a Peppino Impastato e Santo De Luca

lunedì 30 novembre 2009

giovedì 26 novembre 2009

UN PROBLEMA ANCORA IRRISOLTO!

Le analisi moderne del fenomeno della mafia la considerano, prima ancora che una organizzazione criminale una "organizzazione di potere"; ciò evidenzia come la sua principale garanzia di esistenza non stia tanto nei proventi delle attività illegali, quanto nelle alleanze e collaborazioni con funzionari dello Stato, in particolare politici, nonché del supporto di certi strati della popolazione. Di conseguenza il termine viene spesso usato per indicare un modo di fare o meglio di organizzare attività illecite.Quindi il termine "mafioso" può essere utilizzato nel linguaggio comune per definire, per esempio, un sindaco che dia concessioni edilizie solo ai suoi "amici" o un professore universitario che fa vincere borse di studio a persone anche valide ma a lui legate, o la nomina da parte di un governo di altissimi dirigenti anche capaci ma "politicamente vicini" alla maggioranza di cui il governo è espressione.

Passo dell’intervista di Giovanni Falcone al giornale l’Unità
“Mi rendo conto che la fisiologica stanchezza seguente ad una fase di tensione morale eccezionale e protratta nel tempo ha determinato un generale clima, se non di smobilitazione, certamente di disimpegno e, per quanto mi riguarda, non ritengo di aver alcun titolo di legittimazione per censurare chicchessia e per suggerire rimedi. Ma ritengo mio preciso dovere morale sottolineare, anche a costo di passare per profeta di sventure, che continuando a percorrere questa strada, nel futuro prossimo, saremo costretti a confrontarci con una realtà sempre più difficile.”

CONCILIAZIONE LAVORO E FAMIGLIA


mercoledì 25 novembre 2009

OGGI TUTTI PRESENTI PER L'APPROVAZIONE DELL'INTESA CONTRATTUALE

Oggi tutti presenti per l'approvazione dell'intesa per il rinnovo del CIA, baluardo dei diritti di tutti noi lavoratori ,a difesa delle nostra dignità e in aiuto alle nostre esigenze quotidiane.
Questo è, e sarà lo strumento che ribadisce con forza la nostra identità di essere lavoratori di "Italiana" ,con la propria storicità, ma che soprattutto ,dovrà darci forza per continuare a dire che "Italiana" c'è e dovrà continuare ad esserci.

martedì 24 novembre 2009

AFORISMI

Il malcontento e' il primo passo verso il progresso.
O.Wilde
Il mare calmo non rende bravo il marinaio.
Proverbio africano
Chi rinuncia alla liberta' per raggiungere la sicurezza non merita ne' la liberta' ne' la sicurezza.
B. Franklin
Quanto piu' ci innalziamo, tanto piu' piccoli sembriamo a quelli che non possono volare.
F.Nietzsche
Non si compie un'azione virtuosa in vista di un premio: il premio sta nell'averla compiuta.
Seneca
Non e' la liberta' che manca, mancano gli uomini liberi.
Longanesi
L'ovvio e' quel che non si vede mai, finche' qualcuno non lo esprime con la massima semplicita'.
K.Gibran
Di solito gli uomini quando sono tristi non fanno niente: si limitano a piangere sulla propria situazione. Ma quando si arrabbiano, allora si danno da fare per cambiare le cose.
Malcom X

Rotondi: «Pausa pranzo, danno per tutti»

