a Peppino Impastato e Santo De Luca

giovedì 7 aprile 2011

CON OGGI E L'ULTIMO COMMENTO CI CONCEDIAMO UNO STOP!

Care Lettrici e Cari Lettori e Carissimi detrattori,
dalla giornata di oggi il blog di italiana assicurazioni RSA UILCA, si ferma sulla linea sindacale e politica del libero commento.
Riteniamo sia un passo importante, imprescindibile a cui già da diverso tempo meditavamo a causa anche di ogni tipo di ritorsione subita, (assai la pagammo e  paghiamo ancora!) pertanto fermarsi non vuol dire arrendersi, stop non vuol dire fine, che sia chiaro!
La Rsa UILCA dell'Unione dei Lavoratori di Milano, storica come sempre, anche quando si opposse alla vile dittatura sabauda/romagnola, continua la sua resistenza alle procedure di "abitudine" ai favoritismi, al nepotismo ed all'inerzia del comodo per migliorare la società di donne e di uomini sempre con il dialogo e qualora non basti anche con la lotta d'opposizione.
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno letto per affetto e credo, ma ci corre anche l'obbligo di salutare chi ci leggeva solo per detrarre e sanzionarci con la loro forza, quella di un ruolo ed un particolare saluto ad una nostra affezionatissima lettrice di Torino, alla quale va il più fervido augurio di mantere sempre "peso e misura". Non è detto sia un addio, tutto è trasferibile e sottoposto alle situazioni, quindi tutte le forme di informazione saranno da noi utilizzate a favore dei Lavoratori nostro assoluto riferimento e contro ogni capitalista e suo preposto, sempre avidi di accrescere la sperquazione sul tema del conflitto tra il capitale ed il lavoro.
UN ORDINE NUOVO DI PANE E LAVORO PER TUTTI I COMPAGNI
FRATERNAMENTE SEMPRE CON VOI,
CIAO.
Rsa UILCA ITALIANA MILANO

mercoledì 6 aprile 2011

Generali, colpo di scena nel cda mozione contro Geronzi che si dimette

Il presidente oggetto di un documento di sfiducia di una decina di consiglieri, tra cui i due esponenti di Mediobanca che ha la quota principale di azioni. Poco dopo la notizia della sua decisione. Il titolo sale in Borsa
TRIESTE - Dopo un anno finisce la stagione di Cesare Geronzi a Trieste. Tre mesi di scontri tra consiglieri, alti dirigenti e azionisti, con un alto tasso di instabilità e ingovernabilità, hanno trovato un esito clamoroso stamani a Roma. A Piazza Affari gli investitori festeggiano: in pochi minuti il titolo Generali è salito di quasi il 5% con una fiammata di scambi, a conferma del fatto che tra il mercato e l'ex banchiere di Capitalia non c'è mai stato troppo feeling. Sembra che le dimissioni siano giunte prima del cda straordinario convocato stamattina a Roma, e che il presidente abbia preso la sua decisione una volta appreso della possibile mozione di sfiducia consiliare che portava le firme di 10 consiglieri, compresi quelli del primo azionista Mediobanca.
Una potenziale maggioranza, visto che il consiglio triestino è composto di 17 membri. Ora la riunione di consiglio è in forse, poiché il cda straordinario - richiesto sempre "forzatamente" da otto consiglieri settimana scorsa - era stato convocato proprio per discutere del ruolo del presidente, della sua comunicazione esterna e del caso del vice presidente Bolloré, il suo alleato francese che il 16 marzo si era rifiutato di votare il bilancio 2010. Sembra da indiscrezioni che filtrano dalla riunione romana che anche su Bollorè ci sarebbero pressioni per indurlo alle dimissioni.
Il 16 marzo si erano create le premesse per il chiarimento finale, perché si era troppo acuito lo scontro tra gli investitori francesi (Bolloré è tra i primi azionisti di Mediobanca, a sua volta primo socio di Generali con il 14%) e le restanti forze del cda, composte dal trio dei consiglieri indipendenti e dagli altri investitori privati come Diego Della Valle e Lorenzo Pellicioli. Proprio Della Valle, due mesi fa, aveva iniziato un martellamento pubblico contro la gestione del cda da parte di Geronzi, e nel periodo è riuscito a compattare una maggioranza concorde. Anche le dimissioni di Leonardo Del Vecchio (altro grande investitore nel Leone, con una quota del 2%) e di Ana Patricia Botin (figlia del patron del Santander, storico alleato di Trieste) avevano contribuito ad alimentare le polemiche e aumentare l'instabilità. Così, da una decina di giorni, sia Mediobanca sia l'inquilino del Tesoro Giulio Tremonti avevano preso consapevolezza della necessità di cambiare. Proprio Tremonti un anno fa aveva favorito l'ascesa di Geronzi a Trieste, ma chi gli aveva parlato negli ultimi tempi lo aveva sentito pentito di quell'appoggio.
In caso di interim il sostituto di Geronzi potrebbe essere l'azionista al 2,2% Francesco Gaetano Caltagirone, suo vicario secondo la relazione di governance di Generali. Se non saranno prese rapide soluzioni potrebbe toccare al costruttore romano condurre l'assemblea di bilancio, già convocata a Trieste per il 30 aprile.

Cesare Geronzi si dimette dalla presidenza delle Generali

Dopo l'annuncio di una mozione contro di lui nel corso del cda del gruppo assicurativo che si svolge a Roma

Roma, 6 apr. (TMNews) - Il presidente delle Generali Cesare Geronzi si è dimesso dalla presidenza del gruppo assicurativo. L'annuncio nel corso del cda durante il quale è stata presentata una mozione di sfiducia a Geronzi, con 10-11 consiglieri delle Generali pronti a votarla.

Secondo il sito di Repubblica durante il consiglio di amministrazione del Leone, in corso a Roma, è stata presentata una mozione di sfiducia al presidente. La lettera avrebbe già l'adesione di 10-11 consiglieri compresi Alberto Nagel a Saverio Vinci, i due esponenti di Mediobanca che è la principale azionista del Leone di Trieste con il 14%". La notizia al momento non trova né conferme né smentite ufficiali. Intanto, il titolo perde l'1,36% a Piazza Affari.

SCIOPERO DEL 5/4 E PRESIDIO DAVANTI ALLIANZ PRESENTI!

venerdì 1 aprile 2011

I 25 manager più pagati d'Italia

MILANO - Alessandro Profumo, Luca Cordero di Montezemolo, Marco Tronchetti Provera, Cesare Geronzi e Paolo Scaroni. Sono loro i cinque top manager più pagati a Piazza Affari nel 2010, in base ai dati finora pubblicati dalle più importanti società quotate in Borsa. Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit fino allo scorso settembre, guida indisturbato la classifica con un compenso di 40,6 milioni, di cui 38 milioni come liquidazione: 36,5 alla voce incentivo all'esodo e 1,5 milioni per un patto di non concorrenza. In un accordo complessivo in cui - si legge in una relazione del gruppo - Unicredit si è impegnata a versare in beneficenza due milioni. Destinataria l'associazione di don Colmegna.

Al secondo posto, nella classifica di presidenti e amministratori delegati le cui società hanno già pubblicato i bilanci o le relazioni con tanto di tabella sui compensi, c'è l'ex presidente di Fiat, Luca Cordero di Montezemolo. I milioni in questo caso sono 8,7, dovuti in gran parte non alla buonuscita di Fiat (1,03 milioni) ma all'incarico, ancora ricoperto, di presidente della Ferrari (7,5 milioni). Medaglia di bronzo a Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli, che arriva a sfiorare i 6 milioni, di cui 2,4 da percepire nel corso del 2011.
Segue in classifica Cesare Geronzi, che somma la presidenza di Mediobanca prima a quella delle Generali poi. L'assegno totale, per un anno e mezzo (il bilancio di Piazzetta Cuccia va da luglio a giugno), vale più di 5 milioni. Chiude la «top five» l'amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni, con un «cedolino» annuale da 4,4 milioni. Il «ranking» prosegue con decine di milionari. Fino alla posizione 25, cui arriva la classifica qui sopra, ma anche oltre. E tra le società che ancora mancano all'appello delle pubblicazioni ci sono nomi molto grandi, da cui è presumibile attendersi nuovi super compensi.
Le retribuzioni, comunicate direttamente dalle società, possono contenere delle voci calcolate sulla base dei risultati degli anni passati, o inquadrarsi all'interno di complicati piani di incentivazioni a lungo termine, o ancora includere benefici non monetari come auto e polizze. E, naturalmente, possono essere arricchite da cospicui schemi di stock option: i milioni crescerebbero ancora. Non ci sono solo i numeri, però. La classifica dei paperoni di Piazza Affari, per esempio, a oggi è dominata dagli uomini: nessuna donna nella «top 25». La lista è provvisoria, certo, ma è probabile che non molto cambierà una volta che si conosceranno i dati di tutte le blue chip italiane.

