più i comandi e diventano atrofici, si spengono. Mani, gambe e braccia non rispondono alle sollecitazioni, si arriva alla paralisi del corpo. Vengono attaccati i muscoli di respirazione e deglutizione, così si procede alla tracheotomia – incisione della trachea per via chirurgica, per consentire al paziente di respirare - e all’alimentazione tramite sondino. La Sla risparmia la mente e le funzioni sensoriali, sessuali, intestinali e vescicali. La morte in genere arriva per blocco della respirazione o per una superinfezione bronchiale. In media si sopravvive dai tre ai cinque anni, ma ci sono pazienti che resistono per dieci anni e più.
Perché la Sla è nota anche come morbo di Gehrig? In Europa, fino a pochi decenni fa, si chiamava malattia di Charcot, dal cognome del neurologo francese che per primo la descrisse verso la fine dell’Ottocento. Negli Stati Uniti, però, a partire dagli anni Quaranta cominciarono a definirla a morbo di Gehrig, in onore di Lou Gehrig, il campione americano di baseball, ucciso dalla Sla all’età di 38 anni nel 1941. Fuoriclasse dei New York Yankees, Gehrig era soprannominato il Cavallo di Ferro. Stabilì un impressionante record di partite giocate consecutivamente (2.130). Sulla sua vita nel 1941 venne girato un film, "L’idolo delle folle", interpretato da Gary Cooper. A proposito, in Inghilterra la Sla è stata per qualche tempo identificata come la malattia di David Niven, attore inglese, premio Oscar nel 1958 e morto in Svizzera nel 1983. Oggi un altro inglese, il fisico Steve Hawking, famoso per gli studi sui buchi neri, combatte ogni giorno contro la Sla.
Quali sono i sintomi? Di solito si inciampa senza un motivo apparente o si fatica a usare un braccio o una mano. Nella sua forma più grave, quella bulbare, la Sla colpisce la funzione della parola. Si comincia a parlare in modo sconnesso, si saltano lettere. E si possono avere problemi di deglutizione. In ogni caso questo è un morbo difficile da diagnosticare. Al momento non esiste un test che possa confermare senza dubbio il male. L’elettromiografia (EMG) e la velocità di conduzione nervosa (VCN) sono di solito gli esami più indicati
Esiste una cura? No, la malattia è irreversibile. L’unico farmaco prescritto è il Rilutek, palliativo a base di riluzolo che rallenta, ma non arresta, il decorso (e le controindicazioni sono tante). Sono state fatte sperimentazioni con le cellule staminali. Il professor Francesco Fornai, dell’Università di Pisa, e la sua equipe stanno lavorando sul litio, che come farmaco è usato da molti anni in psichiatria. Il professor Fornai ha somministrato sali di litio a 16 ammalati di morbo di Gehrig, con speranza di vita limitata a un anno, e tutti sono sopravvissuti oltre i 16 mesi. Si guarda con fiducia agli Stati Uniti, dove la ricerca è stata finanziata con milioni di dollari. In generale sarebbe importante che le grosse case farmaceutiche si decidessero a investire con decisione nella ricerca.
Quanti sono i malati? Difficile essere precisi. Le statistiche dicono che ogni anno si registrano sei casi ogni centomila persone. Ecco perché spaventa il numero di malati accertati nel calcio italiano, oltre 40 su 30.000 giocatori monitorati dagli anni Cinquanta a oggi. La sproporzione è netta. A Torino il magistrato Raffaele Guariniello indaga da anni sulle morti sospette nel calcio. Sono stati Guariniello e i suoi ispettori e periti a censire gli oltre 40 ammalati di Sla nel football (ex giocatori professionisti e non). La lista completa non si conosce ancora.