Ministro per l'Attuazione del programma di governo: «Non mi piace questa ritualità che blocca tutta l'Italia»
MILANO - «La pausa pranzo è un danno per il lavoro, ma anche per l'armonia della giornata. Non mi è mai piaciuta questa ritualità che blocca tutta l'Italia». A sostenerlo è Gianfranco Rotondi, ministro per l'attuazione del programma di governo. Certo, aggiunge nel corso di un'intervista al programma web «KlausCondicio», «non possiamo imporre ai lavoratori quando mangiare, ma ho scoperto che le ore più produttive sono proprio quelle in cui ci si accinge a pranzare. Chiunque svolga un'attività in modo autonomo, abolirebbe la pausa pranzo». Quella del ministro non è però una dichiarazione di intenti da tradurre in legge. Ed è lui stesso a precisarlo: «Non ho fatto alcuna proposta di abolire la pausa pranzo, ho solo detto che io l'ho abolita da vent'anni e lo stesso consiglio alla Camera dei deputati, perchè quella è l'ora in cui si lavora meglio». Ma l'opinione del ministro non sembra essere in linea con quella dei lavoratori italiani: un'indagine pubblicata a fine ottobre metteva in evidenza come gli italiani (la ricerca aveva preso però in considerazione 4.500 lavoratori di sei Paesi europei) stiano in realtà riscoprendo il piacere di pranzare con calma, tenendosi sempre più alla larga da fast food e panini mangiati in piedi.
LA RICERCA -«Si capisce che i lavoratori devono avere le loro pause e devono mangiare - ha poi aggiunto Rotondi -, magari sarebbe utile che ognuno si gestisse questa pausa come crede, ma è chiaro che è impossibile. Casomai sarebbe meglio distribuirla in modo diverso, come avviene negli altri Paesi». Rotondi analizza i dati di una ricerca internazionale sul tema da cui emerge che l'Italia rappresenta un caso isolato. «In Germania, ad esempio - fa notare Rotondi - , per incentivare la produttività la pausa pranzo in alcuni posti di lavoro dura mezz'ora, mentre si estende a 45 minuti per chi lavora oltre le 9 ore. Tuttavia, secondo un recente sondaggio, un quarto dei tedeschi trascorre la propria pausa pranzo lavorando. Anche in Inghilterra molti dipendenti vi rinunciano o la riducono, sia nei minuti che nel numero di pause nel corso dell'intera settimana. Negli ultimi due anni, infatti, si è scesi da una media di 3,5 pause a settimana del 2006 a 3,3 nel 2008. Addirittura meno di 3 per le donne. In Francia lo statuto dei lavoratori riconosce 20 minuti ogni 6 ore, mentre in America la pausa pranzo non è proprio prevista dalla legge federale ed è regolamentata autonomamente dai singoli Stati, mentre in Canada e Svezia si pranza davanti alla scrivania».
«CHIUDIAMO LA BUVETTE» - E la buvette dei parlamentari? «Chiudiamo la buvette. Costa troppo e fa ingrassare i parlamentari». Anche su questo il ministro appare convinto: «Credo che la buvette vada chiusa: costa troppo e sarebbe interessante capire perchè gravi in modo così pesante sul bilancio della Camera - sottolinea Rotondi -. Si parla di 5 milioni di euro. Demagogia a parte, penso che non sia economico e che se ne potrebbe fare a meno. I parlamentari mangiano troppo, ingrassano e questo non è sano. Non è una questione brunettiana, ma di condizione fisica, visto che ne guadagnerebbero in salute. Lo consiglio a tutti».

CORRIERE DELLA SERA
23 novembre 2009

venerdì 20 novembre 2009

Pensioni, nel 2020 l'assegno varrà il 10% in meno

Nel 2020 le pensioni saranno più leggere.


Lo calcola il Sole 24 Ore, secondo cui in quell'anno, con il pensionamento dell'ultimo lavoratore legato al vecchio sistema retributivo, l'assegno basato sul metodo contributivo sarà del 10% inferiore rispetto a quello di oggi.
Un lavoratore dipendente di 65 anni con 30 anni di contributi incasserà nel 2020 una pensione equivalente al 55,1% dell'ultimo stipendio (contro il 61% previsto nel 2010). Con 40 anni di contributi, prenderà il 74,5%, contro l'81,6% del 2010.
Per i lavoratori autonomi, il rapporto tra primo assegno previdenziale e ultimo stipendio scende più velocemente: dal 49,2% al 37,8% in caso di 30 anni di contributi e dal 81,3% al 56,3% con 40 anni di versamenti effettuati.
Per avere un assegno adeguato, bisognerà così rivolgersi alla pensione complementare. complice anche la crisi, che è destinata a peggiorare la situazione.
E sì, perché i coefficienti, cioè i moltiplicatori che servono per calcolare l'importo annuale dell'assegno basato sul metodo contributivo o su quello "misto", legano la rivalutazione delle future pensioni alla crescita quinquennale del Pil, che quest'anno segnerà un sonoro -5,3%.

