a Peppino Impastato e Santo De Luca

mercoledì 1 dicembre 2010

2010: sccocca l'ora delle pensioni d'anzianità

Per quanto riguarda le pensioni di anzianità, il 2010 si chiuderà facendo registrare un vero e proprio boom; un andamento, secondo gli analisti, dovuto a novità normative (anno dopo anno entra in vigore una nuova parte della riforma delle pensioni) e ai comportamenti dei lavoratori dell'anno precedente.

I dati
Nei primi dieci del 2010, le pensioni di anzianità hanno raggiunto cifra 155.440, a fronte delle 100.880 pensioni effettivamente liquidate in tutto il 2009. Tali numeri, proiettati sull'intero corso dell'anno, attestano che - tra 2009 e 2010 - le uscite dal lavoro anticipate potrebbero arrivare a crescere dell'85%.
Pensione d'anzianità e di vecchiaia
Per comprendere bene la statistica, e' opportuno ricordare con precisione le differenze che intercorrono tra pensione di anzianità e di vecchiaia.
La pensione di anzianità (o pensione anticipata) si ottiene prima del raggiungimento dell'età pensionabile o del limite massimo di anzianità di servizio e in presenza di determinati requisiti assicurativi e anagrafici. L'attuale sistema assegna il diritto a ricevere l'assegno di anzianità in base a un meccanismo di scalini e quote, in cui su sommano età anagrafica e periodo di contribuzione del lavoratore.
La pensione di vecchiaia, invece, e' quella che viene riconosciuta al raggiungimento dell'età pensionabile (in questo momento, 60 anni per le donne e 65 per gli uomini) o per collocamento a riposo per raggiunti limiti di età e/o servizio. In altri termini, il requisito che permette ai lavoratori di percepire l'assegno di vecchiaia non e' una combinazione tra anzianità contributiva e età anagrafica, ma principalmente quest'ultima.
L'Inps legge i dati
Commentando i dati che raccontano del boom delle pensioni di vecchiaia, Antonio Mastrapasqua - presidente dell'Inps - evidenzia alcuni elementi: "Il dato risente del forte calo per le pensioni di anzianità nel 2009 ed e' dovuto alla maturazione dei requisiti per l'uscita dal lavoro di una parte rilevante di persone 'bloccate' dall'aumento dello scalino a luglio del 2009."
Secondo l'Inps, dunque, nel 2010 sono stati in tanti ad andare in pensione perché, tra quanti avevano maturato i requisiti fin dal 2009, molti hanno dovuto aspettare l'anno in corso per diventare pensionati a tutti gli effetti.
Novità introdotte e in arrivo
A determinare l'andamento dei numeri legati alle pensioni, dunque, sarebbero essenzialmente i cambiamenti in corso nel sistema pensionistico, un settore in cui - di anno in anno - si modificano requisiti per l'accesso alle pensioni e tempistica di ricevimento del primo assegno.
Per esempio, a partire dal 2011, sarà 96 la quota necessaria per raggiungere la pensione di anzianità, il che vale a dire che per ottenere l'assegno sarà necessario vantare 35 anni di contribuzione e almeno 61 anni di età. Negli anni successivi, poi, l'età richiesta salirà ancora, per poi agganciarsi alle previsioni Istat sulle aspettative di vita.
Va ricordato, inoltre, che in base alla nuova normativa sulle pensioni, e' cambiata la tempistica della riscossione del primo assegno pensionistico. Allo stato attuale, infatti, i lavoratori dipendenti possono riscuotere l'assegno solo 12 mesi dopo la maturazione dei requisiti, mentre gli autonomi devono pazientare 18 mesi.

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