a Peppino Impastato e Santo De Luca

martedì 8 luglio 2008

Vediamo cosa dicono gli "altri"

ECONOMIA&LAVORO
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Il nodo del secondo livello
di Carlo Dell'Aringa

I sindacati hanno colto l'occasione del Primo maggio per annunciare la loro intenzione di rivedere l'Accordo sul costo del lavoro del 1993 e promuovere, con le associazioni imprenditoriali, una revisione dell'attuale sistema di contrattazione collettiva, in vigore da ben 18 anni. Era quanto aveva auspicato qualche giorno fa il nuovo Presidente di Confindustria: Emma Marcegaglia ha posto la cosiddetta "riforma del contratto" in cima al programma del suo mandato.Dopo quattro anni di tentativi falliti e di continui rinvii voluti dal sindacato, è il caso di chiedersi: sarà la volta buona? Sembra di sì, anche se l'apertura del negoziato non dà alcuna garanzia di una sua utile conclusione. Sul tavolo si troveranno questioni importanti e difficili da risolvere. Il documento preparato dai sindacati settimane fa, che aspettava l'assenso della Cgil per essere presentato alle associazioni dei datori di lavoro, non rappresentava certo un gran passo in avanti verso una riforma incisiva del sistema di contrattazione collettiva.Esso accenna in modo generico al potenziamento della contrattazione di secondo livello. Il che va senz'altro bene e anche le associazioni imprenditoriali vogliono aumentare il peso del salario fissato a livello aziendale. Ma su come questo possa concretamente realizzarsi, il documento è carente. I sindacati e in particolare la Cgil vogliono mantenere inalterato il ruolo del contratto nazionale di categoria. Caso mai esiste una certa apertura a eventuali accorpamenti delle centinaia di contratti nazionali esistenti e anche a un eventuale allungamento del periodo di validità, da due a tre anni. Ma il contratto nazionale deve continuare ad avere la stessa importanza di oggi. Questo è un vincolo che, per i sindacati, deve essere rispettato da qualsiasi "riforma del contratto".Ma sorge subito un dubbio e cioè: è possibile riformare in modo incisivo la contrattazione collettiva e rafforzare il livello aziendale, lasciando il contratto nazionale così com'è? Questo è il punto cruciale e la risposta dipende solo dai risultati che si vogliono raggiungere.Da un lato si vogliono relazioni sindacali più moderne, partecipative, responsabili e in grado di "internalizzare" e di fare propri i grandi problemi del Paese, soprattutto quello di alzare il potenziale di crescita dell'economia. Dall'altro c'è l'evidente necessità, da molti riconosciuta (a partire dalle organizzazioni internazionali), di instaurare un sistema di determinazione delle retribuzioni che riesca sia a far funzionare il salario come incentivo alla produttività in azienda, sia ad assegnare ai differenziali salariali il ruolo fondamentale che essi svolgono nel mercato del lavoro, cioè facilitare l'incontro tra domanda e offerta (per assorbire disoccupazione e lavoro nero). Entrambi questi obiettivi, per essere raggiunti, richiedono un graduale ma deciso processo di decentramento del processo di determinazione delle retribuzioni. In questo modo si sono mossi molti Paesi. I nostri problemi sono persino più gravi, come testimoniano gli enormi divari territoriali dei tassi di disoccupazione e la stasi della produttività del lavoro che persiste ormai da almeno sette anni.Cambiare in modo incisivo il sistema di contrattazione collettiva significa affidare al contratto nazionale un ruolo diverso, altrettanto importante rispetto a quello di oggi ma diverso. E deve essere un ruolo (esclusivo, o quasi) di garanzia, di rete protettiva nei confronti dei salari minimi, sotto il quale non è socialmente opportuno scendere. Per tutti gli altri lavoratori che possono invece contare o sulla loro elevata professionalità, oppure su una efficace rappresentanza sindacale all'interno delle loro aziende, è opportuno che sia appunto l'azienda il luogo deputato a determinare gli aumenti delle retribuzioni, all'insegna di uno stretto legame tra salario e produttività e tra salario ed efficiente funzionamento del mercato del lavoro.

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