Nei paesi più sviluppati si lavora di meno rispetto a dieci anni fa, secondo un recente studio dell’Ocse. Precisamente 57 ore in meno: nel 1998 in media una persona ha lavorato per 1.821 ore l’anno, mentre nel 2008 per 1.764 ore. Che in una settimana di 40 ore lavorative, rappresenta un taglio di circa un’ora e mezza.
Le ragioni della riduzione, spiegano gli esperti, sarebbero da ricercare nella diffusione di politiche che hanno introdotto nell’organizzazione del lavoro una maggiore flessibilità, in modo da permettere ai lavoratori di dedicare più tempo alla famiglia e ai figli.
Si lavora di più, in termini di ore, in Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Corea del Sud e Portogallo; di meno in Germania e Francia. E l’Italia? Il nostro è il paese più stacanovista tra i sette più industrializzati con 1.802 ore l’anno per lavoratore (78 ore in meno rispetto a dieci anni fa), sopra di 38 ore rispetto alla media Ocse e di 372 ore rispetto a un lavoratore tedesco.
Un grafico Ocse (pubblicato da Jérome Cukier) sulle ore lavorate nel 2008 nei maggiori paesi industrializzati.
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