Quali sono stati i calciatori più noti colpiti dalla Sla? Su tutti Gianluca Signorini, ex difensore di Parma, Roma e Genoa, morto nel 2002 a 42 anni. Poi diversi professionisti, dagli anni Cinquanta in su: Armando Segato (Fiorentina), Ernst Ocwirk, Tito Cucchiaroni e Guido Vincenzi (Samp), Giorgio Rognoni (Milan, Foggia e Cesena), Adriano Lombardi (Como, Avellino), Fabrizio Dipietropaolo (Roma, Parma), Fabrizio Falco (Salernitana, Novara, Taranto), Albano Canazza (Como), Narciso Soldan (Milan, Inter, Torino), Sauro Fracassa (Genoa, Lecco), Attilio Tassi (Cremonese), Otello Milan (Vicenza), Rino Gritti (Lazio, Lecco, Ternana), Lauro Minghelli (Torino), Ubaldo Nanni (Pisa). È morto di Sla anche Fulvio Bernardini, ex c.t. della Nazionale negli anni Settanta. Al momento sono sei gli ex calciatori ammalati: Stefano Borgonovo (Como, Milan, Fiorentina, Udinese), Piergiorgio Corno (Como) e Maurizio Vasino (Novara), Franco Tafuni (Matera) più due centrocampisti degli anni Ottanta dei quali non si sanno le generalità (chiesto il rispetto della privacy). In Gran Bretagna nel 2006 se ne è andato per Sla anche lo scozzese Jimmy Johnstone, ex del Celtic, l’ala destra che fece ammattire Facchetti nella finale di coppa dei Campioni 1967 (Celtic-Inter 2-1 a Lisbona).
Perché nel calcio il male è così diffuso? Al momento è impossibile rispondere con precisione, in Italia ci sono due ricercatori (Mora e Chiò) che lavorano proprio su questo versante. Quel che si sa sulla "connection" Sla/calcio lo dobbiamo a loro. Diciamo che allo stato attuale degli studi la Sla si può considerare una malattia determinata da predisposizione genetica e da un concorso di fattori (o mix di concause). Nel caso del calcio gli elementi che possono contribuire più di altri ad accendere la malattia sono questi: ripetuti traumi alle gambe e al capo; eccessi di fatica, specie in allenamento; abuso di antinfiammatori; il venire a contatto con pesticidi e diserbanti usati per mantenere l’erba dei campi.
Pesticidi e diserbanti? Sembra strano, ma è così. Del resto la Sla è presente tra i golfisti e nel football americano, come dimostrano ricerche statunitensi, e di recente il professor Adriano Chiò ha dichiarato alla Gazzetta: "In Italia la comunità più colpita è quella dei calciatori. A seguire gli agricoltori, attaccati il doppio rispetto alla media". Come è noto, in agricoltura si usano pesticidi e fertilizzanti. Mora e Chiò hanno avviato anche un’indagine sul rugby: purtroppo hanno già individuato un caso e comunque dall’estero arrivano notizie di ammalati anche nel mondo della palla ovale.
E il doping? Ahia, si tocca un tasto che fa infuriare gli appassionati di ciclismo. Mora e Chiò hanno fatto un ragionamento basico ("Se c’entra il doping, nel ciclismo dovremmo trovare tanti casi di Sla") e hanno avviato un’indagine. Sono state analizzate le cartelle cliniche di 1500 ciclisti e non si è trovato un ammalato (meno male). Dal mondo del ciclismo obiettano che le sostanze dopanti variano da sport a sport (vero) e che anche nel calcio esiste il doping (vero, mai affermato il contrario). Non è esatto, però, sostenere che calcio e ciclismo non abbiano sostanze dopanti in comune. Si pensi per esempio all’Epo, di cui nel calcio degli anni Novanta si è fatto uso per alzare le soglie della fatica, o alla corteccia surrenale, in voga nel calcio e nel ciclismo di trent’anni fa, periodo in cui giocavano diversi calciatori colpiti poi dalla Sla.
Allora il doping non può essere escluso con certezza dalla lista delle concause della Sla. No, non al cento per cento. Nel 2005 il professor Angelo Poletti dell’Università di Milano individuò un possibile punto di contatto tra anabolizzanti e Sla. Il parallelo col ciclismo induce però a ritenere che in tema di Sla il doping non sia una concausa primaria come i continui traumi a gambe e testa, l’abuso di antinfiammatori e il venire a contatto con i pesticidi, elementi che nel mondo della bici sono presenti in misura ridotta o assenti (pesticidi) rispetto al calcio.

