a Peppino Impastato e Santo De Luca

giovedì 30 dicembre 2010

QUEL GIORNO VERRA'

" La giustizia deve essere congiunta al potere, così che cio che è giusto possa aver potere, e cio che ha potere possa essere giusto"

Blasie Pascal

mercoledì 29 dicembre 2010

QUEL GIORNO VERRA'

" La giustizia deve essere congiunta al potere, così che cio che è giusto possa aver potere, e cio che ha potere possa essere giusto"

Blasie Pascal

martedì 28 dicembre 2010

QUEL GIORNO VERRA'

" La giustizia deve essere congiunta al potere, così che cio che è giusto possa aver potere, e cio che ha potere possa essere giusto"

Blasie Pascal

lunedì 27 dicembre 2010

QUEL GIORNO VERRA'

" La giustizia deve essere congiunta al potere, così che cio che è giusto possa aver potere, e cio che ha potere possa essere giusto"

Blasie Pascal

giovedì 23 dicembre 2010

DA UN NOSTRO LETTORE IL SUO MODO DI VEDERE UN NS. DIRIGENTE SINDACALE

vedi perche sei un po' honky tonk :))


UILCA AUGURA A TUTTI

QUEL GIORNO VERRA'

" La giustizia deve essere congiunta al potere, così che cio che è giusto possa aver potere, e cio che ha potere possa essere giusto"

Blasie Pascal

mercoledì 22 dicembre 2010

QUEL GIORNO VERRA'

" La giustizia deve essere congiunta al potere, così che cio che è giusto possa aver potere, e cio che ha potere possa essere giusto"

Blasie Pascal

martedì 21 dicembre 2010

QUEL GIORNO VERRA'

" La giustizia deve essere congiunta al potere, così che cio che è giusto possa aver potere, e cio che ha potere possa essere giusto"
Blasie Pascal

lunedì 20 dicembre 2010

QUEL GIORNO VERRA'

" La giustizia deve essere congiunta al potere, così che cio che è giusto possa aver potere, e cio che ha potere possa essere giusto"

Blasie Pascal

martedì 14 dicembre 2010

Tanzi: «In casa mia non ci sono caveau»

Secondo Report l'ex re del latte ha "trafugato" un tesoro in Svizzera. La replica: «Mai stato neppure a Ginevra»