L'ANGOLO DELL'ENIGMISTICA



Il figlio prende il posto del padre. In banca

La Banca di Credito Cooperativo di Roma: ai dipendenti in prepensionamento può subentrare un parente.
ROMA - In banca al posto del padre. O dello zio. O di un nonno. Insomma, basta che sia un parente fino al terzo grado. Si può sostituirlo al posto di lavoro, senza che nessuno se la prenda. Anzi, sono tutti contenti. Azienda. Sindacati.
L'INTESA - Succederà nelle filiali della Banca di Credito Cooperativo di Roma grazie ad un'intesa firmata mercoledì sera tra la banca, Federlus (federazioni delle Bcc del Lazio, dell'Umbria e della Sardegna) e le sigle sindacali del credito Fabi, Fisac-Cgil, Fiba-Cisl, Uilca, Sincra-Ugl. In vigore da gennaio 2010 e fino al 31 dicembre 2012, l'accordo coinvolge 76 lavoratori e prevede che in alternativa agli incentivi economici, gli impiegati in fase di prepensionamento potranno scegliere di far entrare in banca al proprio posto un figlio o un parente fino al terzo grado.
PRIMA LA SELEZIONE - L'assunzione, certo, non è automatica. Spiega Mauro Pastore, vicedirettore generale della Bcc di Roma: «Con questo accordo (facoltativo) il dipendente rinuncia agli incentivi previsti e fare richiesta alla banca di assunzione del proprio figlio o parente: la banca ne valuta quindi la possibilità di inserimento». Il che significa per il figlio o parente dover affrontare una selezione come tutti gli altri candidati non "figli di". Ma, aggiunge Pastore, «a parità di curriculum, capacità, intelligenza il figlio del dipendente è probabile che venga preferito». Non si tratta di nepotismo, ci tiene a sottolinearlo Pastore. «La nostra è una banca che punta tutto sull'attenzione e sulla relazione con la clientela: è chiaro che chi ha un familiare che da anni lavora con noi, ha una maggiore conoscenza e dimestichezza con il nostro modo di lavorare, per noi quello è un canale preferenziale».
I PRECEDENTI - La Bcc di Roma non è nuova ad iniziative di questo genere. Da cooperativa qual è, i figli dei suoi soci hanno diritto a lavorare per la banca, se vogliono. «Tanto che - continua Pastore - oltre il 90 per cento degli impiegati della banca è figlio di soci: è nella nostra finalità mutualistica e favorendo l'assunzione anche dei parenti dei dipendenti vogliamo favorire la crescita dei componenti della cooperativa». Infatti, spiega che nella maggior parte dei casi, «quando i dipendenti escono dalla banca ne diventano poi soci».
LE ALTRE MISURE- La banca romana ha adottato anche altri incentivi per i dipendenti che andranno in prepensionamento. Durante tutto il periodo dell'esodo i lavoratori avranno diritto al pagamento della cassa mutua, interamente a carico della banca, al versamento dei contributi nel fondo pensioni privato, sempre a carico dell'azienda, e ad altri benefit che si andranno ad aggiungere all'assegno. Verrà inoltre data la priorità alla stabilizzazione di diversi precari con contratto in scadenza.
«PRENDERE ESEMPIO» - «I grandi gruppi bancari», ha commentato il segretario generale aggiunto della Fabi, Lando Sileoni, «dovrebbero prendere d'esempio l'accordo raggiunto alla Banca di Credito Cooperativo di Roma che garantisce un ricambio generazionale fra i dipendenti che volontariamente scelgono di essere collocati in pensione in cambio dell'assunzione di un figlio o di un parente fino al terzo grado». Soddisfatto anche Alessandro Violini, vice-coordinatore nazionale Fabi in Bcc, secondo il quale «è molto positivo che in questo periodo di grave crisi economica e di tagli occupazionali, determinati dalle grandi fusioni bancarie, un istituto di credito come la Bcc di Roma decida di investire nelle nuove assunzioni, che porteranno in banca forza lavoro giovane e sosterranno certamente il programma aziendale di crescita. Questo significa che, nonostante il momento difficile, la Banca di Credito Cooperativo continua a perseguire la sua missione sociale, missione che da sempre, per tradizione e storia, ne impronta l'azione». Difende l'accordo anche Paolo Marchiori segretario regionale Fiba-Cisl. «Non c'è nulla di scandaloso e non è un fatto nuovo nelle Bcc, ci saranno i bandi e in ogni caso andranno superati i colloqui. Noi come sindacato speriamo di far assumere giovani e la differenza nasce dal fatto che questa volta c'è un piano industriale».
Corriere Della Sera (20/11)

