a Peppino Impastato e Santo De Luca

lunedì 21 dicembre 2009

AUGURI


martedì 15 dicembre 2009

TREDICESIMA E CONSUMI

L'aumento della nostra 13° al netto delle imposte in % dal 2007 al 2008 è dello 0,76%
L'aumento della nostra 13° al netto delle imposte in % dal 2008 al 2009 è dello 0,23%
sotto riportiamo indagini sugli aumenti di alcuni prodotti di uso giornaliero delle famiglie.




venerdì 11 dicembre 2009

IL PASSATO CHE RITORNA...

"..È un mercato pazzerello dove trovi questo e quello e c'è pure un pappagallo con il becco giallo.. Un fachiro con turbante offre mancia competente a chi prima trova il suo serpente..."

Portobello è stato un programma televisivo di Enzo Tortora andato in onda su Rai Due dal 1977 al 1983 e poi per un breve periodo nel 1987. È ricordato come uno dei programmi televisivi più popolari mai trasmessi dalla televisione italiana. Andava in onda dagli studi della Fiera di Milano, gli stessi dove anni prima veniva realizzata la trasmissione Lascia o raddoppia?.

Il nome del programma si ispirava a quello di una strada di Londra, Portobello Road, famosa per il suo mercatino dell'antiquariato.

mercoledì 9 dicembre 2009

Tfr dirottato in Finanziaria rivolta di Cgil e opposizione

ROMA - La Finanziaria "blindata" corre a verso la fiducia nell'aula di Montecitorio, mentre la Cgil, a fianco di Pd e Italia dei valori, fa "muro" sull'utilizzo da parte dell'esecutivo del fondo Tfr, che per 3,1 miliardi, viene "girato" dall'Inps al Tesoro e posto a copertura di circa un terzo della manovra 2010. "Il governo si fermi e tenga giù le mani dalle liquidazioni: ha deciso di appropriarsi del Tfr senza chiedere il permesso a nessuno tanto meno ai lavoratori", ha dichiarato ieri segretario confederale del sindacato, Agostino Megale.

Alla voce della Cgil già nei giorni scorsi, quando tra le pieghe degli emendamenti spuntò la clamorosa partita di giro che pone un'ipoteca contabile sulle liquidazioni, si erano aggiunte le proteste dei Pd e dell'Italia dei valori che parlò di vero e proprio "scippo". La protesta della Cgil, che ha già proclamato uno sciopero degli statali per l'11 dicembre, si somma al malumore per la reintroduzione dello staff leasing e per l'aumento dei costi per le cause di lavoro sulle quali insiste l'ex ministro del Lavoro, il Pd Cesare Damiano.
La partita della Finanziaria, che oggi debutta in aula alla Camera dopo le contrastate nottate in Commissione Bilancio, si concluderà a Montecitorio con la fiducia: probabilmente nei primi giorni della prossima settimana. Ieri il viceministro Vegas non l'ha esclusa, ha giudicato il testo "equilibrato" e ha detto di "escludere modifiche". Più esplicito il relatore Corsaro (Pdl): "Il testo non cambia si va verso la fiducia", ha detto. Mentre il Pd si prepara a dare battaglia in aula dove la tensione resta. "Il relatore è stato un "sicario" del governo", ha dichiarato ieri Baretta del Pd.
Intanto la questione delle coperture riserva nuove sorprese. Si tratta dell'utilizzo acrobatico del gettito dello scudo fiscale, il cui consuntivo si potrà fare solo al 15 dicembre quando scadono i termini per le adesioni.

I circa 4 miliardi del presunto gettito dello scudo vengono usati due volte: una volta nel 2009 per finanziare taglio e rinvio dell'acconto Irpef del novembre scorso e l'altra per coprire una serie di spese a valere sul 2010 (un lungo elenco dai testi scolastici, all'Ici, all'autosufficienza: in pratica buona parte della Finanziaria). La manovra acrobatica è consentita dall'utilizzo di una sorta di un gigantesco "fondo-salvadanaio", il fondo "grandi eventi" presso Palazzo Chigi cui vengono attribuiti 3,7 miliardi di copertura (ma dove confluiranno anche i 3,1 del Tfr, il miliardo di Trento e Bolzano i 350 milioni di rivalutazione dei terreni, il Fas e altro fino a 8,8 miliardi).
Per ora è una sorta di scatola vuota che si riempirà solo a luglio del prossimo anno quando chi ha beneficiato dello sconto sull'acconto Irpef dovrà pagare il saldo. A quel punto le risorse dell'acconto affluiranno nel fondo-salvadanaio rimpiazzando quelle dello scudo e potranno liberamente coprire le spese della Finanziaria. Ma soprattutto il Fondo-salvadanaio sarà il rubinetto di Palazzo Chigi da cui dipenderà l'erogazione, fuori del controllo del Parlamento, di tutti gli 8,8 miliardi della Finanziaria 2010.