COMUNICATO UNITARIO

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giovedì 31 marzo 2011

AFORISMA

Il genio è un uomo capace di dire cose profonde in modo semplice.
Charles Bukowski

AFORISMA

La ricompensa per chi adempie ad un dovere è la capacità di adempierne un altro.

George Eliot

AFORISMA

Cercava la rivoluzione e trovò l’agiatezza.

Leo Longanesi

AFORISMA

Continua ciò che hai cominciato e forse arriverai alla cima, o almeno arriverai in alto ad un punto che tu solo comprenderai non essere la cima.

Seneca

AFORISMA

L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perchè provi un senso di benessere quando gli sei vicino.
Charles Bukowski

AFORISMA

Non vorrei mai far parte di un club che accetti fra i suoi membri un tipo come me.
Groucho Marx

AFORISMA

L'abilità politica è l'abilità di prevedere quello che accadrà domani, la prossima settimana, il prossimo mese e l'anno prossimo. E di essere così abili, più tardi, da spiegare perché non è accaduto.
Winston Churchill

AFORISMA

Il massimo della stupidità si raggiunge non tanto ingannando gli altri ma sé stessi, sapendolo. Si può ingannare tutti una volta, qualcuno qualche volta, mai tutti per sempre.
John Fitzgerald Kennedy

Agitatevi, Organizzatevi, Studiate… Gramsci

Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza. Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza. Antonio Gramsci, da “L’ordine nuovo”
Esporre una propria opinione legandola alla delega di altri, pone la necessità di applicare la teoria di Gramsci, agitazione, entusiasmo, organizzazione e forza hanno bisogno dello studio e quindi di una intelligenza. Un acume fondamentale per rappresentare e discutere alla pari con la forza datoriale tanto da ridurre il conflitto del capitale con il lavoro, la sperequazione, ed ampliare la suddivisone della ricchezza prodotta e detenuta. Parlare per dover parlare, rende talune volte la delega, sottile ed esile al cospetto delle forze in campo sia sindacali che padronali, preparandosi ed escludendo il proprio ego, ci rende più forti e consapevoli alla realizzazione di un nuovo avvenire ad un "nuovo ordine" che ora più che mai attuale, visto che risale alle lotte operaie del 1919 in Italia, e più precisamente  all'officina metallurgica Brevetti-Fiat di Torino. Ora Compagni Delegati se solo noi, e dico solo noi, riusciremo ad esserlo, intendo preparati, eliminando la miopia che la classe operaia ha sempre pagato caro, affronteremo ogni tavolo con ferma e compatta determinazione, preparandoci a tutto, fronteggiando una controparte già solida ma soprattutto mai sprovveduta.
Il Delegato Compagno Pincio
Applicazione dell'Ordine Nuovo di A.Gramsci
L'officina metallurgica Brevetti-Fiat - prima in Italia - ha costituito il Consiglio dei commissari di fabbrica. E' la prima realizzazione concreta di una tesi sostenuta dall' "Ordine Nuovo"; l'avvenimento, che ha colmato di entusiasmo e di fervore attivo gli animi di quei nostri compagni operai, appartiene quindi, un po', anche a noi. Rapidamente l'esempio si moltiplicherà nelle officine torinesi: la massa operaia sente di aver iniziato l'attuazione di una esperienza sindacale assolutamente nuova in Italia, di aver trovato la possibilità, coi suoi propri mezzi e i suoi propri fini di classe oppressa e sfruttata, di crearsi gli strumenti più idonei per determinare una perfetta coesione della classe lavoratrice, gli strumenti più idonei per realizzare, già fin d'ora, l'autogoverno della massa, di aver iniziato, come appunto disse un operaio della Brevetti, la marcia "nella" rivoluzione e non più verso la rivoluzione.

La costituzione del Consiglio avvenne con una rapidità e una disciplina mirabili, sebbene si trattasse di una prima esperienza: prova di quanto i metodi proletari della delegazione di funzioni siano superiori in sé ai metodi parlamentari propri della borghesia. Le elezioni avvennero senza che si interrompesse il lavoro della produzione industriale, e anche per questo lato gli operai dimostrarono la superiorità dei loro sistemi sui sistemi borghesi: le lezioni borghesi sono una fiera di vanità, il trionfo della demagogia, della gazzarra, delle più basse passioni; le elezioni d'officina avvengono semplicemente come riflesso del lavoro, tra l'immane ansare di tutto l'apparato industriale di produzione, e gli operai, che non si staccano dall'opera loro creatrice, conservano tutta la purezza del carattere, e il loro voto è anch'esso una produzione, è anch'esso un momento dell'attività creatrice, perché riassumendo in pochi una funzione necessaria della vita sociale degli individui, determina un risparmio di energie, una concentrazione armonica e potente degli sforzi rivolti al fine di trionfare nella lotta di classe fino al raggiungimento dello scopo massimo: la liberazione del lavoro dalla schiavitù del capitale.
la costituzione del Consiglio di fabbrica parteciparono tutti gli operai della Brevetti (su circa 2000 operai si verificarono appena tre o quattro astensioni), organizzati e disorganizzati: i commissari risultarono tutti eletti fra gli organizzati (eccetto uno che si è dimesso).
Le elezioni avvennero per reparto, e, in ogni reparto, per lavorazione, in modo che ogni mestiere ha i suoi commissari capaci e competenti. Ricordiamo i loro nomi, i nomi dei primi deputati operai eletti direttamente dalla massa proletaria, coi suoi propri metodi, nel suo dominio specifico, il dominio del lavoro:
REPARTO UTILENSERIA - Torneria: Pacotto; Macchine: Baudino; Aggiustatori: Micheletto; Manutenzione: Aghemo.
REPARTO TORNERIA - Griffa, Leone, Scicchetto, Norgia, Franco.
REPARTO BRONZERIA - Torneria: Garello, Ghisio; Frese: Fasce; Trapani: Montano; Torni assi: Bassi, De Prosperi, Canale.
REPARTO PREPARAZIONE MONTAGGIO - Rettifiche: Orecchia; Frese: Fracchia, Brusotto; Trapani: Magnetti, Bodo; taglio ruote: Tosatto.
REPARTO CALDERAI - Regis, Graziano.
REPARTO FONDERIA - Bertolone, Perone, Audino.
LAVORAZIONI AGGIUNTE - Collaudo: Etipe; Bolloneria: Baldo; Sbavatori: Primo; Alesatrici: Castagna; Magazzino: Longhi.

DA "CRITICA SOCIALE" ART. DI PAOLA DI NICOLA

In tempi duri per i lavoratori, le lavoratrici e le loro famiglie si riscopre la solidarietà sia orizzontale che verticale. Le famiglie si riaggregano, si uniscono, fanno rete per ottimizzare risorse sempre più scarse: crescono gruppi di acquisto solidale (GAS), si ricorre al microcredito, le banche del tempo conoscono una nuova stagione. Laddove e quando la solidarietà orizzontale non è sufficiente, Chiesa ed enti benefici intervengono con aiuti dall'alto. Molti enti locali (regioni, comuni) hanno attivato interventi di sostegno ai redditi delle famiglie in difficoltà, soprattutto a favore degli occupati che hanno perso il lavoro (prestiti sull'onore, riduzione del costo delle rette e contributi per il pagamento delle utenze ecc.), ma in realtà i mass media nazionali sottolineano con maggiore forza e vigore le scelte fatte da Vescovi e Cei. Come se volessero abituarci lentamente a riscoprire il valore di legami e forme di solidarietà di tipo particolaristico che sono fondamentali come cemento per le piccole comunità (familiari, di quartiere, cittadine), ma sono assolutamente insufficienti per tenere insieme un tessuto sociale sempre più ampio, complesso, de-localizzato: uno Stato è qualcosa di più e di diverso della mera somma delle famiglie dei cittadini!