mercoledì 8 ottobre 2008

ABBIAMO ASSISTITO ALLA SOLITA PANTOMIMA

Milano, 6 e 7 ottobre presso l'Hotel Melià, noto albergo milanense di lusso a cinque stelle, si è svolta l'annuale convetion di Italiana Assicurazioni; spettacolo ideato e condotto da Finesso Sergio.Prima annotazione di rilievo è stata, per il secondo anno, l'assenza del presidente del gruppo Reale Mutua, questione passata inosservata da molti.A seguito dell'esposizione sulla situazione aziendale da parte della classe dirigente dell'azienda abbiamo con mestizia assistito all'ennesimo quadro irreale. Il contrario del vero non è il falso, ma il verosimile per loro!Circolazione delle idee e pensiero critico con interviste fatte a solo 100 dipendenti di questa compagnia, scelti dai dirigenti, con rispetto per i colleghi, non rappresentano la totalità dei 400!Il dato di somministrazione del MBO, anche se in buona percentuale, non è ancora stato esteso a tutti il lavoratori dell'Italiana.Osiamo, con un eufemismo, sentirci tutti graditi per la parte datoriale ma rimane un dogma?Tutti i comparti della compagnia non partecipano in egual misura al raggiungimento degli obbiettivi?Noi reputiamo la loro un'autocritica, le professionalità emarginate, il nepotismo emergente e la mancanza di una politica seria, responsabile ed etica, hanno imposto alla parte padronale di porre rimedio!Pauperismo, sprechi e sperperi, dalle Ferrari alle Mercedes, da Dubai a Portofino, basta con le location da nababbi e da film di 007, più ugualianza nella distribuzione degli utili!!!Formazione in che modo? Nel più conveniente per loro, il recupero delle risorse umane con una scuola professionele pagata dai lavoratori stessi, ipocriti!Di fatto, il progetto ministeriale FOR-TE, costituito dagli accantonamenti di parte dei nostri contributi versati dai datori di lavoro ha formato una somma cospicua, l'ANIA e l'ABI si sono staccati formando il fondo di categoria, che altro non è che i nostri soldi. Grazie per l'investimento! Pari opportunità sulla meritocrazia non sono state neanche prese in considerazione, anche se rileviamo il solo interessamento del nuovo dirigente Gallo, auspicandoci che mantenga nel tempo la parola data.Come sempre il panorama, tipico di Italiana, è un sistema intrecciato, paludoso ,formato di yesman, che non valorizza le differenze che sono un valore e non una nevrosi, una discriminante.Il benvenuto ai giovani colleghi non c'è stato, perchè sarebbe stato di conseguenza logico il riconoscimento dei colleghi più esperti, con molti anni di servizio.L'informazione chimera del dibattito, neanche presa in considerazione ed in compagnia si brancola nel buio con le voci di corridoio. Ancora peggio l'informazione professionale, ad oggi sono pochi che hanno internet sul loro computer! Ma tanto ci sono: la loro rassegna stampa ed il giornalino di Reale,ho ragione di credere che nella dittatura Cinese ci sia più pluralità ed è tutto da dire!Concludo con una nota di etica, che si basa sulle più elementari condizioni di educazione civica di un cittadino italiano. Per vendere polizze incendio il direttore generale si è inventato anche il motto: " ... assicurati contro l'incendio, perchè i Vigili del Fuoco ( e non i pompieri: ndr ) escono, ma a volte arrivano tardi..." vergogna!!! E' in me il ricordo di quanti, che in pochi minuti accorrono sulle nostre disgrazie con le aps e hanno perso la vita!