La Repubblica (9 dicembre 2009)

giovedì 3 dicembre 2009

IL GRANDE CINEMA ITALIANO


A Milano si spende il 15% in più che nel resto d'Italia

Ogni famiglia spende mediamente 2.871 euro al mese. Il 17,5% è dedicata alla casa. Si risparmia sull'auto ma non su telefonini, viaggi e sport
Alti i consumi dei milanesi: la spesa media mensile totale delle famiglie di Milano nel 2008 è stata di 2.871 euro, +15,5% rispetto ai consumi medi della famiglia italiana e +2,2% rispetto a quella del nord, anche se in leggera diminuzione rispetto al 2007.
Ma nell'anno di inizio della crisi si modificano le abitudini di consumo: a seguito dei rincari dei prezzi, riconducibili in buona parte all'incremento dei prezzi delle materie prime cerealicole ed energetiche, aumenta la spesa per i beni alimentari, dai 442 euro mensili in media nel 2007 ai 466 nel 2008 (+5,4%), mentre rallenta, di conseguenza, quella per i consumi non alimentari (-1,1%), che riduce il suo peso sul totale della spesa media mensile delle famiglie milanesi, dall'84,6% all’83,8%.
Nella classifica delle spese, dopo la voce casa (con il 17,5% visto sopra diviso in un 14,2% di canone mensile per l'affitto, e 3,3% di luce e gas), vengono dunque gli alimentari (16%), i trasporti (9%) e la sanità (6%). E in tempi difficili i milanesi risparmiano sui mezzi di trasporto (-22,3%), soprattutto per l'acquisto dell'auto, e consumazioni e pasti fuori casa (-44,3%), ma non su telefonini (+20,3%), viaggi (+25,9%) e sport (+15,6%). Con la rata del mutuo che per l'andamento dei tassi di interesse in un anno cresce del 79%, le spese per la salute che salgono del 5,5% per via di dentista (+10,7%) e vista (+15,5%).
È la Milano delle differenze, tra centro e periferia (4.000 euro e 2.700), dirigenti e operai (4.900 e 2.200), dove si riducono i consumi dei pensionati (-3%) mentre aumenta la spesa dei più giovani (+9%), risparmia chi vive con qualcuno rispetto ai single (le coppie risparmiano dal 7 al 20% rispetto ai single secondo la tipologia di spesa) e dove oltre 65 mila famiglie possono spendere solo 992 euro al mese contro gli 11.000 euro dei "super-ricchi" (10% delle famiglie milanesi).
Emerge dall'indagine della Camera di commercio di Milano e del Comune di Milano sui consumi delle famiglie milanesi, rilevazione consumi effettuati nel 2008 su 802 famiglie milanesi. I dati dell'indagine sono consultabili online all'indirizzo web milano.consumi.info.

Permessi giornalieri per il padre lavoratore dipendente

Con la sentenza n. 4293 del 9 settembre 2008, il Consiglio di Stato, Sezione VI, ha riconosciuto il diritto del padre ai riposi giornalieri per allattamento anche in presenza di madre casalinga, considerata alla stregua di madre lavoratrice. In relazione alla sentenza, l'Inps ha emesso la circolare 112/2009, con la quale si prevedeva la possibilità di riconoscere al padre lavoratore dipendente il diritto a fruire dei riposi giornalieri quando la madre casalinga è oggettivamente impossibilitata a dedicarsi alla cura del neonato. Ora, il Ministero del Lavoro, con lettera circolare C/2009 del 16 novembre 2009, ha interpretato la sentenza del Consiglio di Stato in modo ancora più favorevole, riconoscendo al padre il diritto a fruire di detti permessi, sempre nel caso di madre casalinga, indipendentemente dall'oggettiva impossibilità della madre stessa di accudire il bambino. Il padre lavoratore dipendente, pertanto, a tali condizioni, può fruire dei riposi giornalieri di due ore o un’ora giornaliere, secondo l’orario di lavoro, entro il primo anno di vita del bambino o entro il primo anno dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato.

