a Peppino Impastato e Santo De Luca

venerdì 16 maggio 2008

Tasse, sconti solo a impiegati e operai

Straordinari, sgravi anche alla polizia. L'Ici via da giugno, risparmio medio 73 euro.
ROMAIl provvedimento sarà sperimentale per sei mesi, da giugno a dicembre. Non ci sarà nessun tetto di reddito, ma lo sconto sarà circoscritto ai lavoratori inquadrati come operai e impiegati nel settore privato e ai dipendenti del comparto sicurezza. Ci sarà invece un tetto massimo di salario sul quale applicare l’aliquota agevolata del 10%: dovrebbe essere compreso fra i 2 mila ed i 3 mila euro l’anno. La nuova aliquota sarà su tutte le componenti variabili dello stipendio: straordinari, premi e incentivi. Al ministero del Lavoro il decreto è quasi pronto. Ieri, in un vertice a Palazzo Chigi con il premier e Giulio Tremonti, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha portato la bozza quasi definitiva del provvedimento che verrà approvato mercoledì prossimo. Entro sei mesi i suoi tecnici ne valuteranno l’impatto sui conti pubblici. In autunno, con la Finanziaria, arriverà la versione che avrà invece effetti permanenti. Per allora potranno sperare di essere inclusi coloro che oggi rimangono fuori: il comparto pubblico (con l’esclusione di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza), i quadri ed eventualmente i dirigenti fino ad un certo livello di reddito. Le sigle degli statali sono già sulle barricate: «Questa esclusione è immotivata. Il confronto sulla riforma del settore parte in salita», dice il numero uno Fp-Cgil Carlo Podda. Benché voglia il dialogo con i sindacati, sulle linee di fondo delle sue proposte Sacconi non sembra disposto a cedere: ieri ad esempio ha ipotizzato «con l’accordo delle parti sociali» alcune deroghe alla norma dell’ultimo protocollo sul Welfare che fissa in tre anni il limite massimo per i contratti a tempo determinato. «In alcuni casi rinunciare al lavoro intermittente è sbagliato», ha detto ad un gruppo di precari Rai che lo incalzavano. Sulla modifica ai pilastri del mercato del lavoro - è il caso della riforma del modello contrattuale - il Pd è disponibile ad agevolare il confronto fra governo e sindacati: ieri Sacconi ne ha parlato faccia a faccia col ministro ombra del Welfare Enrico Letta. Il confronto potrebbe partire prima dell’estate: il Cavaliere non vuole perdere l’occasione dei primi cento giorni di governo e per questo ha ordinato ai suoi ministri di accelerare. Nel consiglio di mercoledì 21 a Napoli verranno approvati, oltre alla detassazione degli straordinari, altri due decreti. Ci sarà l’abolizione dell’Ici sulla prima casa e un pacchetto di semplificazioni per le imprese che prenderà spunto dalla vecchia proposta Capezzone: trasformare in autocertificazioni i 50 e più permessi necessari ad aprire un attività. Se ci saranno le risorse, il Cavaliere vorrebbe anche la reintroduzione del bonus bebé da mille euro. Molto dipenderà dalle coperture. Oltre a circa tre miliardi di extragettito ereditati dal governo Prodi, ci saranno nuove tasse per le banche con la modifica alla base imponibile Ires e Irap di alcune voci di bilancio. Da escludere, almeno per ora, modifiche alle aliquote.Il decreto sull’Ici è già pronto, sembra confermato l’addio all’imposta sulla prima casa da giugno. Escluse solo ville e castelli. Resta in forse lo sconto per gli appartamenti di pregio della categoria «A/1»: il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani preme perché entrino nel bonus. Il risparmio medio annuo per famiglia, calcola la Uil, sarà di 73,35 euro. Per una casa accatastata «A/2» lo sconto sarà di circa 106 euro, 40 se «A/3». Per i grandi comuni sono cifre importanti. Basti dire che l’Ici porta nelle casse del Comune di Roma 352 milioni l’anno. La Cgia di Mestre calcola che Trieste è la città con il più alto peso dell’imposta rispetto al totale delle entrate: 19 milioni di euro, il 40% delle tasse comunali. L’Anci avrebbe comunque già ricevuto rassicurazioni da Tremonti sul taglio. Con il decreto il governo si impegnerebbe a restituire ai Comuni il gettito che verrà a mancare dall’abolizione dell’Ici. Se si comprende lo sgravio già varato dal governo Prodi, sono tre miliardi di euro.

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