Tali interventi sono importanti, soprattutto se provengono da istituzioni che dovrebbero avere come compito istituzionale la solidarietà e nei momenti di crisi queste prove generali di solidarietà sono strategiche per rinsaldare un tessuto sociale fortemente stressato dal neo-liberismo dominante e dai processi di individualizzazione. Ma l'enfasi con cui se ne parla rischia di avallare un sostanziale arretramento che nei fatti si sta realizzando sul piano dei diritti di cittadinanza, in particolare dei diritti sociali. H. Wilensky sosteneva che l'essenza del welfare state consiste nel garantire a tutti i cittadini standard minimi di reddito, istruzione, salute, abitazione non per carità ma per diritto politico. Sta proprio in questa sostituzione della rete della beneficenza con la solidarietà istituzionalizzata il punto di svolta dalla condizione di suddito a quella di cittadino. Dalla condizione di chi – se in stato di bisogno - altro non può fare che rimettersi alla benevolenza degli altri, alla condizione di chi per diritto non deve incorrere nel rischio di cadere in una situazione di bisogno estremo; dalla condizione di chi chiede, alla condizione di chi rivendica. La differenza è sostanziale e si manifesta nei criteri di inclusione.
Quando la CEI ha dichiarato la propria intenzione di sostenere economicamente le famiglie, ha altresì specificato che gli aiuti sarebbero andati alle coppie sposate, anche se il matrimonio fosse stato celebrato con il solo rito civile. Questa precisazione non era affatto implicita, tanto è vero che è stato necessario puntualizzare. Nulla osta, infatti, a che la Chiesa si occupi solo dei suoi fedeli praticanti: aprirsi agli altri è una scelta, non importa se ‘moralmente' doverosa! Contemporaneamente è stato detto che ‘per i divorziati' si vedrà. A parte le difficoltà di dirimere tra ciò che è famiglia e ciò che non lo è (in base a quanto dichiarato, un divorziato risposato fa famiglia; una donna separata con figli è famiglia; una donna divorziata con figli non è famiglia!), il problema non riguarda tanto la sensibilità che la Chiesa mostra nei confronti del disagio familiare, tanto più meritoria quanto più l'area delle difficoltà si amplia, quanto il fatto che la rete della solidarietà istituzionalizzata (la rete della protezione sociale, gli ammortizzatori sociali, i trasferimenti monetari a favore dei redditi più bassi) non si vede o, se c'è, è una debole filigrana.
La tutela dei diritti di cittadinanza (nel triplice aspetto di diritto civile, politico e sociale) aveva la finalità di emancipare il cittadino dalle comunità di appartenenza ascrittive, particolaristiche, localistiche, etniche, religiose che esercitavano un forte controllo sociale e chiedevano lealtà e sacrificio della libertà (di scelta) in cambio dell'aiuto dato. L'emancipazione è stata resa possibile da azioni tese a corroborare i diritti individuali, mettendo tutti (criterio universalistico) nelle condizioni di essere tutelati contro i rischi fondamentali della vita, attraverso patti di solidarietà intergenerazionale regolati dallo Stato e non dal codice del sangue o dell'affiliazione, che per definizione è particolaristico ed esclusivo (rispetto ad una comunità si è o dentro o fuori). Tali patti costituivano e costituiscono il cuore del welfare state.
Uscire dalla crisi, pensare al futuro sapendo di poter affidarsi quasi esclusivamente alle solidarietà corte, particolaristiche, radicate in specifici territori simbolici oltre che geografici, e alimentare, nella misura in cui lo si dà come ovvio, questo senso di estraneità, lontananza dello Stato rispetto ai bisogni fondamentali di tanti cittadini, ha una funzione di socializzazione anticipatrice rispetto ad un nuovo modello di welfare di tipo residuale, che vede da una parte uno Stato che si occupa solo ed esclusivamente degli ‘ultimi', degli out, degli esclusi (che per definizione sono "senza radici") e dall'altra comunità di appartenenze, i cui confini possono essere diversamente tracciati (su base religiosa, etnica, territoriale, ideologica ecc.) che gestiscono (progettano, organizzano ed erogano) servizi socio-sanitari, educativi, scolastici ed assistenziali a favore dei propri membri (selettività nell'accesso). Può sembrare uno scenario molto lontano e improbabile, ma in realtà se si arrivasse ad una stretta saldatura tra federalismo fiscale e forme radicali di multiculturalismo tale esito non sarebbe da escludere.

mercoledì 30 marzo 2011

IL PROLOGO Dl ZARATHUSTRA

Giunto a trent'anni, Zarathustra lasciò il suo paese e il lago natio, e si ritirò sui monti. Là, per dieci anni, senza stancarsi, godette del suo spirito e della sua solitudine. Ma alla fine il suo cuore mutò, e un giorno si alzò con l'aurora, avanzò verso il sole e così gli parlo:

"O astro grande! Cosa sarebbe mai la tua gioia se non vi fossero coloro che tu illumini!
Per dieci anni sei venuto quaggiù nella mia caverna: e certamente ti sarebbero divenuti noiosi la tua luce e il tuo percorso senza di me, la mia aquila e il mio serpente.
Ma noi ti aspettavamo tutte le mattine, tu ci davi la tua ricchezza e ne ricevevi in cambio le nostre benedizioni.
Vedi! Sono nauseato della mia saggezza, come l'ape che ha fatto troppa provvista di miele; ho bisogno di mani che si tendano verso di me.
Io vorrei denaro da elargire, finché i saggi tra gli uomini si rallegrassero di nuovo della loro follia e i poveri della loro ricchezza.
Per giungere a questo debbo discendere: come fai tu, quando a serà tramonti dietro il mare e porti la tua luce nel regno dei morti, tu, astro pieno di ricchezza e di vita!
Io debbo, come te, tramontare, come dicono gli uomini, verso i quali io voglio discendere.
Perciò benedicimi, occhio tranquillo, che puoi contemplare senza invidia anche una gioia troppo grande!
Benedici il calice che vuol traboccare, finché ne scaturisca l'acqua dorata che porti ovunque il riflesso della tua gioia!
Guarda: il calice vuole di nuovo vuotarsi, e Zarathustra vuole di nuovo essere uomo."
Così cominciò la discesa di Zarathustra.

