a Peppino Impastato e Santo De Luca

giovedì 31 marzo 2011

Agitatevi, Organizzatevi, Studiate… Gramsci

Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza. Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza. Antonio Gramsci, da “L’ordine nuovo”
Esporre una propria opinione legandola alla delega di altri, pone la necessità di applicare la teoria di Gramsci, agitazione, entusiasmo, organizzazione e forza hanno bisogno dello studio e quindi di una intelligenza. Un acume fondamentale per rappresentare e discutere alla pari con la forza datoriale tanto da ridurre il conflitto del capitale con il lavoro, la sperequazione, ed ampliare la suddivisone della ricchezza prodotta e detenuta. Parlare per dover parlare, rende talune volte la delega, sottile ed esile al cospetto delle forze in campo sia sindacali che padronali, preparandosi ed escludendo il proprio ego, ci rende più forti e consapevoli alla realizzazione di un nuovo avvenire ad un "nuovo ordine" che ora più che mai attuale, visto che risale alle lotte operaie del 1919 in Italia, e più precisamente  all'officina metallurgica Brevetti-Fiat di Torino. Ora Compagni Delegati se solo noi, e dico solo noi, riusciremo ad esserlo, intendo preparati, eliminando la miopia che la classe operaia ha sempre pagato caro, affronteremo ogni tavolo con ferma e compatta determinazione, preparandoci a tutto, fronteggiando una controparte già solida ma soprattutto mai sprovveduta.
Il Delegato Compagno Pincio
Applicazione dell'Ordine Nuovo di A.Gramsci
L'officina metallurgica Brevetti-Fiat - prima in Italia - ha costituito il Consiglio dei commissari di fabbrica. E' la prima realizzazione concreta di una tesi sostenuta dall' "Ordine Nuovo"; l'avvenimento, che ha colmato di entusiasmo e di fervore attivo gli animi di quei nostri compagni operai, appartiene quindi, un po', anche a noi. Rapidamente l'esempio si moltiplicherà nelle officine torinesi: la massa operaia sente di aver iniziato l'attuazione di una esperienza sindacale assolutamente nuova in Italia, di aver trovato la possibilità, coi suoi propri mezzi e i suoi propri fini di classe oppressa e sfruttata, di crearsi gli strumenti più idonei per determinare una perfetta coesione della classe lavoratrice, gli strumenti più idonei per realizzare, già fin d'ora, l'autogoverno della massa, di aver iniziato, come appunto disse un operaio della Brevetti, la marcia "nella" rivoluzione e non più verso la rivoluzione.

La costituzione del Consiglio avvenne con una rapidità e una disciplina mirabili, sebbene si trattasse di una prima esperienza: prova di quanto i metodi proletari della delegazione di funzioni siano superiori in sé ai metodi parlamentari propri della borghesia. Le elezioni avvennero senza che si interrompesse il lavoro della produzione industriale, e anche per questo lato gli operai dimostrarono la superiorità dei loro sistemi sui sistemi borghesi: le lezioni borghesi sono una fiera di vanità, il trionfo della demagogia, della gazzarra, delle più basse passioni; le elezioni d'officina avvengono semplicemente come riflesso del lavoro, tra l'immane ansare di tutto l'apparato industriale di produzione, e gli operai, che non si staccano dall'opera loro creatrice, conservano tutta la purezza del carattere, e il loro voto è anch'esso una produzione, è anch'esso un momento dell'attività creatrice, perché riassumendo in pochi una funzione necessaria della vita sociale degli individui, determina un risparmio di energie, una concentrazione armonica e potente degli sforzi rivolti al fine di trionfare nella lotta di classe fino al raggiungimento dello scopo massimo: la liberazione del lavoro dalla schiavitù del capitale.
la costituzione del Consiglio di fabbrica parteciparono tutti gli operai della Brevetti (su circa 2000 operai si verificarono appena tre o quattro astensioni), organizzati e disorganizzati: i commissari risultarono tutti eletti fra gli organizzati (eccetto uno che si è dimesso).
Le elezioni avvennero per reparto, e, in ogni reparto, per lavorazione, in modo che ogni mestiere ha i suoi commissari capaci e competenti. Ricordiamo i loro nomi, i nomi dei primi deputati operai eletti direttamente dalla massa proletaria, coi suoi propri metodi, nel suo dominio specifico, il dominio del lavoro:
REPARTO UTILENSERIA - Torneria: Pacotto; Macchine: Baudino; Aggiustatori: Micheletto; Manutenzione: Aghemo.
REPARTO TORNERIA - Griffa, Leone, Scicchetto, Norgia, Franco.
REPARTO BRONZERIA - Torneria: Garello, Ghisio; Frese: Fasce; Trapani: Montano; Torni assi: Bassi, De Prosperi, Canale.
REPARTO PREPARAZIONE MONTAGGIO - Rettifiche: Orecchia; Frese: Fracchia, Brusotto; Trapani: Magnetti, Bodo; taglio ruote: Tosatto.
REPARTO CALDERAI - Regis, Graziano.
REPARTO FONDERIA - Bertolone, Perone, Audino.
LAVORAZIONI AGGIUNTE - Collaudo: Etipe; Bolloneria: Baldo; Sbavatori: Primo; Alesatrici: Castagna; Magazzino: Longhi.

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