lunedì 16 novembre 2009

ANGELETTI RISPONDE


venerdì 13 novembre 2009

OGGI MITOLOGIA:le "Sei fatiche" di Teseo

Teseo affrontò il bandito Perifete che era solito uccidere i viandanti con una grossa clava ricoperta di bronzo. Teseo riuscì a strappare la clava dalle mani di Perirete e la usò per colpirlo a morte. Decise poi di tenersi la clava, arma che lo caratterizza quando viene ritratto nelle decorazioni su vaso.
All’imboccatura dell’istmo di Corinto viveva un ladrone di nome Sini che legava i piedi delle sue vittime alle cime di due alberi di pino che aveva piegato fino a terra e fissato. Lasciava quindi tornare gli alberi alla loro posizione originale e i poveretti finivano squartati. Teseo lo sconfisse e sottopose lui stesso al suo trattamento prediletto. Quindi ne stuprò la figlia Perigune, generando così Melanippo.
Appena a nord dell’istmo, in un paese chiamato Crommione, uccise un enorme e feroce maiale, la scrofa di Crommione che secondo altre versioni della leggenda si chiamava Fea. Un’altra versione ancora dice che non si trattava di un animale, ma di una brigantessa chiamata scrofa a causa delle sue pessime abitudini.
Vicino a Megara un vecchio brigante di nome Scirone costringeva i viaggiatori a lavargli i piedi su una scogliera. Mentre erano chinati con un calcio li buttava giù dalla scogliera, dove venivano immediatamente divorati da un mostro marino (secondo alcune versioni da una testuggine gigante). Teseo gli rese pan per focaccia gettando lui giù dalla scogliera.
Incontrò poi Cercione, il re di Eleusi, che aveva l’abitudine di sfidare i passanti ad un incontro di lotta con lui e, dopo averli battuti, di ucciderli. Teseo sconfisse Cercione nella lotta e alla fine lo uccise.
L’ultimo bandito che affrontò fu Procuste, che aveva un letto sul quale offriva di riposarsi ai viaggiatori che incrociava sulla piana di Eleusi. Quando si stendevano li legava e provvedeva ad "adattarli" al letto o stirando loro le membra con delle carrucole o mozzando loro i piedi e le gambe. Naturalmente Teseo applicò al furfante la stessa procedura che egli stesso applicava alle sue vittime.