APPROVATO FINANZIAMENTO AVVISO 1/11 FBA

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SCIOPERO DEI TRASPORTI SI INIZIA IL 31/03

31 marzo 2011
settore FERROVIARIO: PERSONALE ADDETTO AL TRASPORTO FERROVIARIO E SERVIZI

modalita: 24 ORE: DALLE 21.00 DEL 31/3 ALLE 21.00 DELL' 1/4

settore TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: PERSONALE ADDETTO AL TRASPORTO PUBBLICO EXTRAURBANO SU GOMMA
modalita: 24 ORE

01 aprile 2011
settore TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: PERSONALE ADDETTO AL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
modalita: 24 ORE

04 aprile 2011
settore AEREO: ASSISTENTI DI VOLO SOC. MERIDIANA FLY
modalita: 24 ORE

15 aprile 2011
settore AEREO: PERSONALE AEROPORTUALE SOCC. SEA E SEA HANDLING A LINATE E MALPENSA E AVIAPARTNER A MALPENSA
modalita: 24 ORE
ART. 13 LETT. D MANCATA RIPETIZIONE DELLE PROCEDURA DI RAFFREDDAMENTO E CONCILIAZIONE
settore TRASPORTI: SCIOPERO GENERALE TRASPORTI
modalita: AEREO: 24 ORE; FS: DALLE 21.00 DEL 14/4 ALLE 21.00 DEL 15/4: TPL: 24 ORE CON MODALITA' TERRITORIALI; M/MO: DALLE 8.00 DEL 15/4 ALLE 8.00 DEL 16/4

06 maggio 2011
settore TRASPORTI: SCIOPERO GENERALE TRASPORTI
modalita: AEREO 4 ORE: 10-14; FS 4 ORE: 14-18; TPL: 4 ORE MODALITA' TERRITORIALI; M/MO: RITARDO PARTENZA NAVI DI 4 ORE

21 maggio 2011
settore FERROVIARIO: PERSONALE DI MACCHINA E DI BORDO SOC. TRENITALIA
modalita: 24 ORE: DALLE 21.00 DEL 21/5 ALLE 21.00 DEL 22/5

Fonte ministero dei trasporti

ALTRI SCATTI DELLA MANIFESTAZIONE DEL 28/03




martedì 29 marzo 2011

SCIOPERO

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lunedì 28 marzo 2011

mercoledì 23 marzo 2011

CAMBI AL VERTICE, BILANCIO IN PERDITA E NUOVI DIRIGENTI.

A seguito della pesante perdita d'esercizio, l'azionista unico pare abbia deciso per nuovi cambi al vertice del management di Italiana, come presupponiamo provvedimento al rilancio di questa nostra povera e bistrattata compagnia.
Ad un augurio di buon lavoro per tutti i "nuovi", da fare c'è tanto, speriamo in panorami futuri migliori, salutando chi eventualmente ci lascerà per nuovi progetti.

UNITARIETA' E STORICITA' DELL'UNIONE LAVORATORI ITALIANI

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AVEVAMO RAGIONE ANCHE SU QUESTO!

La questione Italo/Libica, l'espatrio dei residenti Italiani in terra Cirenaica, non è mai stato un discorso nostalgico, da italietta dell'impero di cartone, ma la realtà economica ed umana che ha responsabilizzato la ns Repubblica alla metà degli anni settanta.
Il rimpatrio coattivo, di Italiani, di Lavoratori da parte di un dittatore beduino come tale si è dimostrato senza aver capito il valore aggiunto dell'operosità Italiana, portata ad edificare, migliorare e produrre.
Oggi la questione è più che mai nota, ma diverso tempo fa, veniva dai benpensanti frequentatori dei salotti sia riformisti che progressisti, trasferita ad una misera condizione storica di cui vergognarsi e soprattutto da dimenticare.
Il ns plauso va a tutti i Lavoratori Italiani che nel mondo hanno, danno e daranno sempre capacità senza sminuire le economie dei paesi che li ospitano.

L'Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia riunisce i 20 mila italiani che, nel luglio 1970, furono espulsi dal Paese in cui risiedevano, da Gheddafi appena salito al potere. L'Associazione è aperta a tutti coloro che anche in epoche precedenti abbiano risieduto permanentemente o temporaneamente in Libia.

POLITICA DI PARI OPPORTUNITA

Roma, 8 marzo 2011
Prot. 06 /11/PP/mm
Servizio: Contrattazione A Tutte le Strutture UIL
Pubblico Impiego e Industria
Servizio: Pari opportunità
Oggetto: Accordo conciliazione
Carissimi,
è stato siglato presso il Ministero del lavoro il testo dell’Avviso comune per “Azioni a sostegno delle politiche di conciliazione tra famiglie e lavoro” che indica il percorso per definire delle politiche di flessibilità degli orari di lavoro per favorire un rapporto tra tempi di vita e tempi di lavoro più rispettoso delle esigenze della persona che lavora in un quadro più generale di politiche volte a favorire l’occupabilità femminile in un sistema più adeguato di servizi.
Il testo è stato firmato da tutte le Associazioni sindacali e dei datori di lavoro.
Cordiali saluti
Maria Pia Mannino Paolo Pirani
Allegato
Avviso comune in materia di
AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO PREMESSO:
- che occorre una azione sinergica, a tutti i livelli, tra le iniziative legislative, le politiche sociali e quelle contrattuali a sostegno della conciliazione ricercando e implementando soluzioni innovative, tanto di tipo normativo che organizzativo, che possano agevolare la cura dei bambini e degli anziani, anche al fine di contribuire alla realizzazione di contesti lavorativi tali da agevolare una migliore conciliazione delle responsabilità lavorative e di quelle familiari per le donne e gli uomini;
- che il miglior bilanciamento possibile del tempo lavorativo e del tempo familiare o di cura è un contributo importante per un benessere durevole, per una crescita economica sostenibile e per la coesione sociale;
- che l’effettività del rilancio delle politiche di conciliazione può trovare uno snodo centrale sia nel quadro di un sistema di regole, incentivazioni e servizi sociali atti a promuovere buone pratiche in materia, sia nella evoluzione della contrattazione collettiva e, in particolare, della contrattazione collettiva di secondo livello;
- che il D.Lgs: n. 276/2003 prevede per i lavoratori affetti da patologie oncologiche, nonché per i familiari che prestano loro assistenza, il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in lavoro a tempo parziale verticale od orizzontale;
- che con Italia 2020 – il programma di azioni per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro – è stato avviato un piano strategico di azione per la conciliazione e le pari opportunità;
- che tale piano è finalizzato, secondo una visione integrata, a rendere maggiormente efficaci le iniziative esistenti, volte al sostegno della crescita, quantitativa e qualitativa, della occupazione femminile;
- che il Governo intende favorire l’occupabilità, con particolare attenzione a quella femminile, attivando specifici provvedimenti da convenire con le parti sociali, quali ad esempio il contratto di apprendistato o il contratto di inserimento per l’assunzione delle donne, nonché avviando l’attuazione delle deleghe contenute nella legge n.183/2010 volte a favorire l’occupazione femminile, a partire dall’incentivazione dei “part-time lunghi”.
RILEVATO:
- che la modulazione degli orari e dei tempi di lavoro e, in generale, le politiche aziendali di conciliazione possono beneficiare delle misure fiscali di detassazione del salario di produttività con riferimento alle somme erogate dal datore di lavoro nell’ambito di accordi territoriali o aziendali di produttività ed efficienza organizzativa, nonché del regime di decontribuzione, come sarà chiarito da appositi atti amministrativi;
- che l’articolo 9 della legge n. 53 del 2000, di cui è auspicabile la piena attuazione, prevede incentivi a sostegno delle misure volte a conciliare i tempi di vita e di lavoro nell’ambito del Fondo per le politiche per la famiglia di cui all’articolo 19 del decreto legge 223 del 2006 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 248 del 2006;
- che il successo delle iniziative assunte dalla parti sociali è condizionato dalla esistenza di un contesto territoriale in cui la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro formi oggetto di interventi del Governo, delle Regioni e degli Enti locali, rivolti in particolare alle infrastrutture e ai servizi pubblici, come ad esempio il rifinanziamento del Piano nidi per il 2011, secondo le rispettive competenze e risorse, per la regolamentazione di nuovi tempi delle città, nonché per la definizione di adeguati incentivi economici e normativi a fronte della modulazione degli orari di lavoro e/o per il sostegno dei servizi aziendali aventi funzioni conciliative.
Tutto ciò premesso e rilevato, le parti firmatarie del presente avviso comune:
- condividono il valore di una flessibilità family-friendly come elemento organizzativo positivo e, conseguentemente, l’importanza della modulazione flessibile dei tempi e degli orari di lavoro, tanto nell’interesse dei lavoratori che dell’impresa, così come la necessità di incentivare un maggiore e migliore utilizzo del telelavoro e delle tipologie contrattuali a orario ridotto, modulato e flessibile.
- concordano che è anche attraverso la pratica della contrattazione di secondo livello che può essere assicurata nel modo migliore la distribuzione degli orari di lavoro nell’arco della settimana, del mese, dell’anno, in risposta alle esigenze dei mercati, adeguando – nel rispetto della normativa di legge – la durata media e massima degli orari di lavoro alle differenti esigenze produttive, conciliandole con il rispetto dei diritti e delle esigenze delle persone;
- si impegnano, fermi restando gli assetti della contrattazione collettiva come definiti da ciascun attore negoziale, a valorizzare compatibilmente con le esigenze organizzative e produttive e le dimensioni aziendali, le buone pratiche di flessibilità family-friendly e di conciliazione esistenti.
- A tal fine attivano un tavolo tecnico per la verifica della possibilità di adottare le buone pratiche individuate dall’Osservatorio affidato alla consigliera di parità (così come indicate in allegato) che dovrà concludere i suoi lavori entro novanta giorni.
- Entro un anno dalla conclusione dei lavori del tavolo tecnico le parti firmatarie si impegnano a una verifica congiunta dell’indice di diffusione delle buone prassi nonché delle relative azioni di monitoraggio effettuate dalla “cabina di pilotaggio” istituita nell’ambito del Piano di azione Italia 2020 - Programma di azioni per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro.
Allegato
Orari
- contrattazione di regimi di orario di lavoro modulati su base semestrale o annuale e correlati alla conciliazione;
- possibilità di beneficiare di particolari forme di flessibilità di orario in entrata e in uscita, entro i primi tre anni di vita del bambino, fermo restando il monte orario complessivo previsto dalla contrattazione collettiva di riferimento;
- possibilità di ricorso alla banca delle ore e, là dove possibile, di meccanismi di banca ore specificamente dedicati ai lavoratori e lavoratrici con esigenze di conciliazione, entro i primi ventiquattro mesi di vita del bambino;
- possibilità, compatibilmente con le esigenze di servizio, di usufruire, a fini di conciliazione, di orario di lavoro concentrato, inteso come orario continuato dei propri turni giornalieri;
- impegno, compatibilmente con le esigenze di servizio, a trovare possibili soluzioni negoziali in merito alle esigenze legate alla fase di inserimento dei figli nei servizi socio educativi, nella scuola per l’infanzia e nel primo anno di scuola primaria.
Lavoro a tempo parziale
- possibilità della trasformazione temporanea del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale per un periodo corrispondente almeno ai primi tre anni di vita del bambino ovvero per oggettive e rilevanti esigenze di cura di genitori e/o altri familiari, entro il secondo grado, con diritto al rientro a tempo pieno;
Telelavoro
- possibilità dell’impiego del telelavoro, anche misto, in periodi con maggiori esigenze di conciliazione;
Permessi
- utilizzo dei permessi accantonati in flessibilità individuale o banca delle ore da far fruire in via prioritaria ai lavoratori con oggettive esigenze di conciliazione;
- possibilità di concordare con il datore di lavoro, nel caso di documentata grave infermità del coniuge o di un parente entro il secondo grado, diverse modalità di espletamento temporaneo della attività lavorativa, (ad es. a risultato, telelavoro, oppure utilizzando “ad ore” i giorni di permesso o congedo per gravi motivi familiari);
- possibilità di concedere permessi non retribuiti al dipendente in caso di malattia del figlio entro i primi otto anni di vita;
Rientro dalla maternità
- impegno, al rientro dalla maternità, di assegnare la lavoratrice alle stesse mansioni ovvero a mansioni equivalenti;
- verifica della possibilità di fornire alla lavoratrice o al lavoratore, durante il congedo di maternità e i congedi parentali nonché al rientro, corsi mirati di aggiornamento/formazione assicurando il pieno reinserimento professionale;
Welfare aziendale
- fiorme di welfare aziendale, anche incentivate, rese anche per il tramite degli enti bilaterali;
Criteri di valutazione della produttività
- Individuazione congiunta di criteri innovativi in grado di cogliere incrementi di produttività dei lavoratori che beneficiano di misure di conciliazione.
Congedi parentali
- Verifica della possibilità, per lavoratori e lavoratrici, di usufruire del congedo parentale in modalità di part time, allungandone proporzionalmente la durata compatibilmente con le esigenze di servizio..