La Cgil perde il feudo del Gtt

Maretta al Gtt dopo le elezioni delle Rsu. Secondo la Uil la Cgil ha preso una batosta, secondo la Cgil è finita pari e patta con un delegato in più per la Uil 26 a 25. I due sindacati concordano: la batosta vera l’ha presa la Cisl. E così pare anche ai dati ufficiali.
Ma nell’azienda c’è una novità: è nato il nono sindacato. E’ la sezione aziendale del Fast, aderente alla Confsal. E’ promosso da un ex dirigente della Cgil, Fabio Cermenati, che si è portato dietro «qualche altro militante, due delegati; in tutto abbiamo 50 iscritti fatti in tre mesi». Giura che non si tratta di un sindacato conflittuale. Per il segretario Cgil, Davide Masera è singolare che «ex iscritti Cgil aderiscano a un sindacato come la Confsal che firma accordi vergognosi nella cooperazione del nostro settore che riducono del 20-30% gli stipendi».
La Stampa 03/12/2009

Gli interinali vere vittime della crisi

Nel primo trimestre del 2009 gli avviamenti interinali sono calati del 52,7 per cento.
Mai così male. La crisi ha dimezzato il lavoro interinale in modo drammatico. I dati sono di Assolavoro - l’associazione che riunisce le Agenzie italiane - e fotografano una piccola Caporetto. Nel primo trimestre del 2009 la flessione negli avviamenti è stata drammatica: in Piemonte gli avviati sono stati 20.015, erano nello stesso periodo del 2008 38.274. Il calo è stato durissimo: il 47,7%. Il peggio è avvenuto in provincia di Torino con una flessione del 52,7% e 10.667 avviati contro i 22.564 del 2008, a Asti con un tonfo addirittura del 61,6 e il passaggio da 1319 avviati a 506. Male anche a Verbania con un meno 53%.
La Assolavoro sostiene che adesso le cose stanno un po’ cambiando. A settembre il calo degli avviamenti si è ridimensionato, in Italia, e la flessione si attesta sul meno 30%. Ma ancora non si sa come sia andato il Piemonte che pesa per il 12% negli avviamenti, ma che è anche una delle regioni più industriali; ed è proprio l’industria dove il lavoro interinale ha subito i crolli maggiori.
Nel primo trimestre nel settore dei mezzi di trasporto, ad esempio, si è arrivati a un meno 74%. Il record negativo lo detiene il comparto dell’industria del petrolio con un meno 90, ma si tratta di piccoli numeri assoluti. Mentre colpisce il passaggio da 2567 a 785 avviati per la metalmeccanica, da 6749 a 1595 per la produzione di metalli.
Ma i crolli non si limitano al tradizionali comparti industriali. Sono calati gli avviamenti da 4255 a 2674 - meno 37% - nei servizi alle imprese e da 493 a 269 - meno 45% - nella pubblica amministrazione. L’unico settore in crescita è quello della sanità e dell’assistenza sociale con un incremento del quasi 70%: da 329 a 549 avviamenti.
La crisi ha sconvolto un panorama nel quale da anni gli interinali crescevano per numero di persone e per numero di missioni. Nel 2006 61 mila persone avevano lavorato con questo contratto, salite a 71 mila l’anno successivo. Nella recessione è però aumentato il tempo medio per ogni missione perché le aziende hanno selezionato e avviato il contratto solo se estremamente necessario. Il tempo o medio nel 2008 era stato di 44,3 giorni è diventato 49.
Il tempo è calato solo nell’agricoltura e nei servizi privati, ma è cresciuto del 41% nei servizi alle imprese. Malgrado tutto anche nel 2008 è stata vivace l’attività formativa svolta da Formatemp - con i fondi che ogni mese versano le aziende - gli allievi sono stati 24.646 per 190 mila ore di formazione complessiva.
La Stampa 03/12/2009

Dieci arresti nelle province di Milano e Como. Fra gli indagati anche un sindacalista

MILANO - L'operazione «Binario Rovente» dei carabinieri del Nucleo operativo di Saronno ha portato all'arresto, tra comasco, milanese e varesotto, di dieci persone accusate di far parte di un sodalizio che «ripuliva» le casseforti delle stazioni delle Ferrovie Nord, ma anche aziende e persino le abitazioni di amici, parenti e conoscenti. Secondo gli inquirenti, la banda avrebbe compiuto complessivamente 12 colpi, che sono valsi ai dieci indagati a piede libero 31 capi d'imputazione che vanno dall'associazione a delinquere finalizzata al furto al peculato, dalla concussione alla truffa aggravata e al falso.