TANTO PER RICORDARE :BANCA ITALEASE

Il 13 dicembre 1968 nasce Italease, una delle prime società di leasing in Italia, espressione delle Banche Popolari.
Nel 1995, previa autorizzazione della Banca d'Italia, Italease ha assunto lo status di banca, con la denominazione di Banca per il Leasing Italease S.p.A. La società, nella nuova veste di banca, mantiene intatta la sua vocazione originaria di Organismo di Categoria delle Banche Popolari per il leasing, continuando a svolgere la sua tradizionale attività nel settore della locazione finanziaria: per la prima volta in Italia una società di leasing già esistente si trasforma in istituto di credito specializzato in una singola attività.
Banca Italease è fra i 10 operatori cui le imprese possono rivolgersi per l'analisi economica di progetti d'investimento nel campo della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica, per l'ottenimento di contributi previsti dalle attuali leggi agevolative: Banca Italease è una delle 11 Banche Concessionarie per la 488/92 Agevolazioni alle attività produttive nelle Aree Depresse.
Per 150.000 aziende italiane, Banca Italease ha rappresentato, negli anni, il tramite tra la volontà di crescere e la concreta realizzazione dei loro progetti.
Oggi più che mai, in una fase in cui il leasing è diventato fattore di sviluppo al servizio di chi lavora, Banca Italease desidera porsi come punto di riferimento per lo sviluppo di altre aziende dell'artigianato, dell'industria, dell'agricoltura, del commercio e delle professioni dando loro, attraverso l'esperienza e la solidità maturate, la possibilità di crescere a tutto vantaggio anche dell'economia nazionale.
Il 27 ottobre 2003 i principali Soci di Banca Italease – Banco Popolare di Verona e Novara, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Antonveneta e Banca Popolare di Sondrio – hanno firmato il Patto di stabilità, un atto che sottolinea il potenziamento e la valorizzazione di Banca Italease, quale azienda leader per il settore del leasing nel mercato italiano.
Nel luglio 2004 Reale Mutua Assicurazioni, tradizionale partner assicurativo di Banca Italease, è entrata nell’azionariato e nel Patto di stabilità.
Nell’aprile 2005, a seguito della fusione con Factorit, anche la Banca Popolare di Milano è divenuta azionista di Banca Italease e membro del Patto. Nel giugno 2005 Banca Italease si è quotata sul Mercato Telematico Azionario (MTA) di Borsa Italiana S.p.A.
Al 31 dicembre 2005 il Gruppo Banca Italease ha stipulato circa 26.500 nuovi contratti di leasing, per un importo di oltre 6.298 milioni di euro; sempre nel 2005 è stato sviluppato un turnover nel factoring pari a 12,8 miliardi di euro. Il capitale sociale ha raggiunto il valore di 393.411.955,32 euro al 21 giugno 2006.
Sempre nel giugno 2006 Banca Italease acquisisce Bipielle Leasing dal Gruppo Banca Popolare Italiana; la società di leasing ha quindi assunto la nuova denominazione di Italeasing S.p.A. Si è avviata, contestualmente, una nuova convenzione operativa che prevede la segnalazione in esclusiva di operazioni di locazione finanziaria, a favore del Gruppo Banca Italease, su tutto il territorio nazionale.
Dal giugno 2007 la Banca ha intrapreso una profonda opera di riorganizzazione dell'intero Gruppo. L'8 settembre l'Assemblea dei Soci procede al rinnovo del Consiglio di Amministrazione. Il 25 settembre viene presentato il nuovo piano industriale e alla fine del novembre 2007 viene effettuato un aumento di capitale di 700 milioni.
A gennaio 2008 con Fondiaria SAI viene siglato un accordo per la distribuzione in esclusiva di prodotti assicurativi dei rami vita attraverso la rete di Banca Italease.
Il 28 febbraio 2008 i principali soci - Banco Popolare, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Società Reale Mutua di Assicurazioni, Banca Popolare di Sondrio e Banca Popolare di Milano - stipulano un nuovo Patto di Stabilità, confermando il proprio ruolo di azionisti stabili di Banca Italease.
Il 14 maggio 2008 viene approvata e presentata ai mercati la relazione sulla gestione del primo trimestre 2008 con un risultato attivo, dichiarando un utile lordo di 27,7 mln di euro.
Dopo un nuovo accordo sottoscritto nel mese di febbraio, Banco Popolare, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Sondrio e Reale Mutua di Assicurazioni rinnovano il Patto Parasociale fino al 30 giugno 2011.
Le controllate Leasimpresa e Italeasing vengono incorporate nella Capogruppo: la fusione ha efficacia dal 15 dicembre 2008.
Nel mese di marzo 2009 il Banco Popolare promuove un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie di Banca Italease. L’iniziativa fa seguito all’accordo dello stesso Banco Popolare con Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Sondrio e Banca Popolare di Milano, per la complessiva operazione di riorganizzazione delle attività del Gruppo.

giovedì 12 novembre 2009

CONSULENTI E DINTORNI

Vi siete mai chiesti quanti sono i consulenti all'interno del gruppo in Italia?
Facendo un rapido conto della serva ,prendendo i contatti dalla posta elettronica dovrebbero essere circa 1800.