MOBBING

Mobbing: la malattia non è l'unica via per il risarcimento.
Dalla Cassazione alcune novità a tutela del dipendente.
Aumentano i casi di mobbing al lavoro e sono sempre più le persone che denunciano casi di sopraffazione finché non si finisce di fronte ad un giudice.Insomma il contenzioso lavorativo è sempre più in crescita e coinvolge sia donne che uomini.Per mobbing si definisce una serie di comportamenti vessatori e discriminatori nei confronti di un lavoratore reiterati nel tempo e lesivi della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica dello stesso. I singoli atteggiamenti molesti (o emulativi) nell'insieme producono danneggiamenti plurioffensivi anche gravi con conseguenze sul patrimonio della vittima, la sua salute, la sua esistenza.
I cambiamenti della CassazionePrima, per dire che si trattava di mobbing era necessario che l'attività persecutoria durasse più di 6 mesi e doveva essere funzionale alla espulsione del lavoratore, causandogli una serie di ripercussioni psico-fisiche che spesso sfociavano in specifiche malattie (disturbo da disadattamento lavorativo, disturbo post-traumatico da stress) ad andamento cronico. Ma dalla Cassazione arrivano delle novità:
il diritto di risarcimento non richiede necessariamente un'esposizione prolungata alle vessazioni. Se prima era necessario un arco temporale di minimo sei mesi durante i quali il dipendente era vittima dell'attività persecutoria, ora invece non sussiste più l'arco temporale ma si parla di mobbing anche se i comportamenti vessatori e discriminatori sono reiterati solo per qualche mese.
non solo le offese o gli insulti fanno parte del mobbing ma anche lo spostamento del lavoratore ad incarichi meno importanti è considerato un'offesa. La Cassazione infatti ha deciso con la sentenza 24293/08 che se al dipendente viene affidata una nuova mansione, questa, per essere lecita, deve consentirgli l'utilizzazione o il perfezionamento e l'accrescimento del corredo di esperienze, nozioni e perizia acquisite nella precedente fase del rapporto di lavoro.
Slittamento del mobbing da sindrome depressiva a mera lesione dei diritti del lavoratore. Oggi è possibile aprire una causa di maltrattamenti non solo se il medico ha riscontrato un'effettiva malattia frutto dei maltrattamenti ma è possibile aprire una causa allegando la violazione dei propri diritti.
Il datore di lavoroIl datore di lavoro ha il compito e il dovere di garantire un ambiente sereno e deve predisporre le misure per preservare l'ambiente. Il responsabile, risponde, infatti, dei danni subiti dal dipendente mobbizzato dai colleghi se non ha vigilato e non si è attivato per fare cessare i soprusi di cui, magari, era già stato messo al corrente. Contrariamente, l'azienda o il datore di lavoro diventa esente da colpe se ha spostato il dipendente in un altro reparto per ovviare alle tensioni che si sono venute a creare nel posto di lavoro. In questo caso, dovrà essere il dipendente a dimostrare che il trasferimento è il frutto di una persecuzione o ritorsione dell'imprenditore.
Il risarcimentoLa domanda di risarcimento per mobbing in relazione a comportamenti datoriali che abbiano portato il dipendente alle dimissioni è soggetta a specifica allegazione e prova. Va ricordato che non è più obbligatoria una diagnosi medica per accertare una sindrome ma basta la violazione dei diritti per aprire una causa. Inoltre l'azione di risarcimento può essere richiesta entro dieci anni che decorrono da quando si è manifestato il danno e non da quando sono iniziate le vessazioni.