I BASISTI, ZIO E NIPOTE - Fra gli indagati c'è anche un sindacalista delle Fnm, Ciro P., operaio al deposito di Saronno e rappresentante del sindacato Faisa Cisal, accusato di aver truccato alcune assunzioni in azienda e di aver fatto figurare la sua presenza al lavoro quando invece era altrove. Nei guai anche Giuseppe C., il nipote di Ciro P., dipendente delle Nord, che avrebbe avuto il ruolo di basista. Lo zio, stando a quanto spiegato oggi, assicurava l'assunzione in cambio dell'iscrizione al sindacato cui apparteneva. Il nipote dfaceva da «basista», passando informazioni a due pluripregiudicati sulle casseforti delle biglietterie delle stazioni del gruppo. Era anche implicato in un furto a Gerenzano, in casa di un amico di famiglia.
I COLPI - L'inchiesta, coordinata dai sostituto Simone Pizzotti della Procura di Como e dal collega Roberto Pirro di Busto Arsizio, era iniziata nel maggio dell'anno scorso, quando un pregiudicato fu colto con le mani nella cassaforte della stazione ferroviaria di Gerenzano (Varese). Tra i colpi attribuiti alla banda anche uno stock di carne per un valore di 35mila euro fatto sparire da una ditta di Turate (Como), due furti in altrettanti stazioni ferroviarie (Gerenzano e Rovello Porro) per un bottino da 40mila euro, calibri elettronici e materiale informatico di particolare valore rubati da una ditta.
FERROVIE PARTE CIVILE - Intanto Ferrovie Nord Milano fa sapere di essere pronta a costituirsi parte civile se le accuse saranno confermate: «Chiederemo i danni ai responsabili per ogni danno subito, compreso quello all'immagine e alla reputazione, in primo luogo nell'interesse degli oltre 2.800 dipendenti del Gruppo che lavorano con serietà ed impegno, ma anche dei clienti e degli azionisti».
Corriere della Sera 03/12/2009

mercoledì 2 dicembre 2009

IMMANUEL KANT

Il diritto consiste nella «limitazione della libertà di ciascuno alla condizione che essa si accordi con la libertà di ogni altro.
Gli uomini tendono a unirsi in società, ma con una riluttanza a farlo davvero, con il rischio di disunire questa società. In poche parole: si associano per la propria sicurezza e si dissociano per i propri interessi.

La Libertà (in quanto uomo).
L'Uguaglianza di tutti quanti di fronte alla legge (in quanto sudditi).
L'Indipendenza dell'individuo (in quanto cittadino).

L'uomo è un legno storto, una mescolanza di bene e male, che rende difficile, ma tuttavia non impossibile, una visione ottimistica della sua storia, quindi anche da un legno storto può nascere un albero dritto.

EPICURO

Se il male è lieve, il dolore fisico è sopportabile, e non è mai tale da offuscare la gioia dell'animo; se è acuto, passa presto; se è acutissimo, conduce presto alla morte, la quale non è che assoluta insensibilità. E i mali dell'anima? Essi sono prodotti dalle opinioni fallaci e dagli errori della mente, contro i quali c'è la filosofia e la saggezza.

