a Peppino Impastato e Santo De Luca

martedì 30 giugno 2009

FORZA ROCCO

All'amico Paolo per una veloce ripresa, per tornare il vero ed unico:

"the last indipendent della Compagnia degli amiconi"

In bocca al lupo, caro Amico.

FONDO PENSIONE ITALIANA

UILCA ITALIANA CONFERMA LA SUA POSIZIONE ALLE ELEZIONI.
La presente RSA ringrazia tutte le Colleghe ed i Colleghi per la fiducia accordataci che consolida la UILCA Italiana come realtà Sindacale viva e presente, contro ogni avversità soprattutto interna, ora più che mai responsabili delle vostre adesioni.
GRAZIE E AVANTI TUTTI INSIEME.

MADOFF 150 ANNI

Chi è Madoff?
E' un genio della truffa come molti lo dipingono (sicuramente fra un paio di anni sulla sua vicenda ne faranno un film) o è la faccia di un'economia malata, fatta di cartapesta dove nulla è quel che sembra, con colossi finanziari che crollano in pochi secondi creando delle voragini ,dove chi ci rimette non è il ricco miliardario Texano o il rampollo di Arcore, ma sono quelli che avevano i conti correnti a 4 o 5 cifre e che adesso non hanno più nulla.
Se fra qualche anno vivremo in uno stato di economia trasparente e solida, forse il vecchio Madoff diventerà indirettamente l'eroe della costituzione di una realtà economica migliore...

LA MORTE DELLA RAGIONE


mercoledì 24 giugno 2009

MONDO ROSA


martedì 23 giugno 2009

Ue: Italia prima per le tasse sul lavoro

Le tasse e i contributi sociali rappresentano il 44% del costo
Per l'Eurostat il nostro è il paese dell'Unione europea dove è più alto il carico fiscale sul lavoro.
MILANO - L'Italia è il Paese Ue dove è più alto il carico fiscale sul lavoro: lo ha reso noto oggi Eurostat in base al confronto effettuato sui dati relativi al 2007. In Italia, secondo Eurostat, le tasse e i contributi sociali rappresentano il 44% del costo del lavoro contro il 42,3% della Svezia e il 42,3% del Belgio. Secondo le tabelle diffuse oggi da Eurostat, tra il 2000 e il 2008, è invece diminuita di un punto percentuale l'aliquota massima applicata ai redditi delle persone fisiche, passata dal 45,9 al 44,9%. Per i redditi delle imprese italiane, segnala ancora Eurostat, la riduzione dell'imposizione fiscale è arrivata a sfiorare i 10 punti percentuali. Si è passati dal 41,3% del 2000 al 31,4% di quest'anno.
IMPOSTE SULLE SOCIETA' - Per i redditi delle imprese italiane, segnala ancora Eurostat, la riduzione dell'imposizione fiscale è arrivata invece a sfiorare i 10 punti percentuali. Si è passati dal 41,3% del 2000 al 31,4% di quest'anno, stabile rispetto al 2008. Quello dell'Italia comunque è il quarto livello di tassazione più elevato nella Ue dopo Malta (35%), Belgio (34%) e Francia (34,4%).

lunedì 22 giugno 2009

Lettera delle Segreterie Nazionali alla Reale Mutua

Spett.le
REALE MUTUA
Via Corte d'appello,ll
10122 - Torino

Rimborsi spese in caso di missione.
Le RSA delle scriventi Organizzazioni Sindacali del Gruppo Reale Mutua ci hanno
segnalato che l'Azienda non intende riconoscere il rimborso della differenza fra la 2A classe e
la 1 A classe in caso di utilizzo di treni ad alta velocità nella tratta Torino Milano e viceversa.
Con la presente vi invitiamo a corrispondere sollecitamente tale differenza, come
previsto dall'arto 62 del vigente CCNL.
Riteniamo inoltre indispensabile ed urgente un confronto preventivo con le RSA al fine
di procedere ad un esame congiunto della risoluzione della problematica, evitando l'adozione
di errate decisioni unilaterali.
Distinti saluti.

Milano, 9 giugno 2009
Le Segreterie Nazionali
Fiba CISL - Fisac CGIL - FNA - SNFIA - UILCA

venerdì 19 giugno 2009

BASTA!


mercoledì 17 giugno 2009

martedì 16 giugno 2009

IL MORMORIO DELLA COSCIENZA

Come le acque correnti e fronde, il nostro lagnarsi per esprimere il malcontento di chi ha una coscienza, sarà sempre presente e pungente per riportarvi sulla retta via...

Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera!
Muti passaron quella notte i fanti,
tacere bisognava e andare avanti.
S'udiva intanto dalle amate sponde
sommesso e lieve il tripudiar de l'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
il Piave mormorò: "Non passa lo straniero!
"Ma in una notte triste si parlò di un fosco evento
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento.
Ahi, quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto,
poiché il nemico irruppe a Caporetto.
Profughi ovunque dai lontani monti,
venivano a gremir tutti i tuoi ponti.
S'udiva allor dalle violate sponde
sommesso e triste il mormorio de l'onde.
Come un singhiozzo in quell'autunno nero
il Piave mormorò: "Ritorna lo straniero!
"E ritornò il nemico per l'orgoglio e per la fame
voleva sfogar tutte le sue brame,
vedeva il piano aprico di lassù:
voleva ancorasfamarsi e tripudiare come allora!
No, disse il Piave, no, dissero i fanti,
mai più il nemico faccia un passo avanti!
Si vide il Piave rigonfiar le spondee
come i fanti combattevan l'onde.
Rosso del sangue del nemico altero,
il Piave comandò: "Indietro va', straniero!
"Indietreggiò il nemico fino a Trieste fino a Trento
e la Vittoria sciolse l'ali al vento!
Fu sacro il patto antico, tra le schiere furon visti
risorgere Oberdan, Sauro e Battisti!
Infranse alfin l'italico valore
le forze e l'armi dell'impiccatore!
Sicure l'Alpi, libere le sponde,
e tacque il Piave, si placaron l'onde.
Sul patrio suol vinti i torvi Imperi,
la Pace non trovò né oppressi, né stranieri!

lunedì 15 giugno 2009

DA PORTA PALAZZO AL "PALAZZO"

A volte i nostri interessi ci accecano, non ci permettono di vedere la realtà, ci sganciano da essa.
Il mercato di P.ta Palazzo, è la realtà, oasi dei viandanti al tragitto della fusione, nel Palazzo.
Concretamente, obiettivo raggiunto, accordo raggiunto, nessuna perdita sulla teoria.
In attesa dei fatti, ma state tranquilli nessun allarmismo, siamo tornati con la mente alla reale quotidianità del mercato di P.ta Palazzo, alla vita senza fronzoli e merletti e nel veder il Sindaco parlare con dei cittadini, apertamente senza glassate cariche, ci siamo accorti di quanta gente vive lontano dal pianeta terra.

venerdì 12 giugno 2009

PENSIERI

Le idee non cascano dal cielo.
Antonio Labriola

Non ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzio degli onesti.
Martin Luther King (1929 - 1968)

Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.
Giovanni Falcone

Nessuno vi può dare la libertà. Nessuno vi può dare l'uguaglianza o la giustizia. Se siete uomini, prendetevela.
Malcolm X

Quando vedi la tua verità fiorire sulle labbra del tuo nemico, devi gioire, perché questo è il segno della vittoria.
Giorgio Almirante

È buonsenso prendere un metodo e provarlo. Se fallisce, ammettilo con franchezza e provane un altro. Ma soprattutto, prova qualcosa.
Franklin Delano Roosevelt

giovedì 11 giugno 2009

X VI MMIX LA STORIA DEL "LUNGO" PERIODO DI CENSURA

Marco Porcio Catone (latino: Marcus Porcius Cato, nelle epigrafi M·PORCIVS·M·F·CATO; Tusculum, 234 a.C. circa – 149 a.C.) è stato un politico e generale romano, soprannominato "il Censore" (Censor), Sapiens, Priscus, o maior (l'anziano), per distinguerlo da Catone il giovane, il suo bis-nipote. I ladri di beni privati passano la vita in carcere e in catene, quelli di beni pubblici nelle ricchezze e negli onori (Catone, citato da Aulo Gellio in Noctes Atticae)


