a Peppino Impastato e Santo De Luca

giovedì 18 marzo 2010

Cinque giornate, rivivono i patrioti

Attori nei panni degli eroi del 1848: incontri, concerti, letture itineranti celebrano il Risorgimento

Dal 18 al 22 marzo numerosi eventi ricordano le Cinque Giornate di Milano che, nel 1848, costrinsero Radetzky a ritirarsi dalla città. Da citare i tre appuntamenti al Museo Martinitt e Stelline (c.so Magenta 57, tutti a ingr. libero su prenotazione, tel. 02.43.00.65.24/02.43.00.65.22): sabato 20, la lettura itinerante «I Ragazzi delle barricate» con attori nei panni degli eroi del '48 (repliche ogni 30 minuti, ore 16.30-18.30) e la tavola rotonda «Voci dall'archivio» con gli interventi di Marta Boneschi e Francesca Serafini (ore 17.30), e domenica 21 l'incontro «La storia fatta dai ragazzi e raccontata ai ragazzi» con Giulio Giorello (ore 17.30).

Cenni storici.
Cinque giornate di Milano è la locuzione con cui si indica uno dei maggiori episodi della storia risorgimentale italiana del XIX secolo.
Quasi contemporaneamente ai moti popolari del 1848 che si sollevarono nel Regno Lombardo-Veneto, insorgeva, il 18 marzo di quell'anno la città di Milano: fu, questo, il primo episodio a testimonianza dell'efficacia dell'iniziativa popolare che, guidata da uomini consapevoli degli obiettivi della lotta, poteva rivelarsi in grado di influenzare le decisioni dello stesso Re di Sardegna.
Il presidio dell'Impero austriaco a Milano era munitissimo e comandato da un generale di lungo corso, Josef Radetzky. Sebbene più che ottantenne, Radetzky era energico e rigido: la vera espressione della severa mentalità militare austriaca che non aveva alcuna intenzione di cedere.

La città allora era capitale del Regno Lombardo-Veneto, parte dell'Impero Austriaco. La dominazione austriaca era dura, e finalizzata soprattutto a spremere il più possibile finanziariamente quella che era la parte più prospera e sviluppata dell'Impero. Da qui il malcontento della popolazione, ed il desiderio di liberarsi dal giogo per partecipare alla costruzione di una nazione italiana libera ed indipendente.
A scatenare la rivolta fu un episodio apparentemente insignificante. L'Amministrazione austriaca aveva imposto una ennesima tassa, questa volta sul tabacco ed i sigari. I milanesi allora per protesta decisero di non fumare più.

Il generale Radetzky mandò in giro dei soldati austriaci a fumare ostentatamente sigari per le strade. Successe che un popolano, sentendosi provocato da un austriaco che gli sbuffava il fumo in faccia, e probabilmente esasperato dall'astinenza, gli strappò il sigaro dalla bocca e lo gettò per terra. Al tentativo del soldato di arrestarlo, i presenti ne presero le difese, mettendo in fuga gli altri austriaci che nel frattempo erano accorsi. La rivolta dilagò per tutta la città.
L'intera popolazione combatteva per le vie innalzando barricate, sparando dalle finestre e dai tetti, inviando messaggi per mezzo di palloni agli abitanti delle campagne per esortarle a prendere parte alla lotta. Si formarono un Governo provvisorio di Milano presieduto dal podestà, Gabrio Casati, e un Consiglio di guerra, di cui era anima Carlo Cattaneo. La resistenza fu organizzata con intelligenza e decisione; eroici furono i Martinitt, i fanciulli dell'orfanotrofio, che si offrirono come portaordini per collegare i vari punti della città col consiglio di guerra.
Radetzky, considerata la difficoltà di resistere nel centro della città, l'assediò con le forze di cui disponeva, ma timoroso d'essere attaccato alle spalle dall'esercito piemontese e dai contadini provenienti dalla campagna, preferì ritirarsi.
La sera del 22 marzo 1848, gli Austriaci si ritiravano verso il "Quadrilatero" (la zona fortificata compresa fra le quattro città di Verona, Legnago, Mantova e Peschiera del Garda, trascinando con sé numerosi ostaggi arrestati all'inizio della sommossa. Frattanto, il resto del territorio della Lombardia e del Veneto era ormai libero.
A conclusione dell'insurrezione, il Conte e Senatore Luigi Torelli salì sul Duomo di Milano a porre simbolicamente la bandiera italiana sulla guglia della Madonnina. Nacque infine l'organo ufficiale del governo provvisorio milanese che, in ricordo di quel giorno, ebbe come nome Il 22 marzo. Il giornale iniziò le sue pubblicazioni il 26 marzo 1848, dalla sede di Palazzo Marino, sotto la direzione di Carlo Tenca.
A ricordo delle giornate dell'insurrezione milanese fu eretto il monumento opera dello scultore Giuseppe Grandi nell'attuale Porta Vittoria.

Nessun commento:

DISCLAIMER

Chiunque accede al Italianauilca.blogspot.com lo fa per sua libera scelta, ed all'utilizzo del servizio è subordinato all'accettazione della condizioni sotto allegate.

Italianauilca.blogspot.com non è un periodico e non è sottoposto alle norme sulla stampa.
E’ vietata la riproduzione totale o parziale, delle pagine di Italianauilca.blogspot.com, senza l’autorizzazione scritta del blogmaster e di Italianauilca.blogspot.com.
Italianauilca.blogspot.com non è in alcun modo responsabile dei contenuti dei siti linkati, e non è in alcun modo collegato con gli autori del materiale scaricabile dal sito, tranne quando esplicitamente dichiarato.Tranne quando dichiarato diversamente, il materiale pubblicato su Italianauilca.blogspot.com è stato scaricato liberamente da Internet e si intende di pubblico dominio e libero da copyright.
Chiunque possa vantarne e provarne la realizzazione, può contattare il blogmaster e, se lo crede opportuno, chiederne la rimozione.
Tutti i marchi e le aziende citate sono copyright dei rispettivi proprietari.Tutte le informazioni presenti su Italianauilca.blogspot.com sono da utilizzarsi esclusivamente nei modi e per gli scopi consentiti dalla legge.Italianauilca.blogspot.com non si assume la responsabilità di danni a persone e/o cose ed eventuali infrazioni alle leggi vigenti causati dall' utilizzo colposo e doloso del materiale e delle informazioni presenti nel sito anche sotto il profilo di informazione disaccurata e/o diffamatoria.
Leggere le pagine di Italianauilca.blogspot.com significa aver letto, capito e accettato tutti i punti espressi in questa pagina.

NOI SIAMO CON LORO

NOI SIAMO CON LORO

NOI SIAMO CON LORO

NOI SIAMO CON LORO
Con la prossima dichiarazione dei redditi, scegli di devolvere il 5x1000 a Emergency.

NOI SIAMO CON LORO

NOI SIAMO CON LORO

NOI SIAMO CON LORO

NOI SIAMO CON LORO
Con la prossima dichiarazione dei redditi, scegli di devolvere il 5x1000 a AIRC.

NOI SIAMO CON LORO

NOI SIAMO CON LORO
Con la prossima dichiarazione dei redditi, scegli di devolvere il 5x1000 a Greenpeace.