MILANO- A Parma ha affrontato la seconda parte del suo interrogatorio al processo sul crac Parmalat. Ma prima di entrare in aula, Calisto Tanzi ha voluto replicare alla trasmissione Report. «In casa mia non ci sono caveau» ha detto Tanzi, mentre secondo il programma di Milena Gabanelli l'ex re dell'azienda di Collecchio avrebbe "trafugato" in Svizzera alcuni dei beni preziosi che si trovavano nella sua abitazione ad Alberi di Vigatto, nel Parmense. Tanzi ha spiegato di non essere mai stato in Svizzera e di non avere in casa «nessuno dei quadri di cui ha parlato la trasmissione Rai». «Non sono mai stato neppure a Ginevra», ha continuato Tanzi, mentre il suo legale, l'avvocato Giampiero Biancolella, ha spiegato che subito dopo il crac nell' abitazione del suo assistito sono state condotte ricerche anche con l'utilizzo delle «fibre ottiche». Stando alle indagini condotte in epoca successiva al crac del 2003, l'elenco dei beni preziosi detenuti da Tanzi avrebbe occupato due pagine nella relazione dell'assicuratore del cavaliere, che aveva stipulato polizza con la Reale Mutua.
Nel corso dell'udienza del processo parmigiano per il crac del colosso alimentare, Tanzi ha spiegato che tra i politici da lui finanziati ci fu anche l'attuale premier. «Berlusconi aveva chiesto un aiuto per fondare il suo partito - ha ricostruito Tanzi -. Partecipai ad una riunione ad Arcore assieme ad altri imprenditori e lui ci disse che fare pubblicità sulle sue reti andava bene ugualmente». Sempre secondo il suo racconto, una parte delle inserzioni pubblicitarie destinate alla Rai furono «spostate su Mediaset». «Fu stabilito che avremmo pagato il costo degli spot senza sconti né promozioni, che data la quantità delle nostre inserzioni pubblicitarie sarebbero state consistenti. In fattura quindi comparivano i pagamenti senza alcuna agevolazione o sconto». La Procura ha calcolato che l'ammontare degli sconti non praticati da Mediaset a Parmalat è di circa il 5% del totale. Tanzi ha confermato in aula che Mediaset ha continuato anche in seguito a non praticare un trattamento di favore ad uno dei più importanti inserzionisti pubblicitari italiani. Prima del crac del 2003 Tanzi, sempre secondo la sua ricostruzione, assieme al figlio Stefano fu ospite a Palazzo Grazioli. «Chiesi a Berlusconi di intervenire con le banche e con la Consob. Lui mi disse che poteva fare qualcosa con la Consob ma che sarebbe stato difficile intervenire presso le banche. Riuscimmo ad ottenere attenzione da parte della Consob anche per interessamento di Gianni Letta al quale chiesi le stesse cose che avevo domandato a Berlusconi».
«MI RIVOLSI A GORIA E A DE MITA» - Tanzi ha parlato anche di altri politici e di banchieri. «Mi sono rivolto all'allora ministro Goria e a Ciriaco De Mita perché appoggiassero la candidatura di Luciano Silingardi a presidente di Cariparma», ha detto ripercorrendo le tappe della carriera di Silingardi, presente in aula come imputato e suo amico «conosciuto sui banchi di scuola». Alla pm Lucia Russo che gli chiedeva come mai avesse caldeggiato la nomina dell'amico Silingardi ai vertici dell'istituto bancario parmigiano, Tanzi ha risposto che Silingardi meritava quella nomina. Non è l'unico banchiere che ha avuto rapporti di confidenza con l'ex re del latte, è stato ricordato in aula, citando tra gli altri Franco Gorreri, ex numero uno di Bancamonte ed ex tesoriere di Parmalat, e Pellegrino Capalbo di Banca di Roma. Quella di poter influire sulle nomine dei vertici bancari italiani è una delle ragioni che hanno indotto Tanzi a finanziare alcuni politici anche se ha dato l'impressione di non ricordalo. È stata la stessa pm Russo a contestare quanto da Tanzi dichiarato in un precedente interrogatorio. «Finanziavo i politici per avere accesso al credito, per le nomine bancarie e per ottenere protezioni», disse Tanzi in un interrogatorio del 2004. Oggi l'ex patron Parmalat ha detto che «nel bilancio del dare e dell'avere dalla politica ho più dato che avuto».
30 novembre 2009
Corriere della Sera

Le strategie di Nestlé, Fastweb e Reale Mutua

Ecco le aziende dei maxi-ponti

Venerdì pomeriggio già al lago, al mare o sui monti: oggi succede anche nel mondo del lavoro dipendente. Che sia per necessità di bilancio o perché la legge stabilisce che le ferie vanno godute o per fede nel work life-balance, un bel numero di aziende dei settori più diversi (oltre 13 su 100 secondo un sondaggio della società di recruitement online InfoJobs) nei caldi mesi estivi ha applicato la "regola" del venerdì corto. Negli scorsi luglio e agosto la formula, solo per fare qualche nome, è stata adottata dalla farmaceutica Chiesi, come da Grey Italia (gruppo Wpp) e Business Press, due società dell'ambito comunicazione. Ma non sono meno numerose le "sostenitrici" del ponte lungo. A partire da Nestlé e Fastweb, dove all'occasione si programma qualche giorno di "chiusura extra" (ovviamente concordato con i sindacati) fino ad arrivare a Reale Mutua, che vede di buon occhio il superponte soprattutto per chi ha ferie in arretrato da smaltire.