SCIOPERO

LUNEDI’ 28 MARZO 2011

SCIOPERO NAZIONALE
per il rinnovo del CCNL ANIA

di 4 Ore in entrata con il ripristino dell’orario contrattuale rigido
Per la piazza di Milano è organizzato un presidio dei Lavoratori e Lavoratrici della categoria, davanti alla sede delle Generali in Piazza Cordusio, dalle ore 10.00
La mobilitazione della categoria e la piena riuscita dello sciopero rappresentano, mai come in questo momento di interruzione delle trattative, la risposta compatta delle Lavoratrici e dei Lavoratori del comparto assicurativo per battere l’arroganza dell’ANIA.
Permane il blocco del lavoro straordinario per tutta la durata dello stato di agitazione della categoria.
Milano, 22 Marzo 2011
LE RAPPRESENTANZE SINDACALI AZIENDALI
FISAC/CGIL - FIBA/CISL - UILCA - FNA - SNFIA

"Qui va tutto a rotoli, Fonsai non deve spostarsi a Milano"

I timori dei dipendenti riuniti al Teatro Nuovo
L’assemblea era stata convocata per il rinnovo del contratto nazionale. Argomento importante ma non certo di richiamo oceanico. Invece ieri mattina il Teatro Nuovo era pieno di dipendenti della Fonsai, intervenuti per partecipare all’assemblea organizzata dai sindacati. Una folla tale che ci si è dovuti spostare nella sala grande del teatro per problemi di sicurezza.
Cosa cercavano i lavoratori Fonsai? Rassicurazioni sul futuro. «Io sono preoccupato e con me la mia famiglia - è esploso a un certo punto uno dei lavoratori -. Perché è giusto smentire gli esuberi, è giusto parlare della ricapitalizzazione e dell’organizzazione del lavoro, ma se oggi noi tutti siamo qui è per sapere quanto di questo lavoro resterà a Torino e non andrà a Milano».
Applausi a scena aperta. Eccola, la «pancia». Alla fine è venuta fuori dopo due ore di «cervello»: discussioni alte dei sindacalisti su operazioni finanziarie, partecipazioni bancarie, scenari economici, guerra tra manager e interessi nazionali da sottrarre agli appetiti dei francesi di Groupama. Discorsi giusti, declinanti al tecnico quando si è affrontata la questione contratto e la dura contrapposizione tra sindacati e Ania. Ma a Torino, le preoccupazioni, sembrano essere diverse.
«Da due mesi vediamo i responsabili che vengono trasferiti a Milano - racconta una dipendente -. Gli assunti a tempo determinato non vengono rinnovati, quelli più anziani li mettono in pensione anticipata». Una sede che si spolpa dopo che l’anno scorso sono stati venduti alcuni palazzi per fare cassa. I lavoratori lo percepiscono. E allora, qui, la preoccupazione non volge solo al rinnovo contrattuale: «Se spostano i responsabili del lavoro a Milano, quanto bisognerà attendere prima che il lavoro si sposti a Milano?», domanda preoccupato un lavoratore.
I sindacalisti replicano. Capiscono il momento. «Le tue sono parole giustissime - dice Alessandro Casini della Fna - ma non possiamo frantumarci nel campanilismo. Ora l’obiettivo è la ricapitalizzazione, perché se non arriva quello tra qualche tempo non potremo più nemmeno stare a discutere del luogo in cui si sposta il lavoro».
Settecento milioni di debiti, premi che calano e sinistri che aumentano: il tema c’è tutto. Il tentativo di Ligresti di far entrare i francesi di Groupama, bloccato dalla Consob, e la successiva entrata in scena di Unicredit e delle banche, ha provocato una guerra tra manager i cui effetti - dicono i sindacalisti - si vedono sui giornali con articoli «impazziti» in cui si parla di mille esuberi, tagli drastici, scenari foschi. «Qualcuno vuole giocare col panico - dice Luca Esposito, coordinatore Fisac Cgil - ma noi sindacati non permetteremo mai interventi drastici sui livelli occupazionali e sulle sedi di lavoro del gruppo. La crisi non la pagheranno i lavoratori».
E quanto a Torino: «Abbiamo preso contatti con le istituzioni, perché è anche così che si evita la chiusura delle sedi». La paura dei torinesi di essere cannibalizzati dai milanesi, però, resta sullo sfondo. Lunedì i lavoratori Fonsai si riuniranno sotto la sede Rai per manifestare. «L’incapacità di questi manager è incredibile - si lamenta un altro lavoratore -. Hanno dissipato risorse lunari. Per ogni 100 euro di premi ne paghiamo 108 di sinistri. E se non vendiamo polizze significa o che i nostri prodotti fanno schifo o i nostri agenti fanno come gli pare».