Trattenere la rabbia fa male al cuore

Gli uomini che «si tengono tutto dentro» quando sono trattati ingiustamente sul lavoro vedono più che raddoppiato il rischio di avere un infarto.
MILANO – Che cosa fanno gli uomini nel caso di conflitto sul lavoro? Possono ingoiare il rospo e lasciar correre, palesando una flemma quasi artificiale. Oppure possono uscire cinque minuti e sbollire con una sana passeggiata. O ancora affrontare di petto la situazione, sfogando tutta la rabbia che covano. Infine possono liberare il malumore una volta arrivati a casa (tipico dei poco coraggiosi), prendendosela con i figli, la moglie o persino l’animale domestico. C’è poi chi somatizza e risponde a una situazione di stress accusando dolori lancinanti allo stomaco, alla testa o a entrambi. Ma tra queste possibili reazioni alla rabbia, secondo uno studio del Research Institute di Stoccolma, le prime due opzioni - ossia in entrambi i casi tenersi tutto dentro - sono le peggiori e fanno molto male al cuore.
LO STUDIO – Nel 1992 i ricercatori svedesi hanno iniziato a seguire un campione di 2.755 uomini di età media intorno ai 41 anni che non avevano mai avuto problemi cardiovascolari, chiedendo loro quali fossero gli atteggiamenti più ricorrenti da parte loro a fronte di una tensione sul lavoro. Le risposte sono state registrate prendendo in considerazione anche altri aspetti significativi quali il fumo, l’assunzione di alcol, l’esercizio fisico, l’educazione scolastica, la libertà di prendere decisioni sul lavoro, e via dicendo.
QUESTIONE DI REPRESSIONE – Quando nel 2003, dieci anni dopo, gli studiosi hanno fatto un primo bilancio dei dati raccolti, risultava che 47 individui dei 2.755 iniziali erano deceduti per patologie cardiovascolari o avevano avuto un attacco di cuore. E i soggetti colpiti erano proprio quelli che avevano dichiarato di reprimere la rabbia. La ricerca dunque dimostra un legame significativo tra ira soffocata e danni al cuore: ciò che è maggiormente di nocumento non è tanto lo stress di per sé, ma soprattutto la risposta allo stress, che più è silente più è dannosa, raddoppiando mediamente le possibilità di malattie cardiache.
SFOGARSI FA BENE – Meglio una bella sceneggiata scandita da urla e pugni sul tavolo che covare silenziosamente rancore, simulando una tranquillità fittizia. Meglio la tempesta che la quiete. Insomma, meglio che la rabbia venga incanalata nel modo giusto, ma soprattutto è meglio che venga espressa, anche con decisione. Per contro, un po’ a sorpresa, la ricerca svedese dimostra che, per rimanere alle possibili reazioni, fra lo sviluppo di disturbi psicosomatici e l'attaccare briga fuori dal lavoro (cosa peraltro molto ingiusta), la scelta più nociva è annegare la rabbia in comportamenti nocivi (fumo, alcol), che non fanno che aggravare la situazione.
MA È L’ISTINTO A DECIDERE? – In tutti i casi, come fa notare la dottoressa Constanze Leineweber, che ha guidato lo studio, non è così facile indirizzare le nostre reazioni ai conflitti. «Si tratta di risposte istintive, sui cui è difficilissimo intervenire», fa notare Leineweber. Anche se a volte cercare di pilotare il proprio istinto è possibile e anche i più repressi possono imparare a litigare prima o poi. E capire che può essere anche una soddisfazione.
Corriere della Sera 24/11/2009

UIL:Sciopero generale degli statali.

L'agitazione indetta per il 21 dicembre. «Il governo non ha mantenuto le promesse sui contratti.

ROMA - La Uil proclama lo sciopero generale dei dipendenti pubblici per il prossimo 21 dicembre. «In assenza di una risposta da parte del Governo - afferma il sindacato - più volte sollecitato dalla Uil perché desse seguito agli impegni presi lo scorso 30 aprile per il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti, avviando i tavoli negoziali sulla base del nuovo modello contrattuale, prosegue il percorso di mobilitazione della Uil Nazionale e delle categorie dei pubblici dipendenti con la proclamazione per il 21 dicembre 2009 dello sciopero generale dell'intera giornata».

I DIPENDENTI PUBBLICI - Lo sciopero riguarderà «il personale dei ministeri, delle Agenzie fiscali, dell'Università e Ricerca, dei Conservatori, del Parastato, della Scuola, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e degli Enti minori». Continuano, intanto, anche le iniziative di mobilitazione dei lavoratori delle Autonomie locali e della Sanità, «ancora in attesa della sottoscrizione da parte della Conferenza delle Regioni e delle associazioni rappresentative del sistema delle autonomie dell'accordo sul nuovo modello contrattuale, per la quale la Uil - conclude - aveva chiesto al ministro Brunetta l'attivazione di un tavolo di confronto».

martedì 1 dicembre 2009

VIDEO

http://www.tackfilm.se/en/?id=1259655629745RA92

REALE E DINTORNI...