DOPO LA 2° GIORNATA DI CONVENTION




martedì 7 ottobre 2008

DOPO LA 1° GIORNATA DI CONVENTION







NOI LO FACCIAMO MA VOI...PROPRIO NON VOLETE ASCOLTARCI


giovedì 2 ottobre 2008

I NOSTRI RISPARMI NEI VIDEO GIOCHI DEI POTENTI

Unicredit, pericolo scalata. E interviene la Consob
È stato un attacco in pieno stile Gordon Gekko quello che ha subìto mercoledì l’Unicredit in borsa. Un assalto, che avrebbe potuto portare a una scalata ostile contro uno dei più importanti istituti europei guidato da Alessandro Profumo. Ecco i fatti. Tra lunedì e martedì le azioni Unicredit hanno perso in borsa il 24 per cento del loro valore e hanno continuato a scendere, fino a punte dell’8 per cento, nella mattinata di mercoledì. Fino a poco dopo le 14 i valori della banca erano ancora inchiodati intorno a 2,54 euro per titolo per poi rimbalzare anche del 14 per cento. Come mai? Tra le 13 e le 14 sono successe due cose. La prima è stata una ferma posizione assunta dal premier Silvio Berlusconi, che ha rilasciato una dichiarazione diretta alle orecchie degli speculatori (”Non permetteremo attacchi alle nostre banche”) e, subito dopo, una riunione d’urgenza della Consob, l’autorità di controllo del mercato azionario, che, alle 13,30, ha varato un nuovo regolamento sulle cosiddette “vendite allo scoperto” ovvero la pratica, diffusa e (fino a ieri) legale, di vendere i borsa azioni che non si posseggono per poi ricomprarle in seguito a prezzi più bassi. La Consob ha vietato proprio le “vendite allo scoperto”: dalle 14 di mercoledì è diventato proibito vendere azioni che non si possiedono. A quel punto gli speculatori hanno dovuto fare una rapidissima marcia indietro e ricomprare precipitosamente (prima della fine della giornata, questa è la regola) le azioni che fino a pochi minuti prima avevano venduto a piene mani. E questa inversione a “U” gli è costata decine e decine di milioni di euro di perdite. Già, perché sono stati costretti, a causa della decisione della Consob, a comprare azioni Unicredit a 2,80 euro l’una mentre poco prima le avevano vendute a 2,45 circa. Una perdita, all’incirca, di 0,45 centesimi per azione. Considerando che solo mercoledì sono passati di mano 400 milioni di azioni della banca di Profumo si può solo immaginare il livello delle perdite.L’attacco aveva come obiettivo quello di fare crollare il valore del titolo in modo da, eventualmente, lanciare un’Opa (Offerta Pubblica d’Acquisto) a valori molto bassi. Una strategia al limite della criminalità economica, anche perché a metà mattina è stata diffusa ad arte la voce delle imminenti dimissioni dell’amministratore delegato Alessandro Profumo. Una falsità sulla quale è possibile che venga aperta un’inchiesta (come è successo in Francia) per aggiotaggio. Per il momento, tuttavia, l’attacco degli speculatori senza scrupoli è stato sventato e non dovrebbero essercene altri fino al 31 ottobre. Quando scadrà la validità del regolamento della Consob.

Parmalat, abbraccio tra Tanzi e banche contro i risparmiatori"

Bond «tossici», l'atto d'accusa: «Unico scopo, drenare i mercati»
«Questo processo infine, è il processo a Tanzi e noi questo non lo dimenticheremo mai. Va detto che è lui il vero artefice di tutto quanto è accaduto. E’ Tanzi che ha mantenuto il sodalizio durato 15 anni, è lui che ha scelto le persone, deciso la genesi delle falsificazioni. Era il perno di tutto...».A 5 anni di distanza dai primi arresti, è cominciata ieri la requisitoria al processo Parmalat di Milano: 7 imputati e 11 richieste di patteggiamento per un reato, l’aggiotaggio, che, stando alle premesse dell’accusa, potrebbe costare caro ai protagonisti di uno dei più grandi scandali finanziari italiani degli ultimi anni. Provocato, secondo le parole del pm Carlo Nocerino che ieri, fra i tre pm ha preso per primo la parola, «dall’abbraccio infernale tra il gruppo Parmalat e il sistema bancario», l’altro grande accusato sul banco degli imputati. Vicenda esemplare e quanto mai attuale, il default di Collecchio porta in sè i prodromi dell’attuale crisi mondiale finanziaria: operazioni spericolate, finanza creativa, spregio assoluto del mercato e soprattutto dei piccoli risparmiatori. «Finanche il pil italiano ha subito contraccolpi dalla vicenda Parmalat... Ciò che accade in questi giorni trova le sue responsabilità in una finanza drogata e corrotta che non ha più agganci con la realtà economica».Secondo il magistrato: «Parmalat aveva costruito con scientificità e anche una certa maestria un buco di 14 miliardi di euro di cui ben 10 miliardi ai danni dei risparmiatori. Stiamo parlando di una frode e lo dimostrano i numeri....Erano 15 anni che Parmalat alterava sistematicamente il mercato». Di più: «Aveva come unico scopo drenare il denaro ai mercati». Requisitoria divisa a metà: da una parte Tanzi e il management di Collecchio, dall’altra il ruolo delle banche e le emissioni dei bond spazzatura: «I codici di autoregolamentazione delle banche di solito sono perfetti, il problema è che non si applicano». E per quanto riguarda i controlli istituzionali, se la Consob si salva perché «almeno dal marzo 2003 ha pressato notevolmente il sistema Tanzi», non così si può dire «della Banca d’Italia che non risulta abbia sanzionato qualcuna delle banche coinvolte nella vicenda Parmalat». La requisitoria proseguirà anche oggi e il 6 ottobre. Le conclusioni, con le richieste di pena dovrebbero arrivare l’8, con l’ultimo intervento del procuratore aggiunto Francesco Greco.

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