Fonsai, perfezionato il salvataggio, Ligresti si dimette dal cda Unicredit

L'intervento della banca nella compagnia assicurativa comporta un impegno finanziario stimabile in 170 milioni

MILANO - Salvatore Ligresti si è dimesso martedì dal consiglio di amministrazione di Unicredit. Lo si apprende da fonti finanziarie. Il board della banca ha affrontato il nodo dell'intervento a sostegno delle compagnie assicurativa della famiglia. Il sì che metterà in sicurezza il Gruppo è stato approvato all'unanimità. L'investimento complessivo di Unicredit nella partita Premafin-Fonsai sarà pari a 170 milioni di euro, ripartito tra l'impegno di sottoscrizione dell'aumento di capitale della compagnia e il corrispettivo per l'acquisto dei diritti di Premafin, la holding della famiglia Ligresti che controlla Fonsai. L'intervento si è reso necessario dopo il fallimento delle trattative con il gruppo francese Groupama.

L'ACCORDO - In una nota si legge che Premafin e Unicredit sottoscriveranno un patto di sindacato su Fondiaria Sai di durata triennale e che «dovrà garantire il mantenimento dell'influenza dominante di Premafin ed il conferimento alla banca di diritti e prerogative tipici del socio finanziario di minoranza». Il patto parasociale che Unicredit e Premafin stipuleranno su Fonsai attribuirà alla banca di Piazza Cordusio 3 consiglieri nel cda e un peso importante nella governance della compagnia assicurativa, con un ruolo nelle scelte strategiche. Dei tre consiglieri nominati da Unicredit due entreranno a far parte del comitato esecutivo e il terzo entrerà a far parte, con funzioni di presidente, di ogni comitato per il quale sia prevista una componente indipendente. Unicredit designerà anche il presidente del collegio sindacale in assenza di una lista di minoranza.
LE DECISIONI - Le decisioni in merito a determinate operazioni (come l'approvazione del business plan, investimenti, disinvestimenti e finanziamenti qualificati) saranno riservati al cda di Fonsai, che delibererà con le maggioranze ordinarie. Ma per le decisioni in merito ad alcune operazioni straordinarie (come alcune operazioni sul capitale, le operazioni significative rispetto al perimetro di attività del gruppo Fonsai) il cda delibererà previo il parere favorevole di un comitato composto da consiglieri indipendenti tra cui l'amministratore indipendente designato da Unicredit. Le operazioni di aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione (per esempio finalizzate all'ingresso di nuovi soci) necessiteranno del consenso della banca. A Unicredit viene inoltre attribuito un diritto di co-vendita qualora Premafin ceda una quota superiore al 10% della propria partecipazione in Fonsai.

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mercoledì 16 marzo 2011

Non erano 100 ma bensì 15! Ma in soccorso parte il corso FBA sulle P.O.



vi ricordate?
lunedì 25 gennaio 2010
Nasce la scuola di Gruppo con i soldini del progetto FBA ( IL FONDO DI TUTTI I LAVORATORI)?

Cari lettori,
abbiamo letto della nuova, ma già solennemente annunciata, scuola di formazione del Gruppo - ACADEMY -, e ci corre l'obbligo di fare alcune piccolissime osservazioni.
La prima, quasi scontata ma ovvia, è che il Fondo Banche Assicurazioni, RISULTA GIA' ESISTENTE Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua nei Settori del Credito e delle Assicurazioni, perfettamente funzionante stranamente già in essere prima di ACADEMY! La domanda nasce spontanea: sono forse usati quei soldini per i Vostri progetti di formazione?

Ossia tramite l'accontanamento di una parte in percentuale dello stipendio di TUTTI (in Italia pari allo 0,30% del montesalari), viene confluito in questo Fondo istituzionale paritetico condiviso da le parti sociali, in particolar modo dalle Rappresentanze Sindacali di categoria, pertanto il magnanimo gesto di sabauda concessione, pari alla famigerata legge Coppino del 1877 (*), non riteniamo opportuno enfatizzarla e pubblicizzarla in questa maniera, rendendola una concessione esclusivamente Aziendale. Ricordiamo che sono anni che chiediamo, alla Direzione, l'applicazione del CCNL e del CIA su questa tematica importantissima.

Altresì rimarchiamo che la Formazione Continua è nella vita di tutti gli individui, come sancito dal Parlamento Europeo, un' indispensabile ausilio per le attività lavorative e sociali quotidiane. In ordine di tempo, avrebbe dovuto spingere la Direzione, a praticarla prima e a tutti gli impiegati, non solo ad una falange di prescelti, che in Italiana dall'ultimo progetto Cre-scita vantava un numero di soli 100 impiegati su una popolazione di circa 400!

Invitiamo cosi i ns Lettori a consultare il sito di FBA, ( http://www.fondobancheassicurazioni.it/ ) e prendere così coscienza che è il nostro Fondo, costituito dai ns soldi, e pertanto nulla è regalato.

*Legge Coppino
da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La Legge Coppino venne emanata il 15 luglio 1877 durante il periodo di governo della Sinistra storica, con a capo Agostino Depretis. Essa rendeva gratuita l'istruzione elementare e introduceva le sanzioni per chi disattendeva l'obbligo (le sanzioni non erano previste nella precedente Legge Casati)[1]. Collaborò al testo della legge anche Aristide Gabelli, pedagogista seguace del positivismo[2].
Le spese per il mantenimento delle scuole rimasero, però, a carico dei singoli comuni, i quali, nella maggior parte dei casi, non erano in grado di sostenerle e dunque la legge non fu mai attuata pienamente. Nonostante questo, la Legge Coppino, insieme alla riforma di democratizzazione dello stato con la legge elettorale del 1882, ebbe una rilevante importanza e contribuì in buona misura ad una diminuzione sempre crescente dell'analfabetismo nell'Italia di fine Ottocento.





Il fu Michele On. Coppino

lunedì 14 marzo 2011

RASSEGNA STAMPA

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venerdì 11 marzo 2011

Scioperano i sindacati di base,in vista un altro «venerdì nero»

L’agitazione è prevista dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Sospeso l'Ecopass.
MILANO - Ancora disagi per le migliaia di pendolari milanesi che tutti i giorni raggiungono il posto di lavoro con i mezzi pubblici. E' confermato lo sciopero generale di 24 ore proclamato per venerdì 11 marzo dalle sigle dei sindacati di base Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater. La mobilitazione sarà per l'intera giornata nella pubblica amministrazione - con l'eccezione dei lavoratori della scuola, che non potranno astenersi dal lavoro - e nel settore privato. L'astensione dal lavoro sarà rinviata ad altra data nel trasporto ferroviario «per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale» a Roma a difesa del contratto nazionale del lavoro, contro la precarietà e più in generale contro la politica economica del governo. A Milano, l’agitazione è prevista dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio: durante queste fasce orarie saranno quindi possibili disagi. Corse garantite dal mattino fino alle 8.45 e dalle 15 alle 18.