Contro l'ellenismo
Catone si oppose inoltre al diffondersi della cultura ellenistica, che egli riteneva minacciasse di distruggere la sobrietà dei costumi del vero romano. Fu nell'esercizio della carica di censore che questa sua determinazione fu più duramente esibita, e il motivo dal quale gli derivò il suo celebre soprannome. Revisionò con inflessibile severità la lista dei senatori e degli equites, cacciando da ogni ordine coloro che riteneva indegni, sia per quanto riguarda la moralità sia per la mancanza dei requisiti economici previsti. L'espulsione di Lucio Quinto Flaminio per ingiustificata crudeltà fu un esempio della sua rigida giustizia.
Contro il lusso
La sua lotta contro il lusso fu assai serrata. Impose una pesante tassa sugli abiti e gli ornamenti personali, specialmente delle donne, e sui giovani schiavi comprati come concubini o favoriti domestici (quindi superflui). Nel 181 a.C. appoggiò la lex Orchia (secondo altri egli prima si oppose alla sua introduzione, e successivamente alla sua abrogazione), la quale prescriveva un limite al numero di ospiti in un ricevimento, e nel 169 a.C. la lex Voconia, uno dei provvedimenti che intendevano impedire l'accumulo di un'eccessiva ricchezza nelle mani delle donne.
Altre attività
Riguardo le altre questioni egli fece riparare gli acquedotti, pulire le fognature, impedì a soggetti privati di deviare le acque pubbliche per il loro uso personale, ordinò la demolizione di edifici che ostruivano le vie pubbliche, e costruì la prima basilica nel foro vicino alla Curia (Livio, "Historiae", 39.44; Plutarco, "Marcus Cato", 19). Aumentò inoltre la somma dovuta allo stato dai pubblicani per il diritto di riscuotere le tasse e allo stesso tempo diminuì il prezzo contrattuale per la realizzazione di lavori pubblici.
Contro i Baccanali
Fu assai disgustato, assieme a molti altri dei romani più conservatori, alla diffusione dei riti misterici dei Baccanali, che egli attribuì all'influenza negativa dei costumi greci; e perciò sollecitò con veemenza l'espulsione dei filosofi greci (Carneade, Diogene lo Stoico e Critolao), che erano giunti come ambasciatori da Atene, sulla base della pericolosa influenza che avevano le idee diffuse da questi.
Contro i medici
Catone provava ripugnanza per i medici, che erano principalmente greci. Ottenne il rilascio di Polibio, lo storico, e dei suoi compagni prigionieri, chiedendo sprezzante perché il senato non avesse niente di più importante da discutere se qualche greco doveva morire a Roma o nella loro terra. Non era ancora ottantenne che, secondo quanto dicono le fonti biografiche, ebbe il suo primo contatto con la letteratura greca, sebbene dopo aver esaminato i suoi scritti è verosimile ritenere che possa aver avuto un contatto con le opere greche per gran parte della sua vita.
Contro Cartagine
Il suo ultimo impegno pubblico fu di spronare i suoi compatrioti verso la terza guerra punica e la distruzione di Cartagine. Nel 157 a.C. fu uno dei delegati mandati a Cartagine per arbitrare tra i cartaginesi e Massinissa, re di Numidia. La missione fu fallimentare e i commissari ritornarono a casa. Ma Catone fu colpito dalle prove della prosperità dei cartaginesi a tal punto da convincerlo che la sicurezza di Roma dipendesse dalla distruzione totale di Cartagine. Da quel momento egli continuò a ripetere in Senato: "Ceterum censeo Carthaginem esse delendam." (Per il resto ritengo che Cartagine dev'essere distrutta. - Plutarco, Vita di Catone). È noto che egli ripeteva ciò alla conclusione di ogni suo discorso.
MEDITATE COLLEGHI...