CON UN ANNO DI RITARDO MA LA RISPOSTA E' SEMPRE QUELLA

Lungimiranti o solo concreti?
La crisi chiude le serrande a ventimila negozi. E lascia per strada quasi 130.000 lavoratori del commercio. Lo scenario previsto per fine anno dalla Confcommercio non lascia dubbi: la crisi ha avuto un impatto pesantissimo sul settore, ma le aspettative migliorano e l’associazione rivede in lieve rialzo le stime per consumi e prodotto interno lordo. Nel 2009 la crescita non scenderà del 4,8% bensì del 4,6%, mentre i consumi caleranno del 1,8% e non dell’1,9%. Un ritocco troppo leggero, tuttavia, per chiudere la fase di emergenza. Secondo l’associazione, infatti, «siamo tornati ai livelli di consumi e Pil dell’inizio del 2000». E il 2010 non consentirà il balzo in avanti necessario: per Confcommercio il prossimo anno la crescita sarà dello 0,7% e i consumi faranno segnare un più 0,6%. Ma aumenterà ancora il numero dei disoccupati, sfiorando quota 180 mila. Le ricette auspicate dal presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli, sono allora «una riduzione della pressione fiscale complessiva», quindi «un primo intervento sull’Irap», accompagnato però da una «parziale detassazione delle tredicesime per i livelli di reddito medio bassi». Una proposta però subito respinta dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, secondo il quale al momento è «impossibile detassare le tredicesime».Ieri, intanto, primo sì alla Finanziaria. Il governo è stato battuto due volte su emendamenti presentati dal Pd e dall’Idv ma il testo è stato poi approvato dalla Camera con 467 voti favorevoli, 2 astenuti, nessun contrario.

mercoledì 11 novembre 2009

Provate così!

Terapia Immaginativa: La Psicoterapia Immaginativa e' un tipo di Terapia ad orientamento Psicodinamico ed ha origine da Robert Desoille, che tra il 1920 e il 1960 ideo' il "Rêve Eveillé Dirigé" (sogno da svegli guidato).
Inizialmente il metodo di Desoille era utilizzato per esplorare il subconscio e far emergere le potenzialita' della personalita', fino a quando scopri' che l'autosuggestione, lo spazio immaginativo, avevano una valenza terapeutica, ovvero riuscivano ad eliminare sintomi psicopatologici.
Psicoterapia Immaginativa: i concetti fondamentali
Nel metodo della Terapia con la procedura Immaginativa, le immagini si sostituiscono al linguaggio normale e si cerca, come dicono Launay, Levine e Maurey, "di trasportare l'inconscio altrove".
Il "sogno da svegli guidato", e' infatti uno stato tra la veglia ed il sonno in cui prendono forma le fantasie l'immaginazione del paziente e ne divengono base fondamentale.
Il mondo interiore della persona e' rappresentato cosi' dalla sua produzione immaginativa, dalle "storie" che emergono e dal loro linguaggio simbolico in cui si rivelano i propri conflitti inconsci, le proprie carenze, le angosce, i timori, le speranze ma anche le potenzialita' inespresse.

AFORISMA

I grandi spiriti hanno sempre incontrato violenta opposizione da parte delle menti mediocri.
Albert Einstein

martedì 10 novembre 2009

PRIMA DI RIFERIRE, CAPIRE BENE! VI CONSIGLIAMO LA LETTURA DI QUESTO LIBRO


CONFIDIAMO NEL SIG. RUFFO ( vedi ns foto precedente)

Ci permettiamo di precisare sulla questione parcheggio della sede di Milano, tre punti:
il primo è che la presente RSA aveva avuto, già a settembre, un incontro con la DG per manifestare la preoccupazione sulla applicazione dei pagamenti nelle vie adiacenti alla sede da parte del Comune di Milano, e difatti la Direzione scrisse all'Assessore competente;
la seconda considerazione è non vogliamo strumentalizzare una necessità dei Lavoratori con affari di politica locale;
il terzo, ma dei Colleghi fuori Sede ( C.L.D. ecc ) sulla loro possibilità e delle relative difficoltà di raggiungere il luogo di lavoro e del relativo parcheggio non si è preoccupato mai nessuno!
Rimaniamo in attesa dei Vs graditi commenti.
Dal nostro archivio pubblicato (in tempi non sospetti!) il 31/08/2009
Sempre più arduo giungere alla Sede di Via Traiano, dopo il restringimento delle zone marciapiede per il parcheggio moto, il divieto di parcheggiare almeno i velocipedi all'interno del cortile, adesso ci è arrivato anche il Comune di Milano, da domani cambiano le regole per la sosta nell'area fiera, niente più parcheggi a sosta libera nei giorni di non fiera, ma pedaggio 365 giorni all'anno a pagamento a € 1,20 all'ora.
€ 1,20 x 45 ore = € 54,00 a settimana.
CARA DIREZIONE DOBBIAMO SEMPRE PAGARE NOI, PARLIAMONE...