SOSPESO L'ECOPASS - In previsione dello sciopero, l'Ecopass sarà sospeso per tutta la giornata di venerdì: a comunicarlo, in una nota, è stato il vicesindaco e assessore alla Mobilità e Trasporti Riccardo De Corato. La decisione di sospendere l'Ecopass, spiega il comunicato, è stata presa per evitare possibili disagi ai cittadini. Attivo il sistema Infomobilità: edizioni di Atm Tg, annunci sonori, messaggi sui display alle fermate di superficie e sui video a bordo dei bus. Per informazioni: sito internet www.atm-mi.it e numero verde 800.80.81.81
 PRECEDENTI - Gli ultimi due scioperi dei Cobas a Milano hanno provocato disagi pesanti agli utenti dei mezzi pubblici. Il 10 dicembre 2010 rimasero chiuse, dalle 8.45 alle 12.45, tutte e tre le linee della metropolitana; i sindacati registrarono il 100% di adesioni in Sala operativa e il 50%, con punte del 65%, per i mezzi di superficie. Anche il 26 gennaio lo sciopero è scattato alle 8.45: pochi minuti e la linea verde s'è fermata, la rossa ha preso a viaggiare a singhiozzo, bus e tram a rallentare. In serata, dalle 18 a fine servizio, le linee del metrò chiuse erano due, le code le stesse già viste al mattino. Adesione di poco inferiore al 30% per cento. A quanto riferito dai lavoratori del settore, a scioperare sono stati soprattutto i giovani: in Atm si sarebbe creata una netta frattura generazionale

martedì 8 marzo 2011

A TUTTE VOI ....

Donna

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni….
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è a colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un'altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c`e` in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!!!

Madre Teresa di Calcutta

martedì 1 marzo 2011

giovedì 24 febbraio 2011

IL VASSA

Un saluto al mitico Vassa oggi in terra di Francia.

martedì 15 febbraio 2011

COMUNICATO UNITARIO

COMUNICATO


In data 9 e 10 febbraio si sono tenuti, a Roma, i previsti incontri per il rinnovo del contratto nazionale della categoria.
La delegazione Ania ha dato una serie di risposte, rispettoall'allegato per l'assistenza sanitaria ai funzionari, sostanzialmente negative e con qualche apertura su aspetti marginali delle richieste sindacali.
La Delegazione delle Imprese ha anche dato risposta alla richiesta di aumento della parte economica con un'offerta di aumento delle retribuzioni del 5,43%, che le Organizzazioni Sindacali hanno giudicato largamente insufficiente e molto distante dalle richieste di piattaforma; le OO.SS. hanno altresì espresso contrarietà anche sui criteri seguiti dall'Ania nella costruzione di tale percentuale.
L'illustrazione della parte economica ha chiuso la fase in cui la Parte datoriale ha analizzato e dato risposte alla piattaforma sindacale.
Anche in tale occasione, le Organizzazioni Sindacali hanno posto il problema delle liquidazioni coatte amministrative, regolate dall'allegato 17 del contratto nazionale, rispetto al quale l'Ania interpreta le norme esistenti in modo tale da rendere non applicabili il fondo per le liquidazioni coatte amministrative e la riserva del 10% di assunzioni.
A conferma dell'insoddisfazione dei Lavoratori e delle Organizzazioni Sindacali di categoria e contemporaneamente alla trattativa, i lavoratori di Progress hanno organizzato un presidio sotto la sede dell'Ania nella mattinata del 10 ma l'Associazione delle Imprese si è rifiutata di riceverne una delegazione.
Le Organizzazioni Sindacali hanno manifestato profonda contrarietà e disappunto rispetto alla mancanza di sensibilità della parte datoriale ed hanno dichiarato la volontà di ricercare una soluzione ricorrendo a tutti i mezzi utili a raggiungere lo scopo.
Questo quadro della trattativa, assolutamente negativo, si aggiunge alle risposte degli incontri precedenti, già giudicate in modo altrettanto negativo nei comunicati sindacali e determina una profonda insoddisfazione delle Organizzazioni Sindacali, sia rispetto al contratto nazionale, sia rispetto alle LCA di Progress ed Arfin.
Il peggioramento dell'istituto che regola la malattia, la richiesta di una forte presenza negli uffici il venerdì pomeriggio, la volontà di peggiorare gli articoli relativi all'area contrattuale ed alle ristrutturazioni sono segnali pericolosi che meritano una risposta decisa.
La trattativa non può procedere oltre senza un coinvolgimento dei Lavoratori ed una loro sensibilizzazione sulle tematiche del contratto nazionale; verranno, pertanto, avviate assemblee in tutti i luoghi di lavoro e la mobilitazione della categoria, con il blocco di ogni forma di lavoro straordinario e supplementare e la proclamazione di un pacchetto di 8 ore di sciopero nazionale che verranno articolate secondo le indicazioni delle Segreterie Nazionali.
Lavoratrici e Lavoratori, si rende necessaria una prova di forza per sostenere le richieste sindacali di salvaguardia dei diritti acquisiti e miglioramento del contratto nazionale.
Solo l'unità di tutti i Lavoratori e delle Organizzazioni Sindacali, unitamente alla mobilitazione della categoria, potranno convincere la controparte ad intraprendere un percorso virtuoso che conduca ad una positiva conclusione della trattativa.
Roma, 10 febbraio 2011
Le Segreterie Nazionali
Fiba/Cisl Fisac/Cgil F.N.A. Snfia Uilca

martedì 8 febbraio 2011

Abi e sindacati distanti sul fondo di solidarietà

I sindacati faranno le loro riflessioni. Abi le sue. Fonti sindacali lasciano intendere che, ieri, dall'ultimo incontro della Commissione tecnica per la riforma del Fondo di solidarietà del settore del credito le parti sono uscite "tecnicamente" distanti. La premessa è la necessità di uno strumento che possa dare garanzie in ogni congiuntura. Ma soprattutto che non sarà uno strumento da lasciare appeso a un chiodo. Non esistono ancora previsioni occupazionali per il settore, ma certo la riforma del fondo è l'anticamera dei piani dei grandi gruppi che i sindacati stanno attendendo.

Le riflessioni per raggiungere l'obiettivo di riforma del fondo sono diverse. Una, quella dei sindacati, tende a privilegiare il tema della pace sociale, quella che il principio della volontarietà e un metodo di calcolo vantaggioso hanno sempre garantito, l'altra, quella di Abi, tende a privilegiare il tema dei costi che nel caso del fondo sono troppo alti. E quindi non esclude l'esame di altri strumenti.
Il fondo è sempre stato da un punto di vista sostanziale e operativo l'ammortizzatore sociale del settore ed è intervenuto nelle crisi aziendali con questa funzione, sostituendo altri strumenti. L'Abi, secondo fonti sindacali, oggi chiede che il fondo diventi uno strumento sostitutivo o integrativo e che si introducano nel credito gli strumenti usati in altri settori come i contratti di solidarietà o l'indennità di disoccupazione. Questo nuovo approccio sposta, e non di poco, la prospettiva dei lavoratori. Il fondo, infatti, è sempre stato uno strumento che ha garantito un accesso volontario dei lavoratori alle sue prestazioni, consentendo così un alto livello di copertura sociale e favorendo l'accesso, su base volontaria, di coloro che erano più vicini alla pensione. È chiaro che l'introduzione di strumenti legislativi comporterebbe il superamento di un principio molto importante per i sindacati del credito, quello della volontarietà.
Al di là del principio, c'è naturalmente una ragione economica di non poco conto. Il fondo ha infatti sempre garantito dal punto di vista economico un trattamento migliore degli altri strumenti legislativi. Fatti i dovuti calcoli, i sindacati hanno concluso che il gap è troppo importante. Dall'altro lato le aziende a loro volta hanno calcolato che i costi sono troppo alti. Di qui anche l'orientamento verso altri strumenti. E verso un metodo di calcolo diverso che però abbasserebbe la base di partenza. E quindi anche l'assegno di sostegno al reddito.

IN ATTESA...

giovedì 27 gennaio 2011

MY NAME IS....

17 MARZO 2011 FESTA NAZIONALE

Per i 150 anno dell'unità d'Italia , il 17 marzo è stato proclamato giorno di festa Nazionale.