Tendenza positiva? Una cosa è certa: qualche "stacco" (a patto che non pesi sul bilancio familiare) può far bene ai lavoratori. E non solo a loro. Secondo uno studio quadriennale realizzato dal Boston Consulting Group e pubblicato dalla "Harvard Business Review", una normalissima serata completamente off in settimana genera benefici effetti sul fronte della comunicazione, dell'efficienza e, persino, dell'innovazione. Ma anche l'autorevole "Wall Street Journal" sostiene l'importanza della pausa per la produttività. "Per ottenere di più dobbiamo smettere di lavorare così tanto" ha affermato chiaro e tondo dalle sue colonne, snocciolando nomi di società che già stanno mettendo le mani avanti in questo senso. Come la multinazionale della consulenza Kpmg, che usa wellness scorecard per scoraggiare i workaholic dall'evitare giusti riposi e vacanze; o la manifatturiera hollywoodiana Bobrick Washroom Equipment, che "si aspetta" dallo staff che lasci gli uffici prima delle 17.30 per godersi cene tranquille.
Tutto qui? Assolutamente no. C'è pure chi assicura che il "riposo" giova all'ecosistema. "Scegliere di lavorare meno è il più importante tema ambientale di cui nessuno mai parla" ha dichiarato qualche tempo fa Mr Conrad Schmidt, filmaker, attivista di fama mondiale e fondatore di un partito che si batte per la causa delle 32 ore settimanali nella provincia canadese della British Columbia e ha un nome davvero inequivocabile: "Work less party".
24 settembre 2010
Corriere della Sera

venerdì 10 dicembre 2010

PIETRO (2)

[1]Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina.

[2] Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri.
[3] Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è già da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato.
[4] Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio;
[5] non risparmiò il mondo antico, ma tuttavia con altri sette salvò Noè, banditore di giustizia, mentre faceva piombare il diluvio su un mondo di empi;
[6] condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente.
[7] Liberò invece il giusto Lot, angustiato dal comportamento immorale di quegli scellerati.
[8] Quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta per tali ignominie.
[9] Il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio,
[10] soprattutto coloro che nelle loro impure passioni vanno dietro alla carne e disprezzano il Signore.
Temerari, arroganti, non temono d'insultare gli esseri gloriosi decaduti,
[11] mentre gli angeli, a loro superiori per forza e potenza, non portano contro di essi alcun giudizio offensivo davanti al Signore.
[12] Ma costoro, come animali irragionevoli nati per natura a essere presi e distrutti, mentre bestemmiano quel che ignorano, saranno distrutti nella loro corruzione,
[13] subendo il castigo come salario dell'iniquità. Essi stimano felicità il piacere d'un giorno; sono tutta sporcizia e vergogna; si dilettano dei loro inganni mentre fan festa con voi;
[14] han gli occhi pieni di disonesti desideri e sono insaziabili di peccato, adescano le anime instabili, hanno il cuore rotto alla cupidigia, figli di maledizione!
[15] Abbandonata la retta via, si sono smarriti seguendo la via di Balaàm di Bosòr, che amò un salario di iniquità,
[16] ma fu ripreso per la sua malvagità: un muto giumento, parlando con voce umana, impedì la demenza del profeta.
[17] Costoro sono come fonti senz'acqua e come nuvole sospinte dal vento: a loro è riserbata l'oscurità delle tenebre.
[18] Con discorsi gonfiati e vani adescano mediante le licenziose passioni della carne coloro che si erano appena allontanati da quelli che vivono nell'errore.
[19] Promettono loro libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l'ha vinto.
[20] Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e salvatore Gesù Cristo, ne rimangono di nuovo invischiati e vinti, la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima.
[21] Meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo precetto che era stato loro dato.
[22] Si è verificato per essi il proverbio:
Il cane è tornato al suo vomito
e la scrofa lavata è tornata ad avvoltolarsi nel
brago.