(ASCA) - Torino, 28 nov - Dopo un 2008 in rosso per Reale Mutua il risultato netto del preconsuntivo 2009 e' positivo, con un utile di circa 8,7 milioni di euro. In particolare, per la raccolta premi del lavoro diretto e' prevista nel 2009 una crescita, rispetto al precedente esercizio, dell'1,6%, passando da 1.657 milioni di euro a 1.684 milioni di euro. Oggi si e' svolta a Torino l'Assemblea dei Delegati della compagnia, in rappresentanza di circa 1.400.000 Soci/assicurati. Il rapporto sinistri/premi di competenza aumenta rispetto al passato esercizio (+1,4 punti) e si attesta all'80,9%, per effetto di alcuni sinistri originati da eventi naturali (terremoto ed eventi atmosferici). L'indice di solvibilita' si conferma anche quest'anno tra i piu' alti del mercato, confermando una solidita' patrimoniale che resiste alle turbolenze del mercato e della congiuntura. Il margine di solvibilita' si attesta infatti al 451% rispetto al margine richiesto (1.468 milioni di euro contro 326). Il combined ratio si situa al 108,5%, in crescita di circa un punto percentuale. Il patrimonio netto di Reale Mutua cresce rispetto al precedente esercizio, attestandosi a 1.495 milioni di euro. In apertura dei lavori, il Direttore Generale Luigi Lana ha dichiarato che ''i risultati non possono prescindere da un'analisi approfondita del contesto di mercato, che vede il nostro comparto profondamente toccato dall'andamento sfavorevole dell'economia italiana e internazionale. Le ripercussioni di tale situazione sulle fasce piu' colpite della popolazione hanno portato alla diminuzione dei premi raccolti nei rami Danni, che - accompagnandosi ad un peggioramento degli indicatori tecnici e ad una struttura di costi non proporzionalmente comprimibile - ha influenzato negativamente i margini''. Nel corso della riunione e' stato inoltre presentato il nuovo Business Plan di Gruppo, finalizzato allo sviluppo della produzione assicurativa, alla riduzione dei costi e al risanamento del portafoglio. Tra le prime azioni vi e' il progetto di ristrutturazione che prevede la fusione delle due societa' controllate La Piemontese Assicurazioni e La Piemontese Vita in Italiana Assicurazioni che ha spiegato Lana ''consentira' un risparmio nei costi fissi, un incremento nel portafoglio di Italiana ed un potenziamento nella rete commerciale''. Il processo si perfezionera' con la fine dell'anno e la newco iniziera' le proprie attivita' nel 2010. A questa importante operazione faranno seguito tra l'altro la costituzione di una Compagnia dedicata espressamente al ramo Vita in Spagna.

Pubblicità bianca contro la censura. In Cina

Il Southern Weekend, settimanale di Canton, nel sud della Cina, non di opposizione ma noto per posizioni che Pechino definisce troppo indipendenti, decide di protestare in silenzio contro l’ennesima prevaricazione subita dal Governo.
Durante la visita di Obama, il partito comunista aveva fatto sapere che tutti i giornalisti del paese, con l’unica eccezione dello staff del Southern Weekend, avrebbero ricevuto l’autorizzazione a intervistare il presidente americano.
Infastidita dalla scelta cinese, la Casa Bianca si è quindi subito preoccupata di far sapere a Pechino che il presidente avrebbe concesso un colloquio solo ai giornalisti della testata di Canton. Questi ultimi sono volati immediatamente nella capitale, ma hanno potuto chiacchierare col pesidente Obama solo in presenza di un funzionario governativo che, come da copione, dopo aver rivisto il testo dell’intervista ha ordinato che ne venissero tagliate alcune parti.
Il Southern Weekend, non potendo disobbedire a Pechino, ha scelto di pubblicare il pezzo nelle prime due pagine del settimanale affiancandolo a due riquadri pubblicitari senza inserzioni. Questo sarebbe stato lo spazio necessario per riportare il punto di vista del presidente, ma le sue parole, purtroppo, dovranno rimenere per sempre nascoste nei computer degli intervistatori.
Dalla La Repubblica del 01/12/2009