BENE!

Reale Mutua dona 3 vetture ai Vigili del Fuoco impegnati nel cratere
Reale Mutua, storica compagnia di assicurazioni piemontese, mercoledì 21 ottobre è stata protagonista di un evento che rappresenta il primo atto concreto di un progetto più ampio a favore della popolazione dell’Abruzzo.
I valori e i principi di questa importante Impresa hanno permesso alla Direzione Generale e ai suoi migliori Agenti di destinare una cifra importante a favore di una progettualità che oggi – presso il campo di Monticchio – si è concretizzata con la donazione di tre Fiat Sedici al Corpo dei Vigili del Fuoco, protagonisti in positivo grazie al loro valore, alla loro dedizione e alla loro professionalità.
Alla presenza del Dirigente Regionale e del Comandante de L’Aquila dei Vigili del Fuoco, la Presidenza e la Direzione Generale di Reale Mutua con i suoi Agenti hanno dato luogo ad una cerimonia di consegna che è terminata con un pranzo sotto la tenda del campo in cui si è potuto toccare da vicino la disponibilità e l’ospitalità degli uomini di questo Corpo.

IL MURO DI BERLINO...

BERLINO - Venti anni fa cadeva il Muro. E Berlino ha ricordato, con una festa, l'evento che ha dato una svolta netta non solo alla storia della città e della Germania, ma anche a quella del XX secolo. La fine della barriera ha segnato anche la fine della divisione della città, dell'Europa e di due diverse visioni strategiche del mondo. Gli atti commemorativi sono cominciati con una messa ecumenica nella chiesa di Gethsemane, alla quale hanno assistito tra gli altri il presidente Horst Kohler e il cancelliere Angela Merkel. Poco prima la Merkel aveva inviato un messaggio alla nazione ricordando però che "la riunificazione non è ancora compiuta" perché all'Est la disoccupazione rimane con un tasso doppio di quello dell'Ovest", "rimangono ancora differenze strutturali tra Est ed Ovest" ed è su queste che bisogna mettere l'accento, se si vuole "arrivare a condizioni di vita uguali o paragonabili", senza creare gelosie tra le due parti della Germania. Poco dopo la messa, il sindaco-governatore di Berlino, Klaus Wowereit, ha visitato la cappella della Riconciliazione, non lontano dall'antica postazione di frontiera della Bernauer Strasse, dove sono state accese decine di candele in memoria di quanti persero la vita nel tentativo di attraversare il Muro per passare in Occidente. Sul posto è stato inaugurato un nuovo centro di informazione che fornirà documentazione e video sulla barriera che divise la città dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un momento significativo è stato quando Merkel, Mikhail Gorbaciov e Lech Walesa si sono incamminati lungo la Bornholmer Strasse per una passeggiata sui 138 metri del ponte Boesebrucke, uno dei sette passaggi di confine della città al tempo della Guerra Fredda. Sotto la pioggia, nascosta da un tappeto di ombrelli, Merkel è stata seguita dalle telecamere di tv arrivate da tutto il mondo.
Uno dei punti di controllo lungo i 155 chilometri del Muro si trovava proprio su questo ponte. Il checkpoint sulla Bornholmer Strasse veniva utilizzato per l'ingresso dei cittadini della Repubblica federale nell'allora Berlino Est. Ma la sera del 9 novembre del 1989, dopo l'annuncio della fine "immediata" delle restrizioni ai viaggi tra le due Germanie dato da Guenter Schabowski - membro del Politburo - il ponte venne attraversato dai primi cittadini dell'ex Repubblica Federale Tedesca (Rdt), che aprirono così la prima breccia nel Muro. Nelle ore successive e per tutta la notte, migliaia di persone varcarono il checkpoint mentre il muro crollava sotto i colpi della "rivoluzione pacifica". Intervistata