SI CONTINUA A "CAZZARE" NEGLI SPRECHI E SI "LASCA" IL CONTRATTO

PRIMA O POI SI RISCHIA DI "SCUFFIARE" SE L'EQUIPAGGIO MOLLA LE CIME...
TERZA EDIZIONE DELLA ITALIANA CUP
L’Italiana Cup è giunta ormai alla sua terza edizione. Dall’8 al 12 settembre 2009 nel Golfo di
Portofino, saranno ancora protagonisti equipaggi provenienti da tutto il mondo, composti da
ragazzi under 18, che si sfideranno con la formula “match race” tipica della Coppa America.
Le imbarcazioni, fornite dall’organizzazione, saranno sempre le Portobello28 tutte uguali e
permetteranno una gara ad armi pari dove a vincere sarà la bravura, la strategia e lo spirito di
squadra.
Le gare saranno a eliminazione diretta e sabato 12 settembre, si svolgerà l’ultima sfida e la
premiazione con la consegna dell’Italiana Cup e della Italiana Cup Trophy, assegnato in base
alla classifica FIV.
Dato il successo dello scorso anno, è rinnovata la possibilità da parte di tutte le Agenzie di
invitare il proprio miglior Cliente, per partecipare alla serata di Gala di venerdì 11 settembre a
Rapallo, durante la quale dopo un elegante cocktail, si svolgerà un originale spettacolo di
Flamenco.
Per miglior cliente s’intende:
se
· persona fisica: il valore premi deve essere uguale o superiore ad € 75.000,00.= ed
avere sottoscritto un numero di polizze uguale o superiore a 4;
· persona giuridica: il valore premi deve essere uguale o superiore ad
€ 100.000,00.= ed avere sottoscritto un numero di polizze uguale o superiore a 4.
I Clienti “Vip” potranno essere accompagnati dal coniuge o da altro familiare purché
maggiorenne e saranno graditi ospiti della Compagnia per la notte tra l’11 e il 12
settembre 2009, ma non saranno riconosciuti i costi di viaggio. Seguirà invito in pdf via
mail a tutte le Agenzie da inoltrare ai Clienti inviati.
Qualora l’Agenzia ritenesse opportuno essere rappresentata da un proprio Delegato, sarà
gradito ospite per il cocktail e per il concerto ma non sono previsti rimborsi spese per la
trasferta e il pernotto. La partecipazione è strettamente nominativa e, parimenti ai
rappresentanti di Direzione, non prevede la presenza del coniuge.
Per evitare disguidi, e dispersione di costi, desideriamo inoltre informare che per ogni
adesione l’Agenzia s’impegnerà al versamento di euro 200,00.= a titolo di cauzione che
sarà eventualmente addebitata sul primo rendiconto mensile solo in caso di mancata
disdetta antro i 15 giorni antecedenti la data del soggiorno.
Per evidenti ragioni organizzative e per poter accogliere al meglio tutti gli ospiti, invitiamo le
Agenzie interessate a compilare la scheda cliente allegata e a inviarla al Servizio Clienti e
Comunicazione Commerciale (Sig.re Silvia Castagnozzi int. 6217, Nadia Di Vora int. 6303,
Isa Lotti int. 6271) entro e non oltre il 10 luglio p.v. Dopo tale data non sarà possibile
accogliere altre adesioni.
Segnaliamo infine che è sempre attivo il sito http://cup.italiana.it che sarà quotidianamente
aggiornato durante l’intera manifestazione, dove si può cogliere lo spirito della gara.
Nella certezza che anche questa iniziativa possa trovare il vostro pieno apprezzamento,
Vogliate gradire cordiali saluti.
ITALIANA ASSICURAZIONI S.p.A.

L'USO DELLA LINGUA ITALIANA (TEMPO E MODO)


L'AFFARIE PIEMONTESE DEI "BUGIA NEN"

In data 8/6/2009 si è svolto un incontro, ai sensi dell’art.47, legge 29/12/1990 n.428 e ai sensi dell’art.15 del CCNL ANIA 17/9/2007, tra le OOSS e la Direzione Risorse Umane di Capogruppo in merito alla fusione per incorporazione de La Piemontese Assicurazione e La Piemontese Vita in Italiana Assicurazioni Spa.

La Direzione ha delineato una proposta che prevederebbe, a partire dal 1/1/2010, le seguenti condizioni:
- potenziamento della Divisione REM con Sede a Torino
- la rete commerciale di Piemontese rimarrebbe nell’ambito territoriale di appartenenza;
- le attività sinistri CID e sinistri Complessi Beni, attualmente allocate a Milano presso l’Italiana Assicurazioni, saranno svolte a Torino; parallelamente i Colleghi di Milano impegnati in queste attività verranno ricollocati con conseguente riqualificazione professionale nell’ambito aziendale in corrispondenti attività che verranno trasferite da Piemontese a Italiana Assicurazioni;
- i Colleghi di Piemontese attualmente distaccati presso Reale Mutua, continueranno il distacco come dipendenti di Italiana Assicurazioni, fermo restando la loro sede di lavoro.

Le OOSS hanno espresso alcune priorità per giungere ad un accordo sui seguenti obiettivi:
- necessità di un equilibrio quali/quantitativo delle funzioni e attività allocate per la tutela della professionalità di tutti i Dipendenti coinvolti;
- eventuali trasferimenti della sede di lavoro, ora e nel futuro, potranno avvenire solo con il consenso della lavoratrice/lavoratore interessato;
- prevedere delle verifiche congiunte periodiche dell’accordo stesso.

La Direzione di Gruppo si è dimostrata disponibile a presentare una proposta che tenga in considerazione quanto affermato dalle OOSS.
Le Parti si incontreranno il prossimo 15/6/2009 per verificare se esistono le condizioni per addivenire ad una sottoscrizione di una intesa.