Aids, i malati non calano più. Uno su 4 non sa di essere contagiato

Il declino della malattia si è fermato. In un anno 4mila persone hanno contratto il virus dell'Hiv e 1.200 l'Aids. La principale via di trasmissione resta quella sessuale. Mentre l’età media del contagio è di 39 anni per gli uomini e di 34 per le donne. Uno su tre è straniero. Ma c'è una bassa percezione del rischio e si arriva troppo tardi alle cure
Il declino dell’Aids si è fermato. L’andamento della malattia in Italia è stabile: nell’ultimo anno ci sono stati 4mila casi di sieropositività e 1.200 di Aids. In pratica undici persone al giorno sono state infettate dal virus dell’Hiv. Il problema è che si fanno pochi test perché c’è una bassa percezione del rischio, e così una persona su quattro non sa di essere infetta. Scopre di esserlo solo quando riceve la diagnosi di Aids. La principale modalità di trasmissione resta il rapporto sessuale (74%), mentre l’età media del contagio è di 39 anni per gli uomini e di 34 per le donne. La maggior parte vive al nelle regioni del centro-nord. Tra tutti una persona su tre è straniera (32%).
Sono questi i dati diffusi oggi dal ministero della Salute, in occasione della giornata mondiale dell’Aids del 1 dicembre, raccolti dal centro operativo Aids dell’Istituto superiore di sanità. Con questi numeri e con la stabilizzazione dei contagi che va avanti ormai da 10 anni, l’Italia si posiziona fra i Paesi dell’Europa occidentale con un’incidenza di HIV medio-alta.
LE TERAPIE FUNZIONANO
Aumentano invece i malati che, grazie alle terapie antiretrovirali, sopravvivono all’Aids per effetto delle terapie antiretrovirali combinate, ovvero quelle che prevedono la somministrazione di più farmaci per bloccare l’azione del virus. "Tali terapie prolungano la sopravvivenza e riducono la mortalità delle persone sieropositive - spiega il viceministro della Salute Ferrucio fazio - ma allo stesso tempo le cure comportano comunque un aumento progressivo delle persone viventi la malattia conclamata". Basti pensare che oggi 180mila persone hanno l'Hiv o l'Aids.
LA PERCEZIONE DEL RISCHIO È BASSA
Tuttavia va detto che nel 2009, il 60% dei nuovi malati di Aids ha scoperto di essere sieropositivo troppo tardi, cioè in concomitanza con la diagnosi di Aids. Ciò significa che c’è una bassa percezione del rischio e che si arriva tardi alle cure. Solo un terzo delle persone con AIDS ha avuto la possibilità di usufruire dei benefici delle terapie antiretrovirali prima di tale diagnosi. In altre parole, mentre in passato le persone stavano più attente, oggi è come se avessero abbassato la guardia.
E così ci si ammala di Aids senza aver scoperto di aver contratto il virus dell’Hiv. La bassa percezione del rischio, la stabilizzazione delle nuove infezioni da Hiv e dell’incidenza dell’Aids, combinate all’aumento della sopravvivenza ha, però, un effetto: la crescita del potenziale bacino di infezione. Tutte persone che, proprio perché inconsapevoli, ritardano l’accesso al test e, di conseguenza, alle terapie. E questo accade soprattutto in chi ha contratto il virus per via sessuale, cioè 74 persone su 100.
LA CAMPAGNA DEL MINISTERO
Da martedì il ministero della salute lancia la campagna di prevenzione e lotta all'aids. Uno spot, girato dal regista Ferzan Ozpetek con protagonista Valerio Mastandrea, sarà mandato in onda nelle principali tv nazionali così come andrà in onda nelle radio uno spot per sensibilizzare quella fascia di popolazione inconsapevole che non essendosi sottoposta al test ignora la propria sieropositività infettando gli altri attraverso i rapporti sessuali. Il target della campagna è rappresentato dai 30-40enni. Lo slogan della campagna è 'aids: la sua forza finisce dove comincia la tua!", con un invito a fare il test

"LA VOCE DEI LETTORI"

"Ritengo che esporre le proprie idee, il più delle volte, rischia di essere controproducente (per se stessi) ma il non esporle rischia di essere peggio in quanto è un'occasione mancata di vivere la propria vita."

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NOI SIAMO CON LORO

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Con la prossima dichiarazione dei redditi, scegli di devolvere il 5x1000 a Emergency.

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Con la prossima dichiarazione dei redditi, scegli di devolvere il 5x1000 a AIRC.

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