a Peppino Impastato e Santo De Luca

venerdì 1 agosto 2008

AUTUNNO DIFFICILE

Entro fine anno un mese di stipendio andrà in fumo per gli aumenti dei generi di prima necessitàLa notizia era attesa. L'Istat ha annunciato un nuovo record dell'inflazione per il mese di luglio: un aumento dello 0,5% rispetto al mese precedente che significa + 4,1% rispetto a un anno fa. I prezzi non sono mai cresciuti così tanto negli ultimi dodici anni. Pochi i segnali di speranza: da qui a dicembre il portafoglio degli italiani sarà sempre più strizzato.
La colpa principale sta nell'aumento del prezzo delle materie prime, innanzitutto petrolio e metalli. E' vero che nell'ultimo mese il prezzo del greggio è calato (attualmente si attesta sui 126 euro al barile) ma le previsioni a un anno lo danno oltre la quota dei 160 dollari. Energia e carburanti incidono a cascata su gran parte dei beni di largo consumo. Vediamo in sintesi quali saranno i principali aumenti di un autunno che si annuncia bollente.
Uno stipendio in meno
Le associazioni dei consumatori calcolano che dall'inizio dell'anno una famiglia media abbia già speso 700 euro in più. Ma con l'autunno l'aumento della spesa annua toccherà 1.500 euro: come dire che un mese di stipendio che se ne va a causa degli aumenti. La stangata - sostiene l’Adoc - è "dovuta ai rincari delle bollette di luce e gas (250 euro), del riscaldamento (150 euro), di carburanti (600 euro) e alimentari (500 euro)".
Rincara la dose Federconsumatori, che annuncia altri pesanti aumenti per la casa: "solo per il mantenimento di un’abitazione in affitto le spese aumenteranno quest’anno di 61 euro al mese, pari a 732 euro anno, e per un’abitazione di proprietà, pur con l’abolizione dell’Ici, aumenteranno di 49 euro al mese, pari a 588 euro all'anno".
Aumenteranno anche i prezzi dei trasporti, i più penalizzati dal caro-greggio. In Lombardia, ad esempio, è stato appena annunciato per l'autunno un aumento del 2,5% per tram e autobus.
Va bene, potremmo dire: ci pensiamo al rientro, ora godiamoci le vacanze. Sbagliato. Anche al mare rischiamo di avere tristi sorprese: per i servizi balneari, infatti, la crescita dei prezzi è arrivata all'8%, per i camping al 4% e non si salvano neppure i pacchetti vacanza saliti del 5%. (A.D.M.).

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