Le Rappresentanze Sindacali Aziendali

La Piemontese Assicurazioni
La Piemontese Vita
Italiana Assicurazioni Spa



9/6/2009

giovedì 4 giugno 2009

"LA SEDICENTE AUSTRIACA" NEGA, MA TRATTASI DI SACRIFICI. SEMPRE SOLO I NOSTRI MAI LORO DELLA Dicono Generalmente!

Dopo l'insuccesso nel settore, con le autocertificazioni, torna alla carica con un'altra illuminata novità:declassare i viaggi F.S. e limitare il chilometraggio, contro l'accordo nazionale e con disarmante arbitrio! Pertanto riteniamo non superata la teoria economica del "pauperismo" e comunque Cari Colleghi, se Vi doveste lamentare della carenza del pane, Sua Maestà Maria Antonietta d'Austria offre, come nel passato, brioche!


Pauperismo

Tendenza al peggioramento delle condizioni di vita di importanti settori della popolazione. L'analisi marxista del modo di produzione capitalistico mette in rilievo il collegamento esistente tra il fenomeno del pauperismo e il processo di sviluppo del capitale. La stessa accumulazione originaria oltre a essere contraddistinta dalla formazione di grandi masse di proletari, ha generato le condizioni per il verificarsi della forma capitalistica del pauperismo. Infatti la rapidità con cui avveniva l'espropriazione dei contadini era tale che una parte rilevante della popolazione non poteva essere inserita nella manifattura o nella nascente industria, che non erano ancora sufficientemente sviluppate, e restava così senza alcuna fonte di sostentamento. A questo proposito Marx osservava che la stessa legislazione inglese dell'epoca aveva dovuto implicitamente riconoscere il dilagare del pauperismo istituendo la tassa sui poveri e le leggi contro il vagabondaggio. Il fatto che una parte del proletariato viva costantemente al di sotto del livello medio di sussistenza della stessa classe operaia rimane comunque una caratteristica pressoché costante nella società capitalistica, anche nelle fasi superiori del suo sviluppo. Infatti la stessa accumulazione capitalistica, cioè la riproduzione su scala sempre più allargata del rapporto capitalistico, dà luogo a una sproporzione tra domanda e offerta della forza-lavoro. L'esistenza di sovrappopolazione relativa, e quindi di una parte della popolazione più povera della stessa classe operaia, oltre ad essere il prodotto necessario dello sviluppo della ricchezza capitalistica è, secondo Marx,«... addirittura una delle condizioni d'esistenza del modo di produzione capitalistico. Essa costituisce un esercito industriale di riserva disponibile che appartiene al capitale in maniera così completa comese quest'ultimo l'avesse allevato a sue proprie spese, e crea per i mutevoli bisogni di valorizzazione di esso il materiale umano sfruttabile sempre pronto, indipendentemente dai limiti del reale aumento della popolazione» (Il Capitale, libro I, p. 692).Inoltre nei periodi di crisi l'offerta di forza-lavoro supera notevolmente la domanda e ciò comporta in primo luogo una diminuzione assoluta del prezzo della forza-lavoro stessa, e quindi del salario. In secondo luogo la distruzione di grandi forze produttive, che è il meccanismo specifico adottato dalla borghesia per superare i periodi di crisi, è principalmente espulsione dal processo produttivo dei lavoratori che erano occupati nel precedente periodo di espansione. Lo sviluppo che segue alle crisi gravi non permette in generale il reinserimento di tutti i lavoratori rimasti disoccupati, che vanno così a ingrossare le fila dell’«esercito industriale di riserva». Il pauperismo, e in particolar modo la disoccupazione e la formazione del sottoproletariato sono, quindi, fenomeni endemici e ineliminabili nel modo di produzione capitalistico. Considerando l'attuale fase di sviluppo del capitalismo risulta evidente che questo fenomeno ha assunto forme e caratteristiche ben diverse da quelle del pauperismo ottocentesco. Soprattutto in alcuni paesi industrializzati quello che viene chiamato il tenore di vita o il livello medio di sussistenza della popolazione nel suo complesso si è notevolmente elevato e il pauperismo sembra essere diventato un fenomeno marginale. Tuttavia sia la crescente sproporzione tra l'accumulazione della ricchezza capitalistica da un lato e il salario reale dei lavoratori dall'altro, sia il permanere della disoccupazione, sia inoltre la suddivisione del mondo in aree «ricche» e in aree «povere», confermano l'analisi marxista che considera ineliminabile il pauperismo nella società capitalistica

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