Un'indagine scatta la fotografia dei «salvadanai» in Italia. Operai e insegnanti i più «poveri»
MILANO - Gli italiani sono più preoccupati per il futuro e questo si riflette sul risparmio: quest'anno poco più di una famiglia su tre è riuscita a mettere da parte qualcosa e ben una su quattro è dovuta ricorrere a debiti o all'utilizzo di risparmio pregresso. Sono sempre meno le famiglie che riescono a migliorare il proprio tenore di vita (solo una su 17) e aumenta il numero di quelle che galleggiano cioè hanno speso tutto senza fare ricorso a risparmi o debiti e pensano di fare lo stesso l'anno prossimo o hanno fatto ricorso a risparmi e debiti e intendono mettere da parte di più nei prossimi 12 mesi. Tra le categorie, operai e insegnanti sono quelli in più grave crisi di risparmio. È la fotografia scattata dall'indagine Acri-Ipsos realizzata in occasione della 86esima Giornata Mondiale del Risparmio. Le famiglie sono consapevoli che l'uscita dalla crisi sarà graduale e con tempi più lunghi rispetto a quanto previsto nel 2009.
USCIRE DALLA CRISI - L'83% del campione (era il 78% un anno fa) percepisce la crisi come grave e il 69% si aspetta che non se ne potrà uscire prima di 4 anni (erano il 57% un anno fa), con il 31% che ipotizza addirittura una soglia di 5 anni o più. Nonostante ciò, quanti si dicono soddisfatti della propria situazione economica salgono dal 54% al 56% (nel 2007 e nel 2008 erano il 51%): in particolare crescono nel Nord Est (+9% dal 2009) e nel Nord Ovest (+5%). Il 23% delle famiglie è stato colpito dalla crisi ed è particolarmente pessimista sulla propria situazione economica.
TENORE DI VITA - Sono sempre meno le famiglie che riescono a migliorare il proprio tenore di vita: il 6% (l'8% nel 2009). Costante invece il numero di quelle che ritengono peggiorato il proprio tenore di vita: il 18% (era il 19%). Costante anche il numero di coloro che riescono a mantenere il proprio tenore di vita abbastanza facilmente: il 29% (era il 30%). Crescono coloro che sono riusciti a mantenere lo standard di vita solo con fatica: il 47% (erano il 43%).
CHI RIESCE A METTERE DA PARTE - Le famiglie che sono riuscite a risparmiare sono poco più di un terzo (il 36%, erano il 37% nel 2009). E sono soprattutto al Nord (Nord Est 45%, Nord Ovest 41%). In affanno i risparmiatori del Sud (il 30%) e soprattutto quelli del Centro, dove le famiglie che riescono a risparmiare sono scese al 32% dal 39% del 2009. A parte un 1% di famiglie che non si pronuncia, il restante 26% per tirare avanti ha dovuto ricorrere a prestiti, bancari e non (7%) e ha dovuto utilizzare risparmi passati (19%), soprattutto al Sud. Quelli che non riescono a risparmiare, ma nemmeno devono mettere mano alle riserve o ricorrere a prestiti, sono circa il 37%. Un quarto delle famiglie riesce ad accumulare senza difficoltà ma aumentano quelle che galleggiano (passano dal 20 al 23%) a scapito delle famiglie con risparmio in risalita (il 5%) o in discesa (il 10%).
a Peppino Impastato e Santo De Luca
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