ARTICOLO 31 "IL PIFFERAIO MAGICO"

Attenzione!! ...vi racconterò la storia del pifferaio magico, sentiamo per ordine come andarono le cose. C'era una città nella valle fatata dove ogni persona era addomesticata a vivere ogni giorno in modo CHE la propria condotta soddisfasse IL RE, in un cielo blu il sole scaldava i prati, pieni di fiori gialli e profumati, le case erano grandi e tutte colorate, calde d'inverno, e FRESCHE D'ESTATE. Per ogni abitante non c'era diversità, secondo i voleri DI SUA MAESTÀ, la corte decideva il modo di vestire, LA LINGUA DA PARLARE, a musica da sentire, e in questa forzata uniformità non c'era neanche un barlume di libertà: DIVIETO DI CANTARE, DIVIETO DI BALLARE, e nei locali pubblici divieto di pensare, i soli a non piegarsi a questa dittatura un pugno di topi in una fognatura, trasgredivano la legge, attaccavano il sistema sbombolando sui muri il loro emblema. All'inizio erano in pochi ma il gruppo cresceva, dal pugno che erano diventarono una schiera di ratti rappatori graffittari in pieno effetto, e i tubi delle fogne erano il loro ghetto. Ogni Sabato sera, nella foresta, organizzavano un concerto, una jam, una festa, perché nel bosco un pifferaio li faceva ballare, avrebbero fatto di tutto per sentirlo suonare. Erano ubriachi dalle nove alle sei nato per rappare SEI QUELLO CHE SEI, odiavano la corte, ballavano e bevevano, e il pifferaio magico QUELLO IN CUI CREDEVANO. Il re era preoccupato per questa agitazione: temeva l'evolversi in sovversione, lui sapeva che i topi erano a conoscenza della crescita costante della loro potenza. Al pifferaio magico io devo parlare, al capo delle guardie disse: VALLO A CATTURARE, così alla corte quella sera entrò un tipo strano che teneva un flauto stretto nella mano. Sua maestà disse alle guardie potete uscire: nessuno deve udire quello che gli voglio dire. Pifferaio magico STAMMI A SENTIRE, io possiedo di tutto e te lo sto per offrire LO SO il talento non ti manca, perché sprecarlo con quella gentaglia. Sai benissimo anche tu che se lo voglio io diventerai un divo venerato come un dio SCARPE E MAGLIETTE CON SOPRA IL TUO SIMBOLO, DONNE E SOLDI COME SE PIOVESSERO, se questo ti interessa io te lo posso dare, ma prima c'è un favore che mi dovresti fare: con il tuo flauto raduna i topastri, falli divertire, bere, ballare come pazzi. Sarà l'ultima festa per quel marciume perché li spingerai giù fino al fiume, saranno così ubriachi da non poter più nuotare, ed uno dietro l'altro DOVRANNO ANNEGARE, eliminata quella feccia dalla mia nazione creerò una nuova star della canzone. Il pifferaio magico rispose: VA BENE, e dopo sua altezza gli offrì da bere ma so che poi uscì dalla corte coprendosi il viso per nascondere l'ombra di uno strano sorriso. Il pifferaio magico aveva un piano, montò sul suo cavallo e galoppò lontano, e città per città si fermava a suonare e in ogni posto i topi faceva ballare. Lo seguirono tutti nel suo viaggio nel paese, tornò alla valle fatata ch'era già passato un mese e dietro lui c'erano topi A NON FINIRE, un numero enorme impossibile da dire. Entrò nella via principale, con il suo strano corteo arrivò al palazzo reale, aiuto aiuto aiuto gridò il re terrorizzato, mi hanno abbattuto, MI HANNO SPODESTATO. Il pifferaio disse scusi maestà se ho regalato ai topi la sua città, ma forse almeno loro sapranno rispettare la libertà di ognuno di fare e di pensare ...attenzione!! LA LIBERTÀ' DI OGNUNO DI FARE E DI PENSARE. ...attenzione!!! E passato molto tempo e nella valle fatata ora c'è una città dove la gente è abituata a vivere ogni giorno come gli piace nel rispetto E NELLA PACE. Del pifferaio magico nient'altro io so, la sera della conquista a cavallo se ne andò disse ai topi mi dispiace non posso restare ci sono altre città ALTRI PEZZI DA SUONARE.