PER NON DIMENTICARE

mercoledì 19 gennaio 2011

martedì 18 gennaio 2011

TRA SPERANZE E VOGLIA DI CAMBIAMENTO

DA UNA GIOVANE COLLEGA LO SPUNTO PER COSTRUIRE UN FUTURO DIVERSO.
"Sono convinta che le persone sono il fattore di successo di una azienda e proprio per questo devono essere valorizzate promuovendo il loro benessere: questo significa da una parte dimostrare una costante attenzione attraverso azioni tangibili e dall’altra curare l’ambiente di lavoro, in questo modo si crea un solido legame tra Dipendente ed Azienda andando a sviluppare anche il senso di appartenenza.

Valorizzare, motivare le persone è davvero importante se si pensa che il valore di un’azienda può essere misurato attraverso il livello di coinvolgimento e di entusiasmo delle persone che ci lavorano. In relazione a questo il management dovrebbe cercare di dedicare tempo ed attenzione alle persone, dovrebbe comunicare con esse in modo chiaro, efficace e rapido, dovrebbe cercare di coinvolgerle nella pianificazione delle strategie per il raggiungimento degli obiettivi aziendali in modo che si sentano parte integrante di una squadra apportando un proprio contributo. In tal contesto può assumere anche una certa rilevanza la leva meritocratica, oltre alla valorizzazione – all’interno della valutazione delle persone – delle performance, dei comportamenti, della leadership e della capacità di lavorare in squadra."
Proprio dai temi evidenziati dalla collega, bisogna trovare gli spunti per svoltare verso un reale cambiamento, dove il benessere e la motivazione dei singoli lavoratori, devono essere il traino per costruire un ambiente fatto di collaborazione e armonia ,dove la meritocrazia non sia solo una chimera, ma una realtà tangibile.
Se si riuscirà ad intraprendere questa strada , forse si ricomincerà a vedere persone appagate del proprio lavoro ,che possano ritrovare la serenità di entrare e uscire dalle porte di questa azienda.

domenica 9 gennaio 2011

NUOVA SEZIONE BLOG AMICI

Come avete potuto vedere nella colonna di sinistra del nostro blog, è stata inserita un link chiamato "ESTMILANO NEWS" dove l'amico Lorenzo Invernizzi scrive degli articoli riguardanti le notizie della zona est di Milano.
L'invito è quello di seguire assiduamente il suo blog e di allegarlo nei vostri siti o blog come link amico.

lunedì 3 gennaio 2011

Tasse, pensioni e prove antistress

Dalla stretta sui controlli fiscali all’età per andare a riposo
Uffici e fabbriche dovranno certificare il livello di disagio
Il 2011 porta molte novità per le aziende, e ovviamente anche per le persone nei loro rapporti con le imprese stesse (in quanto consumatori o fruitori di servizi oppure lavoratori).
Adeguandosi con due anni di ritardo - come al solito - alle richieste europee, anche l’Italia nel 2011 fa diventare legge le norme per misurare e combattere lo stress in azienda. Tutti gli uffici e le fabbriche dovranno mettersi in regola entro l’estate, e c’è chi ha già cominciato a mobilitare psicologi, sociologi eccetera. In Italia gli stressati dal lavoro sono calcolati in circa 4 milioni. Le procedure per valutare la situazione in ogni azienda sono definite dall’Agenzia europea per la salute e recepite in Italia dalla Commissione consultiva per la salute e la sicurezza sul lavoro. In pratica si usano schede di valutazione e sopralluoghi da parte di tecnici per verificare le condizioni di stress secondo parametri prefissati: per esempio ripetitività dei compiti, possibilità di carriera eccetera. Staremo a vedere che cosa ne verrà fuori.
Dal punto di vista fiscale una delle innovazioni più notevoli del 2011 riguarda il cosiddetto «spesometro», cioè lo strumento con cui si valuta la capacità di spesa (e quindi il reddito presuntivo) dei contribuenti attraverso gli acquisti che fanno. Da gennaio l’Agenzia delle Entrate ha abbassato da 25.000 a 3.600 euro, Iva compresa, il tetto sopra il quale scatta l’obbligo di comunicazione telematica al Fisco delle operazioni rilevanti ai fini Iva (il tetto è di 3.000 euro al netto dell’Iva nei casi di regimi minimi speciali). La stretta interessa imprese, professionisti e consumatori finali. L’obbligo di registrare queste operazioni è già scattato il 1˚ gennaio per le operazioni fra aziende, mentre per quelle che riguardano i consumatori individuali scatterà dal 1˚ maggio. In pratica chi vorrà comprare qualcosa che costa più di 3.600 euro (per esempio un’automobile, o un televisore sofisticato, o un bel gioiello) dovrà portarsi dietro il codice fiscale, che il venditore registrerà e comunicherà poi all’Agenzia delle Entrate. La trasmissione telematica dei dati al fisco dovrà avvenire, a cura del commerciante o del professionista, entro il 30 aprile dell’anno successivo, quindi a partire dal 2012.
Il Fisco ricorre anche ad altri mezzi per combattere l’evasione e aumentare gli introiti. Tutte le riduzioni previste, come quella di un quarto del minimo per gli accertamenti con adesione o l’acquiescenza, dal primo gennaio 2011 saliranno a un terzo. E sarà meno a buon mercato anche ricorrere al ravvedimento operoso, la scappatoia per chi paga le tasse ma lo fa in ritardo. Vengono aumentate (sempre a un terzo) anche le multe in caso di rinuncia a impugnare l’avviso di accertamento o liquidazione o di formulare istanza di accertamento con adesione. Altre novità sono in arrivo per migliorare l'attività di controllo. Viene rivisto lo strumento dell’accertamento parziale in materia di Iva e redditi personali. Il bottino che l’esecutivo attende dalle norme del pacchetto fiscale è di 610 milioni l'anno a partire dal 2011. Dalla sola diminuzione dello sconto per il ravvedimento operoso e le adesioni nelle procedure di contenzioso arriveranno 490 milioni, altri 120 milioni sono attesi dal rafforzamento dell’accertamento parziale.
Stretta in arrivo anche per chi vuole andare in pensione: da gennaio ai dipendenti sono necessari 61 anni per uscire dal lavoro, a causa dello scatto del terzo «scalino» previsto dalla riforma del 2007 (l’età minima per l’assegno di anzianità passa da 59 a 60 anni a fronte di almeno 36 anni di contributi) e della contemporanea entrata in vigore delle nuove regole sulla «finestra mobile» (12 mesi di attesa una volta raggiunti i requisiti anagrafici e contributivi) varate quest’estate. Per gli autonomi i tempi sono ancora più lunghi, perché l’età minima è di 61 anni e la finestra mobile di 18 mesi. Perciò l’età minima di pensionamento effettivo di anzianità è di 61 anni per i dipendenti e di 62 e mezzo per gli autonomi. La finestra mobile si applica anche alla pensione di vecchiaia (65 anni gli uomini, 60 le donne): di fatto quindi si andrà in pensione di vecchiaia con almeno 61 anni le donne e 66 gli uomini. Le nuove regole di fatto cancellano la pensione di anzianità per le lavoratrici del settore privato che potranno uscire dal lavoro dopo i 60 anni, età già prevista per la pensione di vecchiaia.
La crisi economica impone di rifinanziare nel 2011 gli ammortizzatori sociali, cioè la cassa integrazione nelle sue varie forme (ordinaria, straordinaria e in deroga): è in arrivo più di un miliardo. Inoltre la legge Finanziaria ha detassato il salario di produttività: l’aliquota relativa viene abbassata al 10%, in modo che i lavoratori che hanno conservato il posto in questo periodo difficile possano godere di un sollievo economico per le esigenze loro e delle loro famiglie.
Fra le disposizioni della Finanziaria relative a vari settori, va segnalato che l’agricoltura potrà godere della proroga delle agevolazioni contributive per le imprese delle aree sottoutilizzate e di montagna; confermate le agevolazioni fiscali per i coltivatori diretti. E l’autotrasporto riceverà nel 2011 fondi supplementari per 400 milioni di euro da destinare a interventi vari a sostegno delle aziende.
Inoltre le imprese che, nonostante la crisi, avranno bisogno di lavoratori stranieri, in base al decreto sui flussi potranno assumerne 98.080.
LA STAMPA 03/01/2011

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