a Peppino Impastato e Santo De Luca

giovedì 15 gennaio 2009

CONTI SEPARATI TRA EURIBOR E MUTUI

Con l'entrata in vigore dell'euro, l'Euribor è diventato il tasso al quale le banche primarie scambiano tra loro i depositi interbancari a termine denominati in euro. Ma ha anche un'influenza immediata sui tassi variabili dei mutui. E un parametro così importante per la vita dei cittadini europei viene calcolato non in base a dati oggettivi ripresi direttamente dal mercato e con procedure a esso integrate, ma in base a contributi volontari delle stesse banche. Il dubbio è che possa essersi stabilizzato un sistema di calcolo inadeguato e inefficiente.
Dovrebbe essere scontato presumere che nell’ambito della comunità finanziaria tutti sappiano cos’è il tasso Euribor. Da tempo, ho promosso un dibattito all’interno della Associazione italiana degli analisti finanziari (Aiaf) incentrato sul problema dell’Euribor, ma penso che sia utile una discussione più ampia.Appare opportuno spiegare chiaramente ai cittadini le problematiche tecniche, poiché l’Euribor ha un impatto immediato sui tassi variabili dei mutui che le banche applicano ai loro clienti.
CHE COS’È L’EURIBOR E COME VIENE CALCOLATO
L’Euro Interbank Offered Rate rappresenta il benchmark di riferimento per l’euro e per i relativi mercati dei capitali. Con l’entrata in vigore della nuova moneta europea il 1° gennaio 1999 per i 12 paesi aderenti al Trattato, è diventato il tasso al quale le banche primarie scambiano tra loro i depositi interbancari a termine denominati in euro. Viene considerato comunemente affidabile e significativo per il semplice fatto storico che fa riferimento a un grande mercato integrato con una singola moneta, per la partecipazione di un elevato numero di primarie banche con rating creditizio di massimo livello, per un codice di condotta consolidato e per un comitato indipendente di esperti del marcato, lo Steering Committee, che sovraintendono all’applicazione del codice di condotta e monitorano lo sviluppo del mercato. Il comitato è sponsorizzato sia dalla Federazione delle banche europee (Fbe) che rappresenta gli interessi di circa 4.500 banche in ventiquattro stati membri dell'Unione Europea, nonché di Norvegia, Svizzera e Islanda, sia dalla Financial Markets Association (Aci).Il processo di calcolo è diviso in quattro fasi: contribuzione, verifiche preliminari, calcolo e pubblicazione. Entro le ore 10.45 le banche del panel inseriscono volontariamente i propri dati in pagine di contribuzione telematiche del sistema informativo della società Reuters Ltd. I dati possono essere corretti e aggiornati fino alle ore 11. Allo scoccare di quest’ora, gli addetti al calcolo della società Reuters lanciano le procedure di elaborazione che calcolano una media semplice dei dati scartando il 15 per cento delle contribuzioni di valore maggiore e il 15 per cento delle contribuzione di valore inferiore. Il calcolo viene ritenuto valido se almeno dodici soggetti hanno contribuito. In caso contrario, la Reuters si prodiga con telefonate e contatti diretti a sollecitare la contribuzione. (1)A questo punto, per calcolare l’indicizzazione di un mutuo a tasso variabile le banche negoziano come addendo al tasso variabile (l'Euribor) uno spread aggiuntivo che sostanzialmente quantifica il costo del merito creditizio, ovvero del rischio, del mutuatario.
I DUBBI SULLA PROCEDURA
Perché i cittadini europei sono costretti a sottoscrivere con le banche contratti di mutuo a tasso variabile che prevedono di utilizzare l'Euribor come parametro di indicizzazione, quando questo parametro appare storicamente influenzato dal fluttuare del rischio di credito tra le controparti bancarie? In altre parole, perché chi sottoscrive il mutuo, attraverso il tasso Euribor, viene assoggettato a pagare un costo che è in relazione non a un rischio proprio, bensì al rischio di merito creditizio tra banche, e ciò per tutto l'arco temporale di esistenza del mutuo? Il metodo di calcolo con cui viene elaborato il tasso Euribor potrebbe dar luogo a inefficienze o addirittura a rischi di manipolazione da parte del sistema bancario?Ciò che lascia più perplessi nella procedura è che il dato Euribor viene calcolato come contribuzione volontaria e non come sistema di calcolo integrato al suo mercato sottostante. Un parametro così importante per la vita dei cittadini europei viene calcolato non in base a dati oggettivi attinti direttamente dal mercato e con procedure a esso integrate, ma in base a contribuzioni volontarie, eventualmente sollecitate da una telefonata e potenzialmente soggette anche a un rischio di intervento discrezionale.Il comitato garante della produzione del tasso Euribor, che viene definito “indipendente”, si riunisce di norma un paio di volte all'anno a Bruxelles ed è composto da esponenti e rappresentanti delle banche contributrici. I tassi Euribor (1 mese, 3 mesi e 6 mesi) costituiscono di fatto una “metrica” di riferimento in area euro per tutto il mondo finanziario e per l'economia europea in generale. Ma se analizziamo attentamente la serie storica, emerge che questa presenta numerosi picchi, con forti discontinuità e che le variazioni improvvise e rilevanti non sono un caso isolato. Come mostra il prospetto dei maggiori incrementi del tasso Euribor a partire dal 1 gennaio 1999 fino al 29 novembre 2007, data in cui si è avuto l’incremento più eclatante: + 15,35 per cento rispetto al giorno precedente.
Ci pare che variazioni giornaliere di questa consistenza potrebbero rivelare una certa criticità del parametro e del sistema con cui viene calcolato, oppure un problema di efficienza del mercato interbancario sottostante. O anche di una combinazione di entrambe le ipotesi. Tanto più che l'impatto di tali variazioni dell’Euribor sui mutui a tasso variabile è sempre immediato e molto significativo.Il parametro viene generalmente accettato come un tasso istituzionalizzato, ma i dubbi sulla procedura di calcolo e sul modo in cui viene utilizzato per i mutui restano.Vista la sua rilevanza sociale , sarebbe utile promuovere una serie di studi indipendenti volti a verificare la reale significatività storica del dato Euribor rispetto al complesso delle transazioni avvenute sul sistema interbancario.Il dubbio legittimo è che possa essersi stabilizzata una procedura di calcolo inadeguata e inefficiente, che offre al pubblico degli utilizzatori un risultato meno significativo di quanto dovrebbe essere. E per di più penalizzante per chi ricorre ai mutui bancari.

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