mercoledì 1 dicembre 2010

2010: sccocca l'ora delle pensioni d'anzianità

Per quanto riguarda le pensioni di anzianità, il 2010 si chiuderà facendo registrare un vero e proprio boom; un andamento, secondo gli analisti, dovuto a novità normative (anno dopo anno entra in vigore una nuova parte della riforma delle pensioni) e ai comportamenti dei lavoratori dell'anno precedente.

I dati
Nei primi dieci del 2010, le pensioni di anzianità hanno raggiunto cifra 155.440, a fronte delle 100.880 pensioni effettivamente liquidate in tutto il 2009. Tali numeri, proiettati sull'intero corso dell'anno, attestano che - tra 2009 e 2010 - le uscite dal lavoro anticipate potrebbero arrivare a crescere dell'85%.
Pensione d'anzianità e di vecchiaia
Per comprendere bene la statistica, e' opportuno ricordare con precisione le differenze che intercorrono tra pensione di anzianità e di vecchiaia.
La pensione di anzianità (o pensione anticipata) si ottiene prima del raggiungimento dell'età pensionabile o del limite massimo di anzianità di servizio e in presenza di determinati requisiti assicurativi e anagrafici. L'attuale sistema assegna il diritto a ricevere l'assegno di anzianità in base a un meccanismo di scalini e quote, in cui su sommano età anagrafica e periodo di contribuzione del lavoratore.
La pensione di vecchiaia, invece, e' quella che viene riconosciuta al raggiungimento dell'età pensionabile (in questo momento, 60 anni per le donne e 65 per gli uomini) o per collocamento a riposo per raggiunti limiti di età e/o servizio. In altri termini, il requisito che permette ai lavoratori di percepire l'assegno di vecchiaia non e' una combinazione tra anzianità contributiva e età anagrafica, ma principalmente quest'ultima.
L'Inps legge i dati
Commentando i dati che raccontano del boom delle pensioni di vecchiaia, Antonio Mastrapasqua - presidente dell'Inps - evidenzia alcuni elementi: "Il dato risente del forte calo per le pensioni di anzianità nel 2009 ed e' dovuto alla maturazione dei requisiti per l'uscita dal lavoro di una parte rilevante di persone 'bloccate' dall'aumento dello scalino a luglio del 2009."
Secondo l'Inps, dunque, nel 2010 sono stati in tanti ad andare in pensione perché, tra quanti avevano maturato i requisiti fin dal 2009, molti hanno dovuto aspettare l'anno in corso per diventare pensionati a tutti gli effetti.
Novità introdotte e in arrivo
A determinare l'andamento dei numeri legati alle pensioni, dunque, sarebbero essenzialmente i cambiamenti in corso nel sistema pensionistico, un settore in cui - di anno in anno - si modificano requisiti per l'accesso alle pensioni e tempistica di ricevimento del primo assegno.
Per esempio, a partire dal 2011, sarà 96 la quota necessaria per raggiungere la pensione di anzianità, il che vale a dire che per ottenere l'assegno sarà necessario vantare 35 anni di contribuzione e almeno 61 anni di età. Negli anni successivi, poi, l'età richiesta salirà ancora, per poi agganciarsi alle previsioni Istat sulle aspettative di vita.
Va ricordato, inoltre, che in base alla nuova normativa sulle pensioni, e' cambiata la tempistica della riscossione del primo assegno pensionistico. Allo stato attuale, infatti, i lavoratori dipendenti possono riscuotere l'assegno solo 12 mesi dopo la maturazione dei requisiti, mentre gli autonomi devono pazientare 18 mesi.

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