dall'emittente pubblica Ard, Merkel, giunta dall'altra parte del ponte, ha ricordato le difficoltà del processo di riunificazione, già costato 1.300 miliardi di euro. I terreni espropriati dal regime comunista, ha commentato, si potevano restituire facilmente ma è molto difficile risarcire i cittadini dell'ex Rdt "per le occasioni mancate, così come per la paura e le preoccupazioni" vissute all'epoca dalle famiglie dell'ex Rdt. Due decadi dopo la caduta del Muro, la cancelliera ha ricordato che la disoccupazione nelle regioni dell'ex Repubblica democratica tedesca è ancora oggi il doppio rispetto a quella nell'ovest del Paese. Tuttavia, secondo il sondaggio Politbarometer dell'emittente tv tedesca Zdf, l'86% dei tedeschi ritiene che la riunificazione sia stata la decisione giusta. Anche Silvio Berlusconi è a Berlino: "Questa è una grande data - ha detto - e tutto ciò che è successo dopo, la globalizzazione del mondo e internet, non sarebbe potuto accadere se la Germania fosse stata ancora separata dal resto dell'Europa e dalla libertà". In serata i capi di Stato e di governo hanno raggiunto la Pariser Platz, davanti alla porta di Brandeburgo per assistere al concerto della Staatkapelle di Berlino e del coro della Staatsoper diretta dal maestro Daniel Barenboim. Sulla tribuna d'onore, il presidente francese Nicolas Sarkozy si è seduto al fianco della cancelliera tedesca Angela Merkel. Al termine del concerto gli ospiti hanno attraversato la celebre porta per raggiungere Platz des 18 Maerz per seguire gli interventi di Merkel, del sindaco di Berlino e dei rappresentanti dei quattro ex alleati. "Il nove novembre del 1989 voi berlinesi avete rovesciato lo status quo mondiale, avete realizzato un sogno di libertà e il nove novembre era il mondo intero che guardava Berlino", ha ricordato il presidente francese. Barack Obama, assente a Berlino, non è voluto mancare alla cerimonia. Il presidente americano ha inviato a sorpresa un videomessaggio durante la cerimonia in cui ha ricordato come la caduta del Muro sia stato "il più chiaro segnale di rifiuto della tirannia" e "non poteva essere una più forte affermazione di libertà". Prima dell'inizio della cerimonia ufficiale di fronte alla Porta, i leader europei, insieme al presidente russo Dmitry Medvedev e al segretario di Stato americano Hillary Clinton, hanno posato per la foto di rito, con il logo dell'anniversario della caduta del Muro. Ma l'evento-clou della giornata è stato l'abbattimento della catena di pezzi giganti di domino, lunga un chilometro e mezzo, creata sull'antico tracciato del Muro, dipinto da artisti e studenti di tutto il mondo. Davanti ad oltre centomila persone, l'ex leader di Solidarnosc ha fatto cadere il primo dei mille pezzi di domino alti come il muro originario, mentre migliaia di persone hanno formato una catena umana lunga 33 chilometri sull'antica linea che divideva il settore sovietico della città dai settori occidentali di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia.
Per quello di Berlino ci sono voluti 28 anni, anche il vostro sarà abbattuto dalla voglia di verità delle persone.

USA UN SOGNO INFRANTO


Dopo il ritorno dei ns benamati, anche gli States un sogno, la libertà, i grandi spazi della natura e le metropoli, il rumore dell'Harley, i 24h sempre aperti, le luci ed i tramonti, le cime innevate e gli aridi deserti, etc tutto infranto: grazie Dannazione Graziosa.

IL VERO "PROBLEMA"


AVANTI DOTTO' C'E' POSTOOOOOOOOOOOO
Il Sig. Ruffo sul luogo di lavoro.

lunedì 9 novembre 2009

PROBLEMA PARCHEGGI

IL GIORNO SABATO 7/11/2009


venerdì 